Muscat in due giorni

La mia regola è dedicare sempre del tempo alle capitali, anche quando le guide, i blog e i reel dicono che non ne vale la pena e sono sufficienti poche ore. Ho fatto lo stesso con Muscat e anche questa volta non me ne sono pentita. È vero, gli “highlights” della città si possono condensare in mezza giornata, ma se avete tempo e volete davvero assaporare il mood e cogliere l’essenza di questa insolita capitale, secondo me vale la pena concedersi anche qualche attività meno “obbligata” e trascorrervi un paio di giorni. Ecco cosa fare a Muscat in due giorni o più.

Premessa necessaria: dal momento che è usanza non costruire edifici più alti del minareto della Grande Moschea (91m), Muscat è una città che si sviluppa in orizzontale – in questo mi ha ricordato molto Los Angeles – e, come Los Angeles, è impossibile pensare di visitarla a piedi o con i mezzi pubblici. L’ideale è avere una propria auto, altrimenti potete fare affidamento sui taxi. Considerate che da un quartiere all’altro potrebbero volerci anche venti o trenta minuti di auto.

Non si può non partire da qui, la meravigliosa moschea donata dal sultano Qaboos agli Omaniti per celebrare i suoi trent’anni di regno nel 2001. La moschea è aperta alle persone non di fede islamica dal sabato al giovedì dalle 8 alle 11, mentre il venerdì è chiusa ai visitatori. 

L’ingresso è gratuito – ma controllate sempre, perché per qualche giorno a inizio gennaio 2025 è stato introdotto un biglietto d’ingresso, poi subito rimosso – ma all’ingresso sarete molto probabilmente circondati da guide che si offriranno di accompagnarvi nella visita per 5OMR (ca 12€). Dovete essere piuttosto fermi nel rifiuto o, se avere una guida vi interessa, il mio consiglio è di chiedere che la spiegazione avvenga in inglese. Per la mia esperienza, che ovviamente è limitata, le guide non hanno sufficiente dimestichezza in italiano per fornire informazioni approfondite, ma si limitano a nozioni che potreste reperire facilmente online. Veniteci presto se volete godervela senza folla.

Prima dell’inaugurazione della moschea dello sceicco Zayed ad Abu Dhabi questa deteneva alcuni record che ora sono passati a quella emiratina, come il tappeto più grande del mondo, ma gli interni rimangono spettacolari e, secondo me, anche più belli di quelli della più celebre moschea di Zayed.

Ci spostiamo nei quartieri più antichi della città.

Il palazzo del sultano non si può visitare ma solo guardare dall’esterno. Con la sua architettura un po’ inconsueta, e forme e colori anni settanta, a me è piaciuto molto, l’ho trovato molto diverso rispetto ai “soliti” palazzi reali e per questo interessante.

affacciati sul mare, questi due forti gemelli sono testimoni del breve periodo di influenza dei Portoghesi, che sfruttarono delle costruzioni esistenti per costruire delle fortezze. Da quanto leggo soltanto di recente il forte di Al Mirani è visitabile all’interno ma pare che sia stato oggetto di un restauro un po’ eccessivo e che il biglietto d’ingresso sia piuttosto dispendioso, forse meglio osservarli dal lungomare.

Senza dubbio, il quartiere più pittoresco della città, con le sue casette bianche e azzurro pastello incastonate tra mare e montagne. Qui c’è il porto cittadino e probabilmente fu anche il primo porto di Muscat. Piccola nota storica per gli appassionati: il nome Muscat significa, a quanto pare, “porto sicuro”. Il geografo Tolomeo, nel II secolo dC, descrivendo la città la definisce, appunto, “cryptus portus”, un porto segreto, perché circondata su tre lati da montagne e quindi accessibile solo via mare. Il rapporto di Muscat con il mare è, secondo me, particolarmente evidente proprio in questo quartiere.

Rinnovato di recente, il mercato del pesce di Mutrah è nuovo e moderno nella forma, ma conserva la genuinità di un mercato tradizionale, frequentato dalle persone del posto e ideale per osservare da vicino la vita cittadina. Se avete un appartamento potete comprare del pesce fresco da cucinare – soprattutto se arrivate in chiusura, verso le 12.30/13, trovate ottime offerte – oppure attraversate la strada e pranzate da Aroos Al Bahar fish restaurant, dove potete scegliere il vostro pesce da cuocere, indicare il tipo di cottura e integrare con qualche contorno come riso o hummus. Ottimo rapporto qualità prezzo.

Passeggiando lungo la corniche potete scorgere lo yacht del sultano ormeggiato qui e raggiungere un punto panoramico con vista su tutto il quartiere. Infilatevi poi tra i vicoli e visitate il souq, che ricorda un po’ quello di Deira a Dubai per la metodicità con cui sono disposti i beni in vendita e la pacatezza dei venditori. 

A mio avviso, comunque, il punto più panoramico di Mutrah, e tra i più belli di tutta Muscat, è il forte. Cercate di essere qui per il tramonto e se dovete temporeggiare in qualche modo sappiate che all’interno del forte c’è un ottimo cafè.

Cena da Bait al Luban

Ci fermiamo a Mutrah anche per cena, in questo locale molto caratteristico che si affaccia sulla corniche. Se non viaggiate in pieno inverno, prenotate uno dei tavoli sul balcone, promette di essere molto scenografico. All’interno, invece, si possono scegliere le sedute tradizionali omanite, sui cuscini disposti sul pavimento, o tavoli “normali”. È un ristorante molto citato dalle guide quindi prenotate per tempo.

giorno 2

per noi è l’ultimo giorno in Oman prima di tornare all’inverno italiano, quindi abbiamo deciso di concederci un po’ di mare e abbiamo partecipato ad una gita alle isole Daymaniyat di cui vi parlo meglio qui. In alternativa, potete trascorrere qualche ora a Qurum beach, una delle spiagge più amate e frequentate da local e turisti, anche perché facilmente accessibile in auto. Ricordatevi di avere rispetto delle usanze locali e rivestitevi non appena vi alzate dal vostro telo. 

Se avete più giorni a disposizione in città o volete altre idee su dove andare in spiaggia a Muscat vi rimando a questo ottimo articolo di Nicoletta Vittori.

Non lontano da Qurum Beach c’è l’omonimo parco, nel quale noi abbiamo trascorso una bellissima serata. i parchi cittadini secondo me sono sempre un ottimo modo per conoscere la vita dei locali, quindi non perdetevelo!

sempre su consiglio di Nicoletta e del suo blog, abbiamo scoperto questo punto meraviglioso in cui osservare il tramonto. Sì, sono dune vere, alte e sabbiose e, sì, sono letteralmente in città. La strada passa proprio accanto e ci sono palazzi che hanno l’ingresso a pochi metri dalla sabbia. È per questo che è uno spot tramonto amatissimo dagli abitanti di Muscat che si ritrovano qui per bere il tè in compagnia – sono attrezzatissimi, con sedie, thermos e fuochi! – improvvisare rally con i fuoristrada, far volare gli aquiloni o lanciarsi dalle dune con gli slittini.

Noi abbiamo lasciato l’auto in questo parcheggio segnalato su Google Maps e abbiamo raggiunto a piedi il “Bousher sands valley viewpoint”. State attenti alle auto che sfrecciano fra le dune e se pensate di rimanere dopo che si sarà fatto buio portatevi una torcia per rendervi visibili.

il crepuscolo è, secondo me, il momento migliore per apprezzare l’architettura del teatro nazionale dell’opera. È possibile partecipare a delle visite guidate degli interni ma, unpopular opinion, secondo me non ne vale tanto la pena. Piuttosto, date un’occhiata al calendario degli spettacoli e acquistate il biglietto per una delle opere in programma, alcune hanno prezzi davvero competitivi (io l’ho scoperto troppo tardi e per le serate in cui eravamo in città i biglietti erano già esauriti)

cena da Rozna

Non avremmo potuto concludere il nostro viaggio in Oman in un altro ristorante. Rozna è la ricostruzione di un forte, ma, anche se sulle prime può sembrare un po’ trash, la cucina è ottima ed è molto frequentato dai local (prenotazione obbligatoria, ma anche se non l’avete fate un tentativo, i coperti sono numerosi e loro molto gentili, tenteranno di trovarvi comunque un tavolo). Qui potrete assaggiare gli ultimi piatti omaniti che vi mancano, come la carne di cammello, riordinare i vostri preferiti, come la shuwa, e vedere ancora una volta il pane tipico cotto al momento sotto i vostri occhi.

Muscat è una città molto estesa, come dicevo, e i quartieri sono realtà abbastanza a sé stanti, con una propria identità e, soprattutto, una discreta distanza tra loro. Qualunque zona sceglierete per dormire, quindi, tenete presente che per raggiungere gli altri quartieri dovrete fare ogni volta almeno un quarto d’ora, venti minuti di viaggio. Questo significa, di fatto, che una zona vale l’altra.

Io ho scelto questo appartamento per il prezzo (350€ per tre notti per quattro persone), per i servizi – è ampio e ben fornito, con due bagni e parcheggio privato – e per la sua posizione: da qui, infatti, le cose che volevo visitare sono abbastanza equidistanti (cioè sempre a 15/20 minuti di auto). C’è anche una spiaggia proprio di fronte, ma non l’ho visitata quindi non so darvi informazioni più precise.

Spero che questo articolo su cosa fare a Muscat in due giorni vi sia utile; se state organizzando un viaggio in Oman o state valutando di farlo, vi rimando a questa sezione del blog dove trovate tutti gli articoli dedicati a questo meraviglioso paese.