Ho deciso di raccogliere in quest’articolo le passeggiate vista lago in primavera che ho fatto o che faccio abitualmente e quelle che avevo in programma di fare questa primavera, nella speranza che si possa tornare presto a godere di una giornata in mezzo alla natura.
Anello delle Fornaci di Ispra, lago Maggiore
4,5 km
1 h circa
Difficoltà: 2/5 (percorso con pochi tratti sterrati, quasi tutto asfaltato, quasi interamente pianeggiante)
Passeggiata adatta a tutti, anche ai meno allenati. Si imposta sul navigatore “lungolago Amerigo Vespucci, Ispra”: qui si può lasciare l’auto (attenzione: nei mesi estivi il parcheggio è a pagamento) e cercare i cartelli con le indicazioni per il sentiero VVL 1, “Anello delle fornaci”.
Il sentiero inizia costeggiando il lago su scogli e pontili di legno per poi salire verso un boschetto e sbucare nei pressi della prima fornace.
Si prosegue cercando di individuare i (pochi e malmessi) cartelli verso le altre fornaci, per poi ridiscendere verso il paese, dove si può proseguire la passeggiata nell’altra direzione del lungolago, verso il Parco della Quassa.
(Nella piazza principale di Ispra, proprio accanto alla chiesa, c’è un’ottima gelateria e un bar che serve aperitivi con stuzzichini gustosi sempre diversi. Ottimi per rifocillarsi durante o alla fine del percorso)
Giro della penisola d’Orta, lago d’Orta
5 km
1 h circa
Difficoltà: 2/5
Anche questa è una passeggiata percorribile senza attrezzatura specifica e senza allenamento pregresso.
Si parte del centro di Orta San Giulio e si costeggia il lago fino a raggiungere l’Ufficio Turistico, dove potete scegliere tra un percorso più facile, che passa accanto alla celebre Villa Crespi, ed uno più impegnativo ma di maggior soddisfazione, che sale al Sacro Monte.
Ritornati in piazza Motta, rifocillatevi all’enoteca Pane e Vino. L’abbiamo adocchiata durante la nostra recente gita al Mottarone, ma il pranzo abbondante ci ha frenati dall’entrarci, nonostante l’interessante lista dei vini, torneremo.
Giro del lago di Comabbio
10 km
2,5/3h circa
Difficoltà: 2/5 (percorso su pista ciclopedonale, quasi completamente in piano, pochissimi tratti sterrati)
Il lago di Comabbio è un piccolo lago di origine glaciale circondato da una pista ciclopedonale immersa nel verde, anche se poco servita da fontanelle e punti ristoro – tenetene conto, se vi accingete a fare questa passeggiata in una giornata calda!
Noi l’abbiamo percorsa in senso orario partendo da Ternate, ma vi si accede da uno qualsiasi dei paesini che affacciano sul lago (Mercallo, Comabbio, Ternate, Varano Borghi e Corgeno) e questo vi consentirà di trovare parcheggio senza difficoltà. Ad un certo punto s’incontra anche una deviazione che unisce questa pista a quella che circonda il lago di Varese.
Greenway del lago di Como
11,2 km
3 h circa
Difficoltà: 2/5
Tra quelle proposte, forse la più nota e, di conseguenza, affollata (ma ditelo che mai come adesso vi solletica l’idea di vedervi circondati dalla folla!), soprattutto nella bella stagione.
È un percorso talmente facile che è adatto anche all’inverno, ma sicuramente in primavera dà il meglio di sé. Si snoda attraverso i comuni di Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo e Griante, seguendo per alcuni tratti l’antica Via Regina e regalando pittoreschi scorci molto instagrammabili sul lago di Como.
Esiste anche un sito dedicato alla greenway che vi segnalo di consultare, perché è davvero ben fatto.
Piani d’Erna, lago di Lecco
Vari sentieri per tutti i gusti, dai più facili e rapidi ai più impegnativi.
Il bello di questa panoramica località a pochi passi da Lecco, è che il ventaglio di sentieri percorribili è davvero ampio!
Si può scegliere di partire dal piazzale dei Piani d’Ernia e raggiungere il rifugio Stoppani con un dislivello lieve e un tempo di percorrenza che si aggira sui quaranta, quarantacinque minuti.
Oppure si può prendere la funivia e fare, in quota, un anello in piano ancora più semplice e super panoramico.
O ancora, partire dal rifugio Stoppani per sentieri più impegnativi verso le vette del Resegone.
In ogni caso, una polenta concia al rifugio è d’obbligo.
Anello Mesenzana-Alpe San Michele sulla Linea Cadorna, lago Maggiore
15,5 km
5 h circa
Difficoltà: 3/5
Il percorso ad anello ha un dislivello di circa 1000m, quindi è consigliato un abbigliamento più tecnico rispetto alle precedenti passeggiate proposte (scarpe da ginnastica robuste o, meglio ancora, da trekking).
Si parte da Mesenzana (dove si può comodamente e gratuitamente lasciare l’auto) e si percorrono dei tratti delle fortificazioni della Linea Cadorna, segnalate e ben visibili, anche se in gran parte crollate, fino a raggiungere il belvedere dell’Alpe San Michele, da cui si gode di una bellissima vista sul Lago Maggiore.
Esistono dei percorsi, più brevi e facili, che consentono di arrivare direttamente qui, anche perché c’è un’ampia zona attrezzata per picnic e barbecue, ideale per le future grigliate con gli amici.
Corna Trentapassi, lago d’Iseo
1,5/2 h
4/5 (abbigliamento tecnico necessario)
Si parte da Zone – sì, quello delle famose “piramidi di Zone!” Anche loro meritano una visita, se siete allenati anche nella stessa giornata.
Impostate “via Aldo Moro” sul navigatore e lasciate la macchina dove le case del paese si diradano e pian piano la strada si trasforma prima in una mulattiera e poi in un sentiero (segnalato dal numero 229).
Si arriva fino a 1250 m circa, con una pendenza non eccessiva ma costante e attraverso un sentiero prima immerso nel bosco, poi più aperto e panoramico, per il quale sarà necessario avere degli scarponi da trekking.
In cima, custodito nell’armadietto sotto la croce, c’è anche un quadernino in cui potete lasciare segno del vostro passaggio.
Anello sui “Pizzoni” di Laveno, lago Maggiore
Dislivello: ca 600m
3,5h circa
Difficoltà: 4/5 (il percorso non è lungo, ma alcune pendenze sono abbastanza impegnative, non fatevi però dissuadere da alcuni siti/cartine che lo catalogano come un percorso pericoloso per soli esperti, vi assicuro che non ci sono tratti con pareti attrezzate o simili, è necessario però essere in buona forma fisica, un minimo abituati a sentieri di montagna e adeguatamente attrezzati)
Si parte da Vararo – Casere (inserire sul navigatore il ristorante “Gigliola” e parcheggiare in prossimità di questo).
L’itinerario è ben segnalato da cartelli gialli che indicano i Pizzoni. Il tratto più impegnativo – per il quale vi servirà avere mani libere e scarpe dalle suole robuste – ed un pochino “esposto” è il primo, quello che vi porta alla prima vetta, che, però, vi ricompenserà con una vista spettacolare a 360° su tutto il lago. Anche se non dovesse essere limpidissimo, il panorama è mozzafiato.
Di qui si prosegue in cresta con qualche tratto boscoso (attenzione alle foglie: sono scivolose e/o subdole, perché sembra che ci sia sotto il sentiero, invece c’è il vuoto, magari procuratevi un bastone) e si raggiunge il belvedere della seconda cima.
Si scende lungo il passo del Cuvignone e qui si aprono due possibilità: tornare verso Casere attraverso una discesa ampia in un grande prato (n.b. essendo un anello è possibile anche fare il percorso al contrario, quindi salire da questo lato, ma la discesa dalla prima cima è decisamente sconsigliata, molto meglio affrontarla in salita) oppure fare una piccola deviazione (la segnaletica dice un’ora e venti ma in realtà vi ci vorrà una mezzora) verso la più alta delle cime, il Monte Nudo (1235m) dove potrete fermarvi a riprendere fiato osservando i numerosi deltaplani che sorvolano il lago, per poi riscendere a Casere.
Aperitivo in centro a Laveno – anche se siete in abbigliamento tecnico – al Patrick’s Cafè.
Giro del lago di Varese
29 km
6 h circa
Difficoltà: 4/5 per resistenza, ma di per sé è un sentiero facile (80% asfalto, 20% sterrato) quasi interamente in piano.
Negli anni ne ho percorso praticamente ormai ogni tratto, ma ho sempre rimandato il giro completo alla “prossima primavera” o al “prossimo autunno”, e quest’anno avrei voluto farlo per Pasquetta, ma sono costretta a rimandare ancora.
La pista ciclopedonale è ben tenuta e, anche se non ci sono molte fontanelle, si incontrano diversi punti ristoro e addirittura supermercati nei quali comprare acqua e viveri.
L’ideale per affrontare il giro del lago, oltre ad essere minimamente allenati sulle lunghe percorrenze, è portarsi dei panini e fermarsi a mangiarli in uno dei punti più panoramici.
Si può partire da ogni punto della pista, i parcheggi più ampi si trovano a Gavirate o a Varese (località Schiranna), ma sono spesso quelli più gettonati, conviene percorrere la sponda del lago che va da Capolago a Bodio e lasciare l’auto in uno dei tanti spiazzi presenti.
Via dei Monti Lariani, lago di Como
Diversi percorsi da scegliere in base alla propria condizione fisica e al tempo a disposizione.
Il percorso, che va da Cernobbio a Sorico, è lungo 125km, quindi, a meno di non volerlo fare tutto zaino in spalla fermandovi a dormire nei rifugi (ce ne sono numerosi lungo il tracciato), potete scegliere di percorrerne solo una parte, in base alle vostre esigenze.
Il CAI di Como ha diviso il percorso in quattro sezioni percorribili anche in tratti parziali: la prima parte da Cernobbio e arriva alla Val d’Intelvi per 28 km, la seconda va dalla Val d’Intelvi fino alla Val Menaggio (26 km), la terza dalla Val Menaggio alla Val Albano (24 km) e infine la quarta collega la Valle Albano a Sorico (46 km.).
Ad esempio, potete scegliere di percorrere i 7km circa da Colma di Sormano a Monte San Primo, con un percorso non troppo impegnativo che regala begli scorci su Bellagio e sul resto del lago.
Spero che quest’articolo sulle passeggiate vista lago in primavera vi sia utile. Se cercate, invece, idee per l’estate le trovate qui. Qui, invece, qualche suggerimento autunnale!