Fuga romantica a Venezia

A qualcuno potrà sembrare banale, melenso e scontato, ma, diciamocelo!, poche città al mondo sanno essere romantiche come Venezia. Solo Parigi, forse, ne regge il confronto, ma non ha le cicchetterie, e questo è un grande limite per la città della Tour Eiffel. Questo itinerario per una fuga romantica a Venezia si rivolge a chi è già stato a Venezia altre volte e non ha intenzione di fare una maratona attraverso i luoghi turistici must-see della laguna, ma vuole godersi la città al ritmo lento delle gondole

Per l’occasione noi abbiamo alloggiato qui, un b&b che dispone anche di camere con angolo cottura, in una posizione molto comoda e centrale a pochi minuti da San Marco. La chicca di questo b&b è, secondo me, il terrazzino arredato con lampade colorate che è perfetto per un momento di romanticismo e relax a fine serata.

giorno 1

Si parte (da Milano, nel nostro caso) con calma, ché lo scopo di questo weekend è il relax, quindi niente levatacce da low-cost a Orio al Serio ma treno alta velocità a metà mattina, calcolando di essere a Venezia nella tarda mattinata, in tempo per cominciare subito a vivere l’autentica vita cittadina “andando per ombre” in un vero e proprio tour delle cicchetterie.

Cicchetteria: è il nome comune, tourist-friendly, di ciò che è più propriamente noto come bàcaro, un locale generalmente piccolo, spesso arredato in legno scuro, nel quale i veneziani si recano ad orario aperitivo – più comunemente nel pomeriggio, ma non di rado anche nella tarda mattinata – per gustare “un’ombra de vin” e i famosi “cicchetti”, ovvero la versione veneziana delle tapas o, per essere più sofisticati, del finger food. Di solito i cicchetti sono esposti sul bancone e gli avventori scelgono quelli che più li aggradano, gustandoli in piedi dentro o fuori dal locale.

Bàcaro-tour della Prof con la valigia:

lungi dall’essere una guida esaustiva, vi propongo tre locali da me sperimentati in prima persona per approcciarvi al mondo dei cicchetti, tutti in zona Rialto, perché “andar per ombre” dev’essere facile e a portata di mano, senza troppi sbattimenti. Nota bene: molte cicchetterie sono chiuse la domenica, quindi questo giro ad alto tasso alcolico lo dovrete fare il sabato.

Cantina do Mori: è uno dei più antichi bàcari di Venezia, tanto che la leggenda vuole che qui Casanova desse appuntamento alle sue amate. Frequentatissimo sia dai locali che dai turisti, potrebbe capitarvi di trovare la fila. In tal caso, passate al prossimo dell’elenco e tornate più tardi. 

All’arco: sono entrata la prima volta in questo locale dicendo che il baccalà non mi faceva impazzire, sono uscita innamorata del loro baccalà mantecato. Davvero, i cicchetti a base di pesce vi riconcilieranno con l’universo.

Cantina do Spade: da tenere in considerazione se volete fare il bàcarotour in serata, perché, forse anche grazie alla gestione piuttosto giovane, gli orari di questa cicchetteria sono più lunghi della media. Mi dicono, anche se non ho mai verificato di persona, che la peculiarità di questo locale è che la proposta di cicchetti varia in base alla stagionalità e alle festività in corso. 

un’ombra de vin in una cicchetteria

giro in gondola

Con la testa leggera e la pancia pesante, andiamo alla ricerca di una gondola per l’iconico giro tra i canali. Da un paio d’anni c’è un cartello sui prezzi, che stavano aumentando a dismisura: un giro di trenta minuti, indipendentemente dal numero di persone presenti sulla gondola (fino a sei) vi costerà 80 euro di giorno, 100 di notte. 

Secondo me, comunque, l’orario perfetto per fare un giro in gondola è il tardo pomeriggio, quando l’afa della laguna si sta smorzando e la luce è calda e dorata, perfetta per scattare foto indimenticabili. La gondola costa, come canta Guccini, ma è un’esperienza che prima o poi va fatta (l’ho anche inserita nella mia lista delle 100 cose da fare in Italia almeno una volta nella vita)!

la poesia della gondola

tramonto rigorosamente con vista

Quando vado in un posto nuovo, o anche quando torno in un luogo che ho già visitato, pongo sempre la canonica domanda a Google: dove ammirare il tramonto. Premesso che a Venezia secondo me ogni affaccio sui canali potenzialmente regala una vista pazzesca, ecco la mia personalissima lista di suggerimenti (cliccando sul link vi si aprono le indicazioni su Google Maps):

Ponte dell’Accademia

una delle viste più belle per un tramonto veneziano è da questo ponte, che affaccia sulla chiesa della Madonna della Salute e regala giochi di luce incredibili. Da qui ho visto uno dei miei primi tramonti a Venezia e rimane in cima alla classifica, anche se è sempre molto affollato, quindi se volete godervi il tramonto in pace e solitudine, continuate a scorrere la lista.

Fondamenta Salute

l’ultimo tramonto veneziano l’ho visto da qui, una zona poco frequentata che offre però una bellissima vista a centottanta gradi sulla laguna. Da qui vicino, alla fermata Zattere, eventualmente, si può anche prendere il vaporetto per l’isola della Giudecca, da cui la vista è ancora più ampia!

Ponte di Rialto

può sembrare un cliché, ma il tramonto sul Canal Grande è davvero una delle viste più belle in citta, anche se è necessario arrivare un bel po’ prima del tramonto per essere sicuri di accaparrarsi un posto, quindi se non volete perdere tempo e romanticismo, lasciate stare.

Terrazza del Fondaco dei Tedeschi

questo è lo spot che ho già individuato per il prossimo tramonto veneziano. Dato che la terrazza ha una capienza massima di ottanta persone e ciascuno può sostarvi per massimo quindici minuti, è super consigliato prenotare in anticipo qui, è totalmente gratuito, vi tocca solo studiare bene gli orari del tramonto!

Dal vaporetto o dalla gondola – una delle viste più romantiche su Venezia al tramonto non può che essere dall’acqua: potete organizzarvi in modo da essere sulla gondola all’ora del tramonto ma una buona alternativa low budget potrebbe essere prendere un vaporetto (quello che va a Murano, ad esempio, consente di avere un’ottima vista sul centro storico) 

cena

il grande dramma del turista a Venezia è trovare un ristorante non turistico nel centro storico senza spendere cifre esagerate per una cena. Il mio consiglio, a meno di non volersi avventurare verso il Lido o Mestre con mezzi propri o pubblici, è di evitare comunque i quartieri più centrali e spingersi verso quelli più periferici.

Noi abbiamo trovato (non senza qualche difficoltà legata ai soliti limiti di Google Maps) questa graziosa trattoria storica rimessa a nuovo, Zanze XVI, piccola e accogliente, con un menu ristretto ma curato e una ricca lista di vini. Antipasto, primo, un secondo condiviso, caffè e una bottiglia di vino con 50/60€ a testa. Non proprio a buon mercato, ma in linea con la media di Venezia.

giorno 2

alba a San Marco

puntiamo la sveglia una mezzoretta prima dell’alba per arrivare in una piazza San Marco (quasi) deserta e goderci lo spettacolo del sole che sorge sulla laguna colorando di tutte le sfumature di rosa il Palazzo del Doge e il Ponte dei Sospiri. È l’ora migliore per ammirare questa zona di Venezia senza la solita folla di turisti. Passeggiamo per le calli ancora addormentate del centro e, mentre piano piano la città si risveglia, andiamo a fare colazione.

escursione a Burano

La giornata soleggiata invita a fare un’escursione sull’isola di Burano, con le sue caratteristiche casette colorate e i negozzi traboccanti di merletti. 

Burano si raggiunge con il traghetto di linea che parte ogni trenta minuti dalla fermata Fondamente Nove – una zona poco nota che merita una passeggiata, già che siamo da queste parti – in circa tre quarti d’ora di navigazione.

(Potete comprare in anticipo il biglietto qui, sia nella soluzione “corsa singola” sia nei vari biglietti combinati da 24, 48 o più ore)

Il traghetto ferma anche a Murano, quindi vi consiglio di approfittarne se volete assistere ad una dimostrazione su come viene prodotto il vetro più famoso del mondo. 

Questa volta, però, noi proseguiamo per Burano, il paradiso degli amanti delle casette colorate, dove, dopo aver scattato foto a tutte le case dell’isola, ci rifocilliamo al ristorante enoteca Riva Rosa. Burano è molto frequentata anche dai locali, oltre che dai turisti, il che sicuramente permette di trovare ristoranti di livello superiore rispetto a quelli del centro storico di Venezia, ma anche molto più gettonati, soprattutto in una soleggiata domenica di maggio. Il consiglio, se non volete pranzare alle 15, è di prenotare in anticipo un tavolo in uno dei ristoranti dell’isola.

Passeggiata senza meta tra le calli

Tornati a Venezia a metà pomeriggio, abbiamo ancora qualche ora prima che il treno ci riporti a Milano. Ne approfittiamo per passeggiare senza meta tra le calli, un’attività che mai come a Venezia vi regalerà soddisfazioni: potreste imbattervi in qualche chicca imperdibile, come la Libreria Acqua Alta, o le antiche farmacie e spezierie come la Spezieria all’Ercole d’Oro.

È il momento ormai di farci un ultimo cicchetto prima di avviarci verso la stazione, prendere posto accanto al finestrino e osservare Venezia che si allontana mentre fa buio e noi ne abbiamo già nostalgia.