è passato ormai qualche anno, ma quello in Giordania rimane uno dei viaggi più belli mai fatti. Forse perché lo abbiamo organizzato last minute, come ripiego dopo aver dovuto rivedere i nostri piani, forse perché siamo arrivati senza grandi aspettative, al di là Petra, ma è stato un viaggio travolgente e bellissimo. Abbiamo amato tutto, dall’accoglienza cordiale e mai invadente dei Giordani alla cucina straordinaria alla bellezza della natura alla vivacità delle città. In questo articolo provo a darvi qualche consiglio per organizzare un on itinerario in Giordania.
cose da sapere prima di partire
serve il visto?
per entrare nel paese è necessario il passaporto con validità residua di almeno sei mesi e un visto che si può ottenere acquistandolo in anticipo sul sito del Ministero dell’Interno giordano o comprandolo al momento in aeroporto. Il costo del visto, della durata di un mese, è di 40 JOD (poco più di 50€)
Jordan pass
Il costo del visto è incluso nel Jordan Pass, che io vi consiglio di fare. Si tratta di un pass, appunto, che permette l’accesso gratuito a decine di siti archeologici giordani (Petra inclusa) dedicato a chi trascorre nel paese almeno tre notti. In base alla formula che scegliete costa 70 o 80 JOD, comunque estremamente conveniente rispetto all’acquisto del visto e dei vari biglietti ai siti archeologici. Potete comprarlo qui.
vaccinazioni
Noi non abbiamo fatto nessun vaccino particolare e non ci sono vaccinazioni obbligatorie, ma potete comunque consultare il medico di base o il vostro centro vaccinale per ulteriori consigli.
moneta
Noi abbiamo pagato quasi ovunque con la carta (ed era il 2018, quindi immagino che oggi sia ancora più facile), cambiate o prelevate un po’ di denaro per lo street food o le piccole spese, ma in generale il bancomat è ben accetto un po’ dappertutto.
come muoversi in un itinerario in Giordania
in auto
Noi abbiamo noleggiato l’auto all’arrivo all’aeroporto di Amman e mi sento di consigliare questa modalità. Non è assolutamente necessario, a mio avviso, affidarsi ad un driver. Le strade sono ben tenute, la segnaletica efficace, tutti sono molto disponibili a dare indicazioni. L’unica cosa che mi sento un po’ di sconsigliare è guidare ad Amman se non siete abituati a guidare in città molto trafficate e soprattutto se alloggiate in centro. Eventualmente prevedete di ritirare l’auto dopo aver visitato la capitale o riconsegnarla prima, come abbiamo fatto noi.
con i mezzi pubblici
Spostarsi in Giordania con i mezzi pubblici non è impossibile, ma neanche facilissimo, soprattutto se avete pochi giorni. Ad esempio, ci sono dei bus che collegano il deserto del Wadi Rum con Petra e con Aqaba, ma la frequenza è scarsa (quando siamo andati noi, uno al giorno) e quindi non so se mi sento di consigliare questa modalità.
quanti giorni sono necessari
Un itinerario in Giordania che tocchi le tappe che vi propongo qui necessita di otto/nove giorni almeno, viaggi esclusi. Se ne avete meno a disposizione potete tagliare alcune tappe, ad esempio rinunciando a Madaba o a Jerash, condensare la visita ad Aqaba e al Mar Morto o dedicare un giorno soltanto ad Amman. A mio modo di vedere, comunque, difficile fare un itinerario come questo in meno di una settimana.
un itinerario in Giordania è fattibile in piena estate?
Questa è stata la domanda che mi è stata rivolta più spesso, prima durante e dopo il nostro viaggio. Devo dire che se vivete in una qualsiasi grande città italiana siete ben abituati a sopportare il caldo, quindi secondo me sì, è fattibile. Inoltre, è un caldo molto diverso, più secco e sopportabile rispetto al “nostro” caldo estivo. Alcune località si trovano su alture, come Petra, e al mare c’è comunque il refrigerio offerto da spiaggia e piscine. Quindi, anche se forse il periodo “migliore” potrebbe essere la primavera o l’autunno, secondo me è fattibile anche in piena estate (noi abbiamo fatto questo viaggio nei primi dieci giorni di agosto), soprattutto se è l’unico periodo in cui potete farlo e, quindi, si fa di necessità virtù.
itinerario in Giordania – dieci giorni
giorno 1
Mar Morto
giorno 2
dal Mar Morto a Petra lungo la Strada dei Re
giorno 3
Petra
giorno 4
da Petra al Wadi Rum
giorno 5
dal Wadi Rum ad Aqaba
giorno 6
snorkeling sulla barriera corallina ad Aqaba
giorno 7
da Aqaba a Madaba passando per Wadi Mujib e Ma’in
giorno 8
da Madaba a Jerash
giorni 9 e 10
Amman
itinerario in Giordania – il dettaglio
giorno 1
Mar Morto
Arriviamo all’alba – o forse sarebbe meglio dire, nel cuore della notte – all’aeroporto di Amman. Dopo aver ritirato la nostra auto ci dirigiamo subito sul Mar Morto, per iniziare il nostro tour con una tappa relax. Questa tappa può anche essere l’ultima del vostro itinerario, a noi risultava comodo per via degli orari dei voli (non sarebbe stato gradevolissimo iniziare ad esplorare Amman con soltanto un paio d’ore di sonno in aereo alle spalle) ed abbiamo fatto l’early check-in per goderci qualche ora di riposo.
dove alloggiare sul Mar Morto
Vi accorgerete presto che la costa del mar Morto è praticamente appannaggio di grandi catene alberghiere: al di fuori dei resort non c’è nulla e le zone balneabili sono per la maggior parte le spiagge degli hotel di lusso. Aspettatevi, quindi, di scegliere un posto in cui fare la vostra giornata di mare, cenare all’interno della struttura e poi ripartire l’indomani. Una notte è sufficiente per l’esperienza, in agosto fa comunque molto caldo e il mare è davvero molto salato, quindi non mi fermerei più a lungo. Noi abbiamo dormito al Dead sea holiday inn resort (150€ a notte circa con colazione inclusa).
alternativa 1 – visitare il mar Morto in giornata
Potete raggiungere le aree balneabili del mar Morto da Madaba in giornata piuttosto comodamente. Le aree balneabili al di fuori dei resort non sono tante ma alcuni hotel prevedono un day pass per consentire ai non ospiti di usare le attrezzature delle loro spiagge private, informatevi anche scrivendo direttamente alle reception, in genere sono molto disponibili. Non sottovalutate l’importanza di avere a disposizione dell’acqua dolce con cui lavarvi all’uscita dal mare: il mar Morto è davvero salatissimo! Nelle zone più famose, come questa che trovate su Google Maps, troverete delle persone che vendono taniche d’acqua per sciacquarvi.
alternativa 2 – dormire ai Mujib Chalets
Si tratta di piccole case a picco sul Mar Morto dotate di un accesso privato al mare e di tutte le comodità di una casetta. Se volete farvi un’idea di come siano potete cercare le foto di Elisa diritto alla meta sul suo blog o su Instagram. L’aspetto negativo è che vanno prenotate con larghissimo anticipo.
giorno 2
dal mar Morto a Petra lungo la strada dei re
L’intera giornata è dedicata a questo tortuoso e montuoso percorso che ci porterà al sito più celebre della Giordania. Partendo dal mar Morto facciamo una piccola deviazione verso il monte Nebo, uno dei tanti luoghi biblici presenti in Giordania, e poi imbocchiamo la super panoramica strada dei Re.
Attenzione: Google maps tenterà di proporvi continuamente itinerari più veloci, voi assicuratevi di essere sempre sulla strada numero 35. In teoria, selezionando alcune tappe sul percorso, dovreste “ingannare” il navigatore. Noi ad esempio ci siamo fermati a Karak per visitare il castello e fare un pranzo veloce.
Petra by night
Arriviamo a Petra in tempo per partecipare ad una visita notturna del sito. Prima di prenotare avevo letto pareri molto discordanti: alcune recensioni la definivano un’esperienza estremamente turistica, kitsch e commerciale, altri invece dicevano che la magia del luogo surclassa qualsiasi altra cosa. Ho voluto verificare di persona e confermo che camminare in silenzio e al buio lungo il siq e poi vedere le luci che piano piano illuminano il Tesoro, soprattutto se è la prima volta che lo vedete, è assai scenografico. Io non mi sono pentita di averlo fatto.
info e prezzi
Il tour notturno di Petra NON è incluso nel Jordan pass e costa 17 JOD (circa 20€), dura due ore e si tiene esclusivamente il lunedì, il mercoledì ed il giovedì a partire dalle 20.30 dal Visitor Center (all’ingresso). Il tour non può essere acquistato in anticipo e per farlo dovete essere in possesso di un ingresso giornaliero o del Jordan Pass. Arrivate con un po’ di anticipo in biglietteria. Orari e prezzi sorprendentemente non sono cambiati dal 2018, ma vi invito comunque a controllare il sito ufficiale per aggiornamenti.
dove alloggiare a Petra
Il mio consiglio, soprattutto se volete partecipare al tour notturno, entrare nel sito all’alba e comunque essere autonomi negli spostamenti è di scegliere una struttura il più possibile vicina all’ingresso (considerate comunque che l’ingresso è solo l’inizio del sito, poi dovrete camminare ancora, quindi eviterei soluzioni a due chilometri calcolando di andarci a piedi, i taxi come potete immaginare sono abbastanza cari).
Noi abbiamo alloggiato al Petra Palace hotel che non è assolutamente una struttura imperdibile, ma risponde alle caratteristiche di cui sopra, si trova a pochi metri dall’ingresso e accanto a due ottimi ristoranti, Petra Kitchen (che propone anche corsi di cucina giordana) e My mom’s recipe, il che gli fa guadagnare punti. Se lo sceglierete – ma fossi in voi valuterei anche qualcosa nelle vicinanze, come Ad deir guesthouse – preparatevi ad una piscina ghiacciata.
giorno 3
Petra
Facciamo una colazione abbondante perché oggi ci aspetta una giornata super impegnativa: la Lonely Planet dice che è impossibile girare il sito nabateo di Petra in un giorno soltanto e noi dobbiamo smentirla. Partendo sufficientemente presto, con buone scarpe, una discreta riserva di acqua e un buon allenamento è possibile vedere la maggior parte dei luoghi di interesse nel sito in un giorno soltanto, incluso il Monastero.
viewpoint sul Tesoro
Non vi do indicazioni su punti panoramici da cui vedere il Tesoro perché so che le vie d’accesso a questi belvedere vengono chiuse e riaperte con grande imprevedibilità. Da anni è in corso una lotta contro i beduini che vivono nel sito o nelle sue vicinanze e che offrono attività più o meno abusive, come, appunto, raggiungere alcuni punti panoramici attraverso impervie passeggiate (potremmo dire arrampicate). Sta a voi decidere se accettare la dubbia legalità della situazione, nonché l’effettivo rischio di cadere e farsi male, per avere lo scatto perfetto.
Noi anni fa l’abbiamo fatto, ma sinceramente non so se oggi lo rifarei. Ai tempi esisteva anche una strada, più lunga e lenta, certo, ma anche meno pericolosa, che permetteva di raggiungere una vista quasi altrettanto bella, prendendo un sentiero sulla destra rispetto al Tesoro (mentre i beduini ti portavano a sinistra, con un trekking di 15/20 minuti decisamente non sicuro). Non so come sia la situazione oggi, vi invito perciò ad informarvi bene sul posto e ad essere prudenti. Calzature adeguate sono decisamente necessarie.
Oltre alle scarpe da trekking vi serviranno cappellino e crema solare. Le temperature, invece, nella nostra esperienza non sono state proibitive: Petra è in montagna, quindi anche se la visitate in agosto, come noi, non dovreste soffrire eccessivamente.
giorno 4
da Petra al deserto del Wadi Rum
alba sul Tesoro
dal momento che il Jordan Pass consente ingressi illimitati al sito archeologico, ne approfittiamo per fare un’ultima puntatina all’apertura, per fare qualche foto con il Tesoro totalmente deserto. Nonostante sia la terza volta in tre giorni che percorriamo il siq, la magia non diminuisce, potrei tornarci ancora e ancora stupirmi.
deserto del Wadi Rum
Tuttavia, non possiamo temporeggiare troppo perché ci aspetta un’altra meravigliosa tappa del viaggio. Ci dirigiamo verso il deserto del Wadi Rum, un deserto roccioso caratteristico per il colore rossastro della sua sabbia che gli dà questo aspetto quasi “marziano”.
come visitare il Wadi Rum
Il Wadi Rum è un’area protetta, quindi, un po’ come succede con i parchi americani, si lascia l’auto al centro visitatori e si paga l’ingresso (compreso nel Jordan pass). In genere arriverete qui dopo aver già concordato una visita guidata, magari anche con pernottamento, quindi è probabile che al centro visitatori vi stia aspettando qualcuno. In ogni caso, è possibile organizzare escursioni in jeep e trekking guidati anche in loco.
Io, però, vi consiglio di passare la notte nel deserto: qui ho visto uno dei cieli stellati più belli della vita, nonché tramonto e alba straordinari.
dove alloggiare nel Wadi Rum
Negli ultimi anni sono sorte tantissime strutture “luxury” con le classiche “bolle” trasparenti che permettono di godersi il cielo stellato e l’alba comodamente dal proprio letto. Tuttavia, se volete fare un’esperienza un po’ più “spartana”, noi ci eravamo trovati molto bene al Bedouin Camp, che oltre al pernottamento e alla prima colazione proponeva, incluso nel pacchetto, un giro in fuoristrada tra le attrazioni più note del deserto e, per chi lo desiderasse, una mini escursione in cammello al tramonto. Se non volete partecipare, proprio alle spalle del campo c’è un’altura che offre una visuale perfetta per il tramonto.
La cena tipica beduina, con le pietanze cotte sotto la sabbia e la musica dal vivo, è stata una bellissima esperienza e appena si spengono le luci vi ritroverete immersi in una miriade di stelle. Raramente ho visto qualcosa di altrettanto bello nei miei viaggi. Le tende sei anni fa non erano dotate di bagni privati, ma quelli comuni erano puliti e comodissimi.
giorno 5
dal Wadi Rum ad Aqaba (Mar Rosso)
altra sveglia all’alba, perché l’alba nel deserto è imperdibile e, dopo la colazione, veniamo riaccompagnati al centro visitatori e al parcheggio, da cui ci mettiamo in marcia verso Aqaba, una nota località di villeggiatura sul Mar Rosso.
Ecco, questa è l’unica tappa del viaggio in cui abbiamo davvero sentito il caldo. Al nostro arrivo le temperature sfioravano i cinquanta gradi e, anche se si tratta di un caldo molto secco, non posso dire che non sia impegnativo.
Scegliete, quindi, una struttura che abbia ovviamente l’aria condizionata e magari anche un facile accesso al mare dove potervi rinfrescare. Noi abbiamo alloggiato al Movenpick, con il buffet della colazione più ricco che abbia mai visto (ma anche con uno spreco di cibo non indifferente, devo ammettere).
Dal momento che ad Aqaba passeremo due notti, il primo pomeriggio ce lo prendiamo di relax in spiaggia. Tuttavia, se avete poco tempo e dovete condensare l’itinerario in una settimana, potete inserire nel pomeriggio del giorno 5 l’attività che trovate nel giorno 6.
giorno 6
snorkeling sulla barriera corallina
non si va ad Aqaba (solo) per fare vita da spiaggia, ma principalmente per fare snorkeling sulla barriera corallina, che qui è coloratissima e ricca di pesci. Ho un solo elemento di paragone che sono le Maldive e devo dire che ho trovato molto più colore e varietà nel Mar Rosso, quindi è un’esperienza che mi sento di consigliarvi soprattutto se siete amanti del mare, ma anche se siete semplicemente curiosi.
come organizzare l’escursione in barca
Tutte le strutture ricettive organizzano escursioni in barca, c’è la possibilità di prendere una barca con il pavimento di vetro se non vi sentite sicuri oppure potete farvi lanciare in mare, come è letteralmente successo a noi, con un’organizzazione un po’ naif della cosa (no salvagente, zero briefing prima del tuffo, la barca si è allontanata perché non può avvicinarsi alla barriera e ci ha mollati in mezzo all’acqua con qualche scena di panico da parte di alcuni partecipanti alla gita).
Può essere che nel corso del tempo l’organizzazione sia migliorata o forse siamo stati sfortunati noi (la barca di un altro gruppo si è avvicinata a recuperare alcuni del nostro gruppo in difficoltà e li ha riaccompagnati alla nostra barca, quindi forse potevamo capitare diversamente) ma nonostante questo ne è valsa la pena.
In alternativa, potete acquistare l’escursione sui soliti portali come Viator o GetYourGuide, tenendo presente che potrebbe esserci un leggero rincaro rispetto alla stessa esperienza acquistata in loco tramite l’hotel o in qualche agenzia locale.
giorno 7
da Aqaba a Madaba passando per il Wadi Mujib e per le sorgenti di Ma’in
cominciamo la risalita verso nord che ci vedrà fare tappa per la notte a Madaba, anche nota come la città dei mosaici. Sulla strada per Madaba meritano una sosta il Wadi Mujib, una riserva naturale in cui si può fare trekking all’interno di un canyon e le sorgenti termali di Ma’in.
Trekking al Wadi Mujib
Il percorso classico si chiama siq trail, costa circa 20 JOD senza guida e prevede che si cammini per diversi tratti nell’acqua, di tanto in tanto aiutandosi con delle piccole corde, e in qualche punto, in base alla portata del fiume (quindi anche al periodo dell’anno) bisogna nuotare, quindi è necessario avere con sé una borsa impermeabile. Questo percorso dura circa due ore e mezza, ma esistono altri percorsi più impegnativi e più lunghi che si possono fare soltanto se accompagnati da una guida.
Sorgenti termali di Ma’in
Dopo il canyoning ci si può rilassare in queste terme naturali. A poca distanza dal resort Ma’in hot springs c’è una sorgente pubblica accessibile a tutti previo pagamento di 15 JOD. In estate ovviamente dovete considerare che al caldo dell’atmosfera si aggiunge il caldo dell’acqua, quindi se l’idea non vi entusiasma lasciate perdere, l’acqua è davvero bollente (arriva a 50/60 gradi!). Se non siete paghi del trekking anche qui c’è un sentiero da fare. Se, invece, l’idea delle terme vi piace moltissimo, potete anche alloggiare in uno degli hotel in zona, che permette l’accesso a vasche e cascate private.
Madaba
Non vi consiglierò la struttura dove abbiamo dormito a Madaba perché la ricordo come la peggiore del viaggio, ma vi suggerisco il ristorante in cui, a mio avviso, abbiamo mangiato meglio. Naturalmente, sono passati sei anni e l’indicazione potrebbe non essere più attendibile, però dalle foto su google maps ho riconosciuto il meraviglioso cortile con gli ulivi e anche alcuni piatti. Il posto si chiama Haret Jdoudna.
Madaba è chiamata dai Giordani “la città dei mosaici” e infatti ne troverete diversi. Il più interessante secondo me è quello della mappa che si trova nella chiesa bizantina di San Giorgio ed è la più antica rappresentazione cartografica della Terra Santa e di Gerusalemme.
giorno 8
da Madaba a Jerash
Oggi tocchiamo il punto più settentrionale del nostro viaggio, la città di Jerash, letteralmente imperdibile se, come me, siete appassionati di storia antica e archeologia. Il sito archeologico di epoca romana è straordinariamente ben conservato e l’ingresso è incluso nel Jordan Pass.
Preparatevi a patire un po’ il caldo, soprattutto se ci arrivate nelle ore centrali del giorno, ma vi assicuro che ne varrà la pena: il teatro è spettacolare, la piazza ovale circondata da un colonnato del I secolo dC è impressionante e il Cardo Massimo, 800 metri fiancheggiati da colonne, conserva ancora il lastricato originale dove si possono vedere i segni delle bighe. Insomma, anche se si trova un’oretta a nord di Amman, questa tappa secondo me è imperdibile.
Volendo, si può visitare anche il vicino museo archeologico, anche se questo è un po’ meno entusiasmante del sito in sé.
Sulla via del ritorno, in direzione Amman, ci fermiamo a riconsegnare l’auto all’aeroporto. Questo, oltre a farci risparmiare due giorni di noleggio, dal momento che comunque in centro non avremmo usato la macchina per spostarci, ci solleva dalla fatica di guidare nel caotico traffico cittadino.
giorni 9 e 10
Amman
Dedichiamo gli ultimi due giorni del nostro viaggio alla capitale. Amman è una città vivace, colorata e coinvolgente che a noi è piaciuta tantissimo.
dove alloggiare ad Amman
Noi abbiamo scelto un ostello, l’Amman Pasha Hotel, – optando però per la soluzione con bagno privato in camera – con una posizione perfetta, proprio di fronte al teatro romano, per girare a piedi in città. Lo staff era molto gentile, il transfer da e per l’aeroporto costava pochissimo e anche le stanze si aggiravano sui trenta euro a notte. Inoltre, c’era un bellissimo rooftop con un ristorante gestito dagli stessi ragazzi dell’hotel in cui abbiamo mangiato molto bene con una bella atmosfera cosmopolita e giovane. Forse tornando ad Amman da più “adulta” sceglierei una soluzione diversa, magari con una rooftop pool per rinfrescarsi dopo una giornata di visita della città.
cosa fare e vedere ad Amman durante un itinerario in Giordania
Amman, costruita su sette colli proprio come Roma, è molto vasta, ma le cose da vedere si concentrano in pochi quartieri che, se vi piace camminare, riuscirete a visitare senza dover prendere taxi o mezzi pubblici.
il teatro romano
Incastonato nel cuore della città, questo teatro costruito nel II secolo d.C. è immenso ed è ancora utilizzato per eventi e spettacoli.
Rainbow Street e il panino con falafel di AlQuds
Ho controllato su google maps e questo ristorante di street food specializzato in falafel (da non confondere con l’omonimo ristorante, dovete cercare proprio AlQuds falafel!) sembra ancora top e con gli stessi prezzi di sei anni fa (con 3/5 JOD si pranza in due). Rainbow Street, tra l’altro, è una tappa imperdibile di per sé: colorata e allegra è un luogo in cui la storia della città e la modernità si incontrano. Se volete fare un po’ di vita mondana anche di sera qui ci sono diversi locali.
Al Abdali
Non lontano da Rainbow Street c’è la “nuova” Amman, la zona con centri commerciali, grattacieli e ristoranti internazionali.
il mercato dell’oro
Se amate i gioielli, imperdibile. Altrimenti, derubricato a semplice attrazione turistica, ha comunque il suo fascino.
la cittadella
Altre rovine romane e resti più recenti sulla collina dalla quale si gode di una vista a 360 gradi della città, il che ne fa anche il punto ideale per vedere il tramonto.
la moschea di re Abdullah I
Riconoscibile per via dell’immensa cupola blu che la sovrasta, la moschea è visitabile anche all’interno dai turisti (abiti per coprirsi testa e gambe sono forniti gratuitamente).
il mercato delle spezie
La zona di downtown, intorno al teatro, è piena di mercati e bancarelle, le più interessanti per me sono decisamente quelle di spezie. Potete approfittarne per prendere un po’ di za’atar, il mix di spezie tipico giordano.
il Jordan Museum
Un interessante museo sulla storia e sulla cultura giordana dove le stanze, disposte in ordine cronologico, seguono le tappe fondamentali della storia del paese. Si parte della statue di Ain Ghazal, considerate tra le più antiche raffigurazioni umane al mondo (risalgono all’ottavo millennio a.C.!)
un caffè in una delle caffetterie tipiche
Ad Amman ci sono tantissime caffetterie che servono caffè turco o il tipico caffè giordano al cardamomo. Uno dei locali più famosi è il Books@Cafe, in una traversa di Rainbow Street, uno dei primissimi internet cafè della Giordania, un vero pezzo di storia!
una degustazione di vino
So che non ve l’aspettate da un paese in cui la fede più diffusa è l’Islam, ma una nostra amica ha fatto una degustazione molto interessante da JR The Wine Experience assaggiando vini prodotti in questa zona.
un tuffo in piscina
Se il caldo non vi dà tregua, controllate in questa guida se una di queste piscine è vicina a voi e godetevi un tramonto in un rooftop.
Spero che quest’articolo su come organizzare il vostro itinerario in Giordania vi sia utile. Se amate gli on the road vi suggerisco anche di leggere l’articolo dedicato all’Islanda e quello dedicato agli Stati Uniti. Se, invece, vi affascinano il Medio Oriente, la storia antica e i posti caldi, qui trovate alcune indicazioni per organizzare un viaggio in Egitto fai da te.