escursione nella valle di Fergana

nell’estremità più orientale dell’Uzbekistan, incuneata tra Kirghizistan e Tajikistan, si trova la regione più popolosa, fertile ed industrializzata del paese: la valle di Fergana, da sempre luogo strategico sulla via della seta e oggi depositaria di antiche tradizioni artigiane. Se avete due giorni extra da dedicare al vostro viaggio uzbeko, vi consiglio di valutare un’escursione nella valle di Fergana.

Negli ultimi anni l’Uzbekistan sta diventando una meta sempre più turistica, col rischio, inevitabile, che alcuni luoghi perdano la loro autenticità, anche a causa di un preciso progetto del governo uzbeko, che punta molto su quella che la Lonely Planet definisce “disneyficazione” dell’esperienza del viaggiatore (ricostruzioni aggressive, smantellamento di aree residenziali in favore di parchi e strade monumentali…). Nella valle di Fergana questo processo non è ancora cominciato, quindi se volete avere un assaggio dell’Uzbekistan più vivo e vissuto questo è sicuramente il luogo ideale. Inoltre, se siete appassionati di artigianato locale, troverete pane per i vostri denti (e per i vostri portafogli).

come raggiungere la valle di Fergana

La valle di Fergana è separata dalla capitale Tashkent da una catena montuosa, il che rende il percorso più impervio del previsto. Tuttavia, le città principali sono collegate a Tashkent dal treno, che copre la tratta Tashkent – Margilan in poco più di cinque ore, attraversando paesaggi molto belli. In alternativa si può raggiungere in auto superando lo scenografico passo Kamchik, a 2268m.

vista dal Passo Kamchik

La scelta dipende da quanto tempo avete: se volete (e potete) prendervela con comodo, potete visitare la zona in autonomia, con i mezzi pubblici, con YandexGo (l’app di taxi simile a Uber che va per la maggiore in Uzbekistan ma non funziona nei centri più piccoli, ad esempio a Rishton) o facendovi chiamare un taxi di volta in volta nelle località in cui vi trovate da ristoratori o gestori delle strutture dove dormite, che vi sapranno sicuramente aiutare. Se, invece, avete tempi più ristretti, vi consiglio di valutare l’escursione organizzata. Su GetYourGuide ne trovate anche in giornata (questo non saprei se consigliarvelo, perché si tratta di fare 700km a/r in un giorno) oppure in due giorni, come abbiamo fatto noi. 

Noi ci siamo rivolti ad un’agenzia locale, Samaria Travel, che ha sede a Samarcanda, con cui abbiamo costruito un itinerario in base alle nostre esigenze: partenza in treno da Tashkent, visita di Margilan, Rishton e Kokand, notte a Kokand e l’indomani viaggio in auto per tornare nella capitale. Così abbiamo alternato i mezzi, visto panorami diversi e goduto di una guida + driver. Tutto il pacchetto, comprensivo di hotel a Kokand, è costato 350€. Ovviamente in viaggiando in autonomia con i mezzi si risparmia molto, ma le proposte sui portali come Viator e simili sono molto più costose.

escursione nella valle di Fergana – cosa vedere

Nonostante la valle debba il suo nome alla sua città più popolosa, Fergana non sembra avere particolari attrattive (o, comunque, non è il primo posto in cui andare se avete poco tempo), quindi vi consiglio le tre tappe che abbiamo fatto noi:

Viaggiando sulla via della seta, vi sarà venuta la curiosità di conoscere qualcosa in più su questo materiale. Ecco, a Margilan scoprirete tutto quello che avete sempre voluto sapere sulla produzione della seta e sulla sua lavorazione, e forse anche qualcosa che non avreste voluto sapere, come il fatto che i bozzoli con i bachi vengono immersi nell’acqua bollente per impedire alle pupe di liberarsi rovinandoli.

escursione nella valle di Fergana

Se non siete rimasti traumatizzati, qui potete fare anche ottimi affari con tessuti lavorati interamente a mano. La fabbrica più famosa da queste parti è Yogdorlik, ma ci sono anche tanti laboratori artigianali più piccoli, a gestione famigliare o quasi, davvero interessanti da scoprire.

Non lontano dalla stazione, su uno stradone che non lascia sperare granché, si trova un ristorante di cucina turca dove abbiamo mangiato uno dei pasti più buoni dell’intero viaggio. Si chiama Anor family cafe ed è gestito da una famiglia molto carina. Il menu non è tradotto ma ci sono le foto!

O Rishtan, a seconda della grafia che vi propone il navigatore (in Uzbekistan, vi accorgerete, la transizione alfabetica crea spesso dei dubbi ortografici), è il centro di produzione della ceramica dai tempi dei primi contatti con la Cina. I Cinesi insegnarono le tecniche di cottura, ma anche di decorazione, con colori a base di metalli, che prima della cottura sono tutti grigi, poi diventano verdi, turchesi o marroni in base al metallo predominante. Incredibile osservare la precisione dei gesti delle persone che lavorano qui, è davvero ipnotico.

escursione nella valle di Fergana

Ultima tappa del nostro viaggio nella valle di Fergana, dove dormiremo, è la seconda città più popolosa dell’area, che fu capitale di un khanato avversario di quello, più famoso, di Bukhara. Il khan sopravvisse fino alla fine del XIX secolo, quando la città fu conquistata dallo zar e annessa all’impero russo. 

Si può visitare il palazzo di Khudayar Khan, l’ultimo khan, che riuscì a godersi questa residenza per pochi anni prima che diventasse bivacco dei soldati russi, che ne diedero alle fiamme una parte ed usarono le stanze del trono e altre stanze istituzionali come deposito per le armi. 

escursione nella valle di Fergana

Oggi il palazzo è stato ristrutturato e ospita anche un interessante museo sulla via della seta. Inoltre è circondato da un parco che la sera diventa vivacissimo, gli abitanti di Kokand si ritrovano qui con teli sull’erba per fare picnic, chiacchierare e godersi il fresco rigenerante della notte. Non perdetevelo, se vi fermate a dormire qui.

La moschea ha intarsi in legno straordinari e un minareto in posizione insolita, al centro del giardino. Nel tardo pomeriggio i colori si attenuano, il giardino è vuoto ed è davvero suggestivo sentire il richiamo alla preghiera che si diffonde nei portici dove un tempo c’era una madrasa, oggi non più in funzione, e che ora ospitano alcuni laboratori artigianali, come quello di un intarsiatore.

Questa scuola coranica è, invece, una delle poche (sette) ancora in funzione in tutto il paese. Le scuole furono chiuse durante il periodo sovietico ma ora, anche in seguito alla morte di Karimov, stanno gradualmente riaprendo e in generale il rapporto tra governo e religione sta diventando meno complicato.

Nonostante la nostra guida ci avesse segnalato un paio di ristoranti “eleganti” (Abu Dhabi, che fa anche cucina occidentale, e Orda cafè, che è anche sala per eventi e cerimonie), noi abbiamo seguito il cuore (e il profumo di griglia) e abbiamo scelto il Kokand Karvon Choyxona, un localino semplice dove abbiamo mangiato i migliori shashlik (spiedini) del viaggio, tanto da riordinare tutto ciò che avevamo preso per una seconda volta (con somma gioia della cameriera, orgogliosa che fossimo così soddisfatti della nostra cena). Conto totale: 6€. Non c’è il menu, ma ci si capisce.

L’agenzia ha scelto per noi il Silk Road Hotel, posizione abbastanza comoda, stanze ampie e un giardino con dei baldacchini in cui servono la colazione in periodi diversi dall’estate (in estate difficilmente troverete un hotel che non vi faccia fare colazione in un seminterrato con aria condizionata, ahimè) e la sera è anche ristorante/bar. Se vi muovete in autonomia, sicuramente ci sono proposte decisamente più economiche in città.

Sulla via del ritorno, sosta super scenografica in questo passo di montagna. Qui avrete uno spaccato particolarmente interessante della vita “vera” degli Uzbeki, che frequentano questa zona montuosa per fare passeggiate e picnic e quindi sulla strada vedrete lodge, campeggi e tante aree attrezzate molto belle.

Rimpianto dell’escursione nella valle di Fergana: non essermi fermata a pranzo in uno dei tanti localini super gettonati dai local che abbiamo incontrato sulla strada o, addirittura, non aver passato una notte in uno dei lodge che puntellano i pendii di questi monti. Se avete più tempo di noi, valutate queste possibilità.

Spero che queste informazioni vi siano utili per organizzare un’escursione nella valle di Fergana. Noi siamo partiti da Tashkent, città cui vi consiglio dedicare più di qualche ora, nonostante abbia la fama di essere “niente di che”. Qui trovate qualche suggerimento su cosa fare.