Dopo aver esplorato la penisola di Reykjanes ci immettiamo sulla Ring Road, la statale 1, che percorre il perimetro dell’Islanda, e cominciamo l’esplorazione della costa meridionale. Continuiamo quindi con l’itinerario in Islanda, costa sudoccidentale: cosa vedere, dove mangiare, dove dormire.
Islanda, costa sudoccidentale:
cosa vedere
Da Grindavìk ci mettiamo in viaggio verso Vìk, dove contiamo di arrivare in serata. Il paesaggio cambia quasi subito e i campi di lava della penisola di Reykjanes lasciano spazio ad ampie distese verdi, montagne e praterie che ricordano a tratti il Trentino, a tratti la Svizzera, con tanto di mucche che pascolano tra fiorellini e chiesette.
Selfoss
Da non confondere con l’omonima cascata nel nord dell’isola, questa cittadina è il centro abitato più grande della zona. Noi la incontriamo quasi subito, quindi non sentiamo il bisogno di fermarci, anche perché abbiamo tanto da vedere. Tuttavia è un’ottima base per partire ad esplorare questo tratto di costa, nonché un buon punto per fare rifornimento di cibo.
Seljalandsfoss
La prima tappa di oggi è una delle cascate più belle dell’Islanda intera. Parte del suo fascino, senza dubbio, deriva dalla possibilità di camminare dietro il getto dell’acqua, percorrendo un sentiero non difficile di per sé ma che può essere scivoloso, quindi sono necessarie scarpe da trekking (e una giacca impermeabile per gli schizzi!).
Il parcheggio è a pagamento, tramite la solita app, e vi trovate anche i bagni.
Gljùfrafoss
A poche centinaia di metri da Seljalandsfoss, raggiungibile percorrendo un sentiero pianeggiante, si trova un’altra cascata, nascosta in uno stretto canyon, infatti è anche nota come Gljúfrabúi, letteralmente “abitante del canyon”. L’acqua precipita in una stretta gola creando un’atmosfera davvero suggestiva (e tantissimi schizzi, quindi anche qui d’obbligo la giacca impermeabile!)
Skogafoss
Oggi è giornata di cascate. La prossima è Skogafoss, un muro d’acqua che precipita da una scogliera verde creando, con i suoi spruzzi, un bellissimo arcobaleno. La cascata si può osservare anche dall’alto percorrendo una scalinata che si trova sulla destra arrivando dal parcheggio (questo gratuito).
Dal belvedere che si affaccia sulla cascata partono anche dei sentieri di trekking verso gli altopiani interni che richiedono diverse ore di cammino, ma potete anche percorrerne solo una parte per godervi il paesaggio e la pace.
Ghiacciaio di Sólheimajökull
Facciamo una piccola deviazione dalla Ring Road (di qualche chilometro, su una strada asfaltata) per raggiungere la lingua del ghiacciaio di Sólheimajökull, facilmente visibile con una passeggiata di una decina di minuti a partire dal parcheggio.
Anche qui, come in tutti i ghiacciai che incontreremo lungo il nostro tragitto, vengono organizzate escursioni e visite guidate sui ghiacci, cui invece non è consentito accedere in autonomia.
Promontorio di Dyrhòlaey
La costa sudoccidentale è quella dei paesaggi “wow”, mi avevano detto, e questo è decisamente uno di quelli. Da una parte la spiaggia nera di Reynisfjara, con un faraglione solitario sferzato dal vento, dall’altra le scogliere, con un enorme arco naturale che si protende nell’oceano.
Questo punto panoramico, di solito raggiungibile in auto, quando siamo andati noi la strada era chiusa e abbiamo fatto un sentiero che dal parcheggio del primo punto panoramico ci ha portati verso il faro. Un po’ impegnativo per via del vento che soffiava a 35km/h, ma ne è valsa decisamente la pena!
Su questo promontorio, inoltre, in estate nidificano le pulcinelle di mare, quindi è molto probabile che ne vedrete in abbondanza! (Tra maggio e giugno, però, l’accesso al pubblico è vietato proprio perché le pulcinelle sono in piena attività riproduttiva e non possono essere disturbate!)
Spiaggia nera di Reynisfjara
Dopo averla osservata dall’alto, andiamo a vedere più da vicino la spiaggia di sabbia nera di Reynisfjara, caratterizzata da grandi formazioni di basalto. Veniteci al tramonto, se non soffia troppo vento!
Vìk y Midral
È il paese più meridionale dell’Islanda, eppure, al contrario di quanto si potrebbe pensare, pare sia anche la zona più piovosa. Si tratta di una cittadina placida, incastonata tra le montagne e l’oceano, sulla quale svetta una chiesetta bellissima e super fotografata, fotogenica da tutte le angolazioni.
Se siete abbastanza fortunati da trovare una giornata di cielo terso, arrampicatevi sulla collina alle sue spalle per fotografarla dall’alto, con i faraglioni di Reynisfjara sullo sfondo.
Costa sudoccidentale, dove mangiare
A Selfoss
Come anticipavo, noi non ci siamo fermati, ma abbiamo visto diversi ristoranti e pub sulla strada. In particolare, mi hanno segnalato Tryggvaskáli (per il salmone) e Krisp Restaurant per la carne alla griglia.
A Vìk
Noi ci siamo trovati molto bene allo Ströndin Bistro and Bar, un pub con cucina con vista sui faraglioni dall’atmosfera molto rilassata e piacevole. Abbiamo diviso un piatto di nachos, due hamburger (cottura della carne perfetta!) e una birra per un totale di 57€.
Costa sudoccidentale, dove dormire
Hotel Dyrhòlaey
Al momento della mia prenotazione, molte strutture in questa zona erano al completo, ancora chiuse per via del Covid o fuori budget. Alla fine ho ripiegato su quella che, malgrado non mi convincesse granché, garantiva il miglior compromesso tra prezzo (onestissimo per la media islandese: 136€ compresa la colazione!) e posizione, proprio alle spalle del promontorio omonimo.
Gli interni sono molto essenziali – un po’ da gita, per intenderci – ma la vista è straordinaria, senza dubbio una delle migliori, e la colazione è molto varia.
Del resto in hotel qui abbiamo passato davvero poco tempo, siamo rientrati tardi da Vìk e l’indomani mattina siamo partiti presto per una nuova avventura lungo la costa orientale.
costo totale per un giorno lungo la costa sudoccidentale: 197€
parcheggio a Seljalandsfoss: 4€
alloggio: 136€
pasti: 57€