West Coast USA itinerario dettagliato

Ci siamo, ecco l’articolo che mette a dura prova ogni blogger, quello in cui desiderio di raccontare e dono della sintesi devono trovare un necessario equilibrio. L’obiettivo è ambizioso, cercare di condensare in un unico articolo il viaggio sulla West Coast USA: itinerario dettagliato, tappe precise, alloggi, tempi di spostamento e costi.

Partiamo con ordine, stilando una deadline di cose da fare prima della partenza.

West Coast USA itinerario dettagliato

cosa fare prima di partire

Il prima possibile (da sei mesi a quattro mesi prima del viaggio)

  • Assicurarsi di essere in regola con i documenti ed eventualmente prenotare subito il rinnovo del passaporto. 
  • Acquistare il volo (noi l’abbiamo preso con circa sei mesi d’anticipo, riuscendo a spendere meno di seicento euro a persona con ITA)
  • Prenotare alloggi e/o esperienze molto gettonati (es. Antelope Canyon, The View Hotel, per chi lo desidera il giro in elicottero sul Grand Canyon…), noi l’abbiamo fatto con circa quattro mesi di anticipo.
  • Prenotare l’auto. Anche qui, muoversi in anticipo è fondamentale, noi prenotando a febbraio per agosto abbiamo speso duemila dollari per un SUV per quindici giorni, ma c’erano ancora utilitarie o piccole berline a millecinquecento dollari.
  • Controllare le regole di accesso ai parchi (che variano di anno in anno): alcuni, come Yosemite, necessitano di una prenotazione (con un costo simbolico di un paio di dollari). Prenotate appena siete sicuri delle date, per non rischiare di non trovare più posti disponibili. 

Da tre mesi a un paio di settimane prima

  • Definire le tappe nel dettaglio e prenotare tutti gli alloggi.
  • Stipulare un’assicurazione sanitaria (noi l’abbiamo fatto con la Columbus, come sempre, spendendo circa 160$).
  • Compilare l’ESTA – tecnicamente si può richiedere fino al momento del check-in, ma il dipartimento di sicurezza suggerisce di farlo almeno 72 ore prima del volo perché è il tempo entro cui arriva la risposta. Il mio consiglio è di farlo qualche settimana in anticipo, in modo da avere tempo di risolvere i problemi che possono sorgere (controllate, ad esempio, la lista di paesi tornati dai quali non si può richiedere l’ESTA ma serve un visto vero e proprio. Tra questi, ad esempio, c’è Cuba). L’Esta si compila dalla pagina ufficiale (diffidate da siti terzi che propongono prezzi maggiorati) e lo può anche fare un solo membro del gruppo per tutti gli altri purché abbia i dettagli dei passaporti. Costa 21$ a persona e vale due anni.
  • Prenotare la visita ad Alcatraz a San Francisco, se siete interessati. Gli slot si esauriscono molto in fretta.

La settimana prima

  • Prenotare i ristoranti che vi interessano, soprattutto in città, soprattutto nel weekend, tenendo presente che sulla west coast si cena presto (meglio prima delle 20).
  • Prenotare la bici a noleggio a San Francisco, se avete già in mente di volerne noleggiare una e avete già deciso la data.
West Coast USA itinerario dettagliato

cose da sapere prima di partire

la “monsoon season”

Se viaggiate in estate, come noi, dovete tenere presente che questa, nell’area dei parchi sudoccidentali, è la stagione dei monsoni. Ebbene sì: spesso nel pomeriggio ci sono temporali, il che significa che è meglio programmare visite e trekking per il mattino, ma soprattutto che l’area è soggetta ai flash floods, inondazioni improvvise che spesso determinano chiusure di alcune aree dei parchi o di parchi interi! Vi potrebbe capitare anche di ricevere degli alert sul cellulare che vi avvisano di flash floods in arrivo e vi invitano ad allontanarvi da corsi d’acqua o letti dei canyon.

tasse e mance

Ad ogni prezzo esposto dovrete aggiungere le tasse, che qui non vengono mai esplicitate nei negozi o nei ristoranti (e che in California sono quasi il 10% quindi non una differenza da poco sul prezzo finale) e nei ristoranti anche la tip, generalmente dal 15 al 20%.

fusi orari

In estate, California, Nevada e Arizona hanno lo stesso fuso (-9 rispetto all’Italia) perché l’Arizona non adotta l’ora legale, mentre Utah e Navajo Nation hanno un’ora in più (-8 rispetto all’Italia). 

contanti

Potrebbe servirvi qualche contante. Non è frequente, ma ci è capitato in qualche occasione che alcuni contesti – soprattutto street food, ad onor del vero – non accettassero carte. Noi abbiamo prelevato 200$ ad inizio viaggio e ci sono bastati, ma non ne sono avanzati, quindi qualche contante vi toccherà averlo con voi.

clima

La California non è tutta come l’abbiamo sempre vista nei film e nelle serie tv: nella maggior parte delle zone che abbiamo attraversato durante il viaggio c’era una forte escursione termica. Anche i parchi si trovano quasi tutti in quota (anche sopra i duemila metri, come Bryce o il Grand Canyon!), quindi il clima è quello tipico della montagna: caldo di giorno se c’è il sole, ma fresco appena il sole va via. Portatevi qualcosa di lungo, una felpa e/o una giacca a vento leggera.

patente

Non è richiesta la patente internazionale per noleggiare e guidare un’auto qui, è sufficiente la patente italiana.

acqua

L’acqua del rubinetto è potabile in tutti gli stati che attraverseremo. Portiamo con noi qualche borraccia termica da riempire, il che ci permette di risparmiare un bel po’ di soldi, ma soprattutto un bel po’ di plastica. 

Con il nostro bagaglio di consapevolezze, le voci della deadline spuntate e tanta voglia di scoperta, diamo inizio alla nostra West Coast on the road: itinerario dettagliato tra la California e i parchi nazionali del sudovest.

west coast USA itinerario dettagliato in breve

0 – volo di andata

1-3 – San Francisco 

4 – Sequoia National Park

5 – Yosemite 

6 – Death Valley & Las Vegas

7 – Zion National Park

8 – Bryce National Park

8-10 – Page (Lago Powell, Antelope Canyon, Horseshoe Bend)

11 – Monument Valley, Grand Canyon

12 – Grand Canyon, Route 66

13 – Joshua Tree National Park

14 – Los Angeles

15 – Pacific Highway da Los Angeles a Santa Barbara

16 – Pacific Highway da Santa Barbara a Monterey

17 – Pacific Highway da Monterey a San Francisco

18 – volo di rientro

giorno 0 – volo di andata

volo Malpensa – San Francisco con scalo ad Atlanta 

(noi abbiamo volato con Delta, spendendo circa 550 euro a testa A/R, un prezzo onestissimo e un servizio buono senza fronzoli)

giorni 1-3 – San Francisco

I primi giorni del viaggio li dedichiamo alla scoperta di San Francisco, città sulla quale ho scritto un articolo più approfondito, che trovate qui:

tre giorni a San Francisco

Non mi dilungo oltre, mi limito a precisare che noi abbiamo deciso di ritirare la macchina il terzo giorno, sia per risparmiare sui costi del noleggio, sia per non doverci preoccupare del parcheggio in città. 

Ritirata l’auto, dopo aver fatto un giro al campus di Stanford e nella Silicon Valley, ci dirigiamo verso il nostro alloggio per le prossime due notti, a Merced. 

dove alloggiare vicino ai parchi di Sequoia e Yosemite

Merced è una buona soluzione se si cerca un posto comodo per entrambi i parchi (parliamo di un paio d’ore di viaggio in ogni caso). Al Merced Inn & Suites abbiamo speso 280€ per due notti in una quadrupla, con colazione, piscina e palestra.

Se invece cercate un alloggio più vicino al Sequoia che a Yosemite le aree più comode per dormire vicino all’ingresso del parco sono quelle di Three Rivers e Visalia

4 – Sequoia National Park

Dal nostro hotel al primo parco che visitiamo ci vogliono circa due ore di viaggio, quindi partiamo abbastanza presto. 

Il Sequoia National Park ha un unico ingresso tramite la Highway 198 che, superata la cittadina di Three Rivers, conduce all’ingresso di Ash Mountain. L’alternativa è accedervi attraversando il Kings Canyon Park con la Highway 180 che passa da Fresno (noi faremo così al ritorno).

L’ingresso è incluso nella tessera annuale dei parchi (che, se non avete già, potete acquistare anche in loco)

Cosa fare al Sequoia National Park in un giorno

Un giorno è sufficiente per farsi una buona idea del parco e anche per fare qualche breve trekking. 

Il Generale Sherman

Lasciamo l’auto al parcheggio della Giant Forest e prendiamo lo shuttle gratuito che ci porta al cospetto del Generale Sherman, l’albero più grande del mondo. Da qui partono alcuni sentieri, come il Congress Trail o il Big Trees trail che si possono percorrere anche solo in parte, per ammirare da vicino questi alberi straordinari.

Tunnel Log e Moro Rock

Ripresa l’auto ci dirigiamo verso il Tunnel Log, un pittoresco passaggio sotto un immenso tronco e poi raggiungiamo Moro rock, dove un sentiero di una ventina di minuti conduce ad una vista panoramica sul parco.

Kings Canyon National Park

Per uscire dal parco facciamo una deviazione che allunga di poco la strada rendendola tuttavia molto più panoramica: attraversiamo, infatti, il Kings Canyon, dove la vegetazione cambia e le sequoie lasciano spazio ad un fitto bosco di conifere. Ci sono alcuni punti panoramici dove fermarsi ad ammirare la vista.

dove cenare a Merced

ceniamo con un classico comfort food americano: la pizza soffice ricoperta di ogni ingrediente possibile da Mountain Mike, a Merced. Con 35$ si prende una pizza large che sfama dalle due alle quattro persone, in base a quanto avete camminato durante il giorno!

5 – Yosemite 

itinerario del giorno 5

Qualcuno vi dirà che Yosemite è il parco dell’ovest meno interessante, perché più simile alle “nostre” montagne. Non credetegli: Yosemite, per me, è stata una delle tappe più belle dell’intero viaggio! Mettetevi un promemoria perché dal 2022 l’ingresso va prenotato con qualche mese di anticipo!

Qui trovate un articolo approfondito dedicato al parco di Yosemite se progettate di visitarlo in un giorno:

Yosemite in un giorno

Col senno di poi avrei sicuramente previsto una notte all’interno del parco perché, davvero, non avrei più voluto lasciarlo.

West Coast USA itinerario dettagliato

Invece a malincuore abbiamo ripreso la strada per affrontare lo scenografico Tioga Pass, scendere verso il Mono Lake e fermarci a cena nell’amena Mammoth Lakes, un paesino di montagna con baite e lucine che vi farà venire voglia di Natale o di marshmallows intorno ad un falò.

dove mangiare a Mammoth Lakes

La cena al Liberty Bar di Mammoth Lakes è stata probabilmente la migliore di tutto il viaggio (111 dollari in quattro, mancia inclusa).

dove alloggiare tra Yosemite e la Death Valley

La strada per arrivare al nostro alloggio per la notte è talmente buia che riusciamo quasi sempre a vedere la via lattea sopra le nostre teste. Il cielo stellato ci farà compagnia per tutta la notte, ed è una gran fortuna, perché dormiamo in una tenda teepee all’Olancha RV Park, campeggio alla buona con piscina e bar per fare colazione (14/15$ il piatto con uova, bacon, toast e patate) – 121€ in quattro per la tenda con bagno in comune.

giorno 6 – Death Valley e Las Vegas

itinerario del giorno 6

La Death Valley è un’esperienza da vivere, più che un posto da vedere.

Lo scenario è surreale, ricorda un po’ il deserto giordano del Wadi Rum, un po’ gli altopiani desertici sudamericani. Ma la verità è che la Death Valley non assomiglia a nessun altro luogo al mondo, fosse anche soltanto per il caldo che avvolge ogni cosa.

Noi, terrorizzati dalla guida che minaccia guasti al motore per surriscaldamento dell’auto e forse un po’ desiderosi di vivere al massimo l’esperienza, decidiamo di percorrere la Death Valley col condizionatore spento e i finestrini abbassati. Non fatelo, noi di macchine in avaria non ne abbiamo viste ed avevano tutti l’aria condizionata accesa e i finestrini ben chiusi.

Altra cosa da tenere a mente: portate tanta acqua, ma sappiate che al centro visitatori – come sempre nei centri visitatori dei parchi – si possono riempire le borracce, quindi non è necessario viaggiare con casse d’acqua intere nel bagagliaio.

cosa vedere nella Death Valley

Al momento della nostra visita, alcune strade interne erano chiuse a causa dei flash floods del giorno precedente, quindi abbiamo dovuto ritoccare il nostro itinerario. Ecco, però, ciò che abbiamo visto e che vi consiglio di vedere:

Mesquite Flat Sand Dunes

qui sembra proprio di essere in un deserto, con le dune di sabbia e il vento caldo che ti entra nelle narici. Ricordatevi, quando possibile, di parcheggiare l’auto con il cofano a favore di vento, per permettere al motore di raffreddarsi più in fretta. 

Badwater Basin 

Il lago salato della Death Valley non è scenografico come mi sarei aspettata, ma vale lo stesso una sosta, anche perché è uno dei pochi punti del mondo che si trovano sotto il livello del mare.

Artist’s Palette

Abbiamo potuto vedere questa zona solo da lontano perché lo sterrato per arrivarci era stato reso inagibile da un flash flood il giorno prima, ma se ne avete l’occasione andateci, sembra interessante.

Zabriskie Point

Per godere di una vista dall’alto sulla Death Valley questo punto e la Dante’s View sono i più celebri. Dal momento che Dante’s View era inaccessibile al momento della nostra visita, siamo passati di qua (che tra l’altro è sulla via d’uscita più comoda per raggiungere la prossima tappa, Las Vegas).

Dalla Death Valley a Las Vegas + dove alloggiare a Las Vegas

Dalla Death Valley a Las Vegas ci vogliono un paio d’ore. Provati dal caldo, sembrano più lunghe del solito, ma all’arrivo ci attende un rigenerante bagno in piscina nel nostro hotel, l’Hilton Grand Vacations (150€ circa la quadrupla), che si trova sulla strada principale di Las Vegas, ma ad una mezzora di cammino dalla zona con le maggiori attrazioni. Noi l’abbiamo scelto per il prezzo e per il parcheggio gratuito, ma considerate di prender un Uber (circa dieci dollari) per farvi accompagnare in centro.

Una notte a Las Vegas

Las Vegas è esattamente come l’abbiamo sempre immaginata: la città degli eccessi e delle stravaganze, dove può succedere qualsiasi cosa. Non vi mancheranno, quindi, di certo le idee su che cosa fare, dall’immancabile puntata al casinò – la Routard dice che si vince di più ai casinò francesi, avendo giocato al Caesar’s Palace non posso né smentire né confermare – ad una “semplice” passeggiata lungo la Strip, la via attorno alla quale si affollano tutte le principali attrazioni della città.

West Coast USA itinerario dettagliato

Se non sapete da che parte guardare, ecco la mia personale lista di imperdibili:

  • L’insegna “welcome to fabulous Las Vegas”, benché molto più piccola di quanto immaginassi, dove c’è sempre una lunga coda per le foto. Se vi basta fotografare l’insegna, però, e non volete a tutti i costi una foto di voi con l’insegna, potete mettervi leggermente di lato saltando la fila.
  • Venezia ricostruita al The Venetian, perfetta per un tramonto a Piazza San Marco e un giro in gondola.
  • Lo spettacolo delle fontane del Bellagio (ogni mezz’ora fino alle 20, poi ogni quindici minuti). 
  • La Tour Eiffel che si illumina ogni mezz’ora.
  • Le montagne russe nella zona newyorkese.
  • I fenicotteri nel giardino interno del Flamingo.
  • L’eruzione vulcanica al Mirage, ogni ora dopo il tramonto.
  • E, ovviamente, se volete fare le cose in grande ci sono il classico giro in elicottero o l’iconico matrimonio celebrato da Elvis.

7 – Zion National Park

itinerario del giorno 8

Non possiamo fare le ore piccole a Las Vegas perchè la mattina seguente ci aspettano due ore e mezza (più un’ora di fuso!) di auto per raggiungere lo Zion National Park, il nostro primo parco dell’area cosiddetta delle Rocky Mountains, quella dei canyon. La peculiarità dello Zion, tra l’altro, è che il canyon si visita dal basso, percorrendone il letto, al contrario di quello che succede di norma negli altri parchi.

Lo Zion da marzo a ottobre non è percorribile dai mezzi privati, bisogna lasciare l’auto al centro visitatori (o nella vicina cittadina di Springdale) e prendere uno shuttle che fa tappa in alcuni punti da cui poi si possono iniziare sentieri di varia lunghezza ed intensità.

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percorsi di trekking allo Zion National Park

Angel’s Landing

Il più celebre è sicuramente Angel’s Landing, uno dei trekking più famosi dell’intera West Coast. Da qualche anno, tuttavia, per limitare le folle sul percorso – non proprio agevolissimo – è stata introdotta una lotteria per assegnare i pass giornalieri. Nel 2022 (perché le regole sono soggette a variazioni) bisognava fare domanda quattro mesi prima (ad aprile per agosto, per esempio) e pagare una quota simbolica (intorno ai due dollari) per partecipare al sorteggio. Esiste poi una possibilità di ripescaggio in prossimità della data desiderata, ma vi invito ad informarvi su Google, io ho abbandonato l’idea già alla prima lotteria.

Riverside Walk e i Narrows

Per fortuna, allo Zion si possono fare tante altre cose che (per ora) non richiedono la benevolenza della sorte, come una passeggiata nei Narrows (attenzione: solo fino ad un certo punto, dopodiché dovrete comunque richiedere uno speciale pass, ma si parla di 15/16 km), la gola del canyon.

Si cammina per un po’ accanto al letto del Virgin River – la cosiddetta riverside walk, per imboccarla bisogna scendere all’ultima fermata dello shuttle, la 9 – e poi ci si addentra nell’acqua fino alle ginocchia, o a tratti anche fino alla vita. L’acqua è sempre piuttosto fredda, ma nelle giornate di sole può essere piacevole. Il mio consiglio è di noleggiare degli scarponi da trekking in loco, in modo da non stare in pensiero per i propri, e portare uno zaino impermeabile.

attenzione: in estate, la stagione dei monsoni, non è infrequente che ci siano temporali pomeridiani, quindi andateci al mattino e siate consapevoli che in qualsiasi momento potreste ricevere un alert dal servizio metereologico nazionale che vi invita ad allontanarvi dal canyon, come è successo a noi.

Timber Creek Trail

Lo Zion National Park si divide in realtà in due canyon: lo Zion Canyon, il più famoso, quello che abbiamo appena percorso, e i Kolob Canyons, una zona molto meno frequentata, accessibile anche con la propria auto, anche in estate. Li raggiungiamo per fare un semplice ma soddisfacente trekking al tramonto, il Timber Creek Trail. Da qui, in una giornata limpida, la vista spazia su tutte le formazioni rocciose dell’area, fino al north rim del Grand Canyon!

dove alloggiare tra Zion e Bryce Canyon

Improvvisiamo un picnic prima di rimetterci in viaggio verso l’alloggio di questa notte, un lodge che si trova a Tropic, nei pressi del prossimo parco.

Se, invece, cercate un alloggio vicino allo Zion vi suggerisco di dare un’occhiata al Majestic View Zion. Per cena, come alternativa al picnic panoramico sul sentiero, segnatevi il Balcony One, visto da fuori ci ha fatto un’ottima impressione e ha delle gran belle recensioni!

8 – Bryce Canyon National Park

West Coast USA itinerario dettagliato
itinerario del giorno 8

cosa fare al Bryce National Park

vedere l’alba

La giornata oggi inizia con la sveglia prestissimo, perché tutti dicono che l’alba al Bryce Canyon è imperdibile, e noi abbiamo prenotato apposta un alloggio che dista venti minuti esatti di auto da Inspiration Point, uno dei punti suggeriti per l’alba.

Dal parcheggio al punto panoramico dovrete fare pochissima strada – cinque, dieci minuti al massimo – e lo spettacolo del sole che invade l’anfiteatro degli hoodoos (i pinnacoli di pietra caratteristici del Bryce Canyon) compenserà le poche ore di sonno. I punti panoramici sono in realtà due: lower e upper Inspiration Point, ma secondo me il punto migliore per le foto è poco sopra il lower.

Navajo Loop Trail

Se la sveglia presto non vi ha provati eccessivamente, potete addentrarvi nel canyon percorrendo il Navajo Loop trail, un trekking poco impegnativo (2.2 km, un paio d’ore a passo lento) ma molto panoramico che passa in mezzo alle spettacolari formazioni calcaree del Bryce. 

vedere le stelle

Una cosa interessante da sapere su questo parco, utile per pianificare la visita, è che nella stagione estiva, il venerdì e il sabato sera, i rangers del parco organizzano delle osservazioni guidate delle stelle e considerato che questo è uno dei punti più bui dell’America sudoccidentale deve essere un’esperienza bellissima.

percorrere in auto la Scenic Byway 12

Se non ve la sentite di avventurarvi lungo il Navajo Loop Trail o avete ancora tempo dopo il sentiero per esplorare la zona, non potete perdervi la scenic byway 12, una strada che costeggia tutto il canyon. Uno dei tratti più belli, dicono, è quello che va verso Escalante, ma noi la percorriamo verso Panguitch, passando dal Red Canyon e dal suo scenografico arco di roccia che fa da galleria naturale alle auto.

verso Page

Ci lasciamo alle spalle lo Utah per tornare in Arizona (e riguadagnare l’ora di fuso persa ieri) e precisamente a Page, dove trascorreremo un paio di giorni. Ci fermiamo a pranzo in un locale gestito da navajo, il Ranch House Grille, dove ho mangiato una fajita di pollo davvero notevole.

dove alloggiare per due notti a Page

Mossi dal desiderio di fare un po’ di bucato e magari qualche pasto a casa, a Page abbiamo prenotato un appartamento molto confortevole con un’ampia zona giorno e una camera da letto e soprattutto – questo è il pezzo forte – un patio con un tavolo e l’attrezzatura necessaria per il barbecue (circa 200€ a notte, per quattro). Si trova proprio al centro di Page, quindi è comodo anche per fare due passi in questa piccola ma vivace cittadina nata per accogliere i numerosi turisti local che frequentano il vicino lago Powell.

un pomeriggio al lago Powell

Proprio dal lago Powell iniziamo la nostra esplorazione della zona, un po’ perché è il luogo ideale per rilassarsi dopo la sveglia all’alba, un po’ perché è il centro propulsore di Page, insieme all’Antelope Canyon. Gli americani vengono qui con caravan immensi, tende e generatori di corrente, si piazzano sulla sponda dell’acqua e grigliano a tutte le ore del giorno, fanno sport acquatici, giocano a beer pong e, insomma, si godono questo bacino artificiale nato per regolare il corso del Colorado e diventato poi la fortuna di Page.

Se ne avete voglia, in zona ci sono alcune agenzie che noleggiano kayak o piccole imbarcazioni. Altrimenti aspettate pigramente il tramonto a Lone Rock Beach con un libro – la musica la offriranno i vostri vicini di camper.

giorno 9 – Upper Antelope Canyon e Horseshoe Bend

itinerario del giorno 9

Upper Antelope Canyon

Se gli Americani sono qui per il lago Powell, gli Europei alloggiano a Page per l’Antelope Canyon. Di questa spettacolare attrazione, di come organizzare la visita e di quale delle due sezioni visitare tra Upper e Lower ho già parlato in un articolo dedicato, quindi non mi dilungo oltre.

Antelope Canyon, tutte le info.

West Coast USA itinerario dettagliato

Horseshoe Bend

Nel primo pomeriggio, invece, ci dirigiamo ad un’altra formazione straordinaria – incredibile come in pochi km si concentrino tante meraviglie! Considerate che tutte queste tappe sono a una decina di minuti di auto da Page – creata da secoli di erosione da parte del Colorado, l’Horseshoe Bend.

l’orario migliore

L’orario migliore per ammirare l’Horseshoe Bend in questa stagione è il primo pomeriggio, in estate tra le 14 e le 16, quando il sole non è più a picco ma è ancora abbastanza alto per illuminare il fiume Colorado creando stupendi riflessi. Se arrivate più tardi, invece, avrete il sole in faccia, perchè in questa stagione tramonta proprio alle spalle della roccia. Se c’è qualche nuvola pronta a colorarsi il tramonto potrebbe essere pazzesco.

Il punto di osservazione migliore si raggiunge dal parcheggio (a pagamento: 10$) in una decina di minuti e verso l’ora del tramonto può diventare davvero affollato, ma si trova sempre un punto tranquillo in cui godersi lo spettacolo.

Un punto d’osservazione inusuale può essere dal fiume. Esistono compagnie che noleggiano barche e kayak con le quali percorrere l’ansa del Colorado che dà origine a questa peculiare formazione. Informatevi qui.

dove mangiare a Page

Per cena torniamo a Page e ci mettiamo pazientemente in coda al Big John’s Texas BBQ, locale ricavato in un’ex pompa di benzina e diventato celebre per i suoi affumicatori che danno origine a pulled pork e beef brisket gustosissimi. Si mangia su lunghe tavole di legno, tipo sagra di paese, con musica country dal vivo e servizio spartano ma super gentile. Non è possibile prenotare, quindi nel weekend si formano lunghe code. Non fatevi scoraggiare dalla fila, perché per chi si mette in coda fino alle nove un tavolo prima o poi salterà fuori

10 – Lower Antelope Canyon, The “New” Wave, Monument Valley

itinerario del giorno 10

Lower Antelope Canyon

Per quanto riguarda il Lower Antelope Canyon, vi rimando al già citato articolo.

Cos’è “the new Wave”?

Forse avrete sentito parlare di The Wave, una formazione rocciosa dai colori sgargianti, levigata da acqua e vento, che si trova all’interno dell’area denominata Vermillion Cliffs. Da qualche anno, vi si accede soltanto con un pass, erogato con una lotteria. Siccome questo metodo, analogo all’Angel’s Landing dello Zion, mi è alquanto antipatico, ho cercato un’alternativa gratuita ed accessibile e ho trovato questa sedicente New Wave, situata nei pressi della diga di Page.

Si parcheggia al Beehive campground e da lì un sentiero segnalato da pietre ci conduce a questa formazione che non sarà l’originale, ma è comunque affascinante.

Monument Valley

Nel pomeriggio ci rimettiamo in macchina verso un’altra riserva navajo, la Monument Valley. Da Page ci vogliono poco più di due ore, ma bisogna considerare l’ora in più dovuta al diverso fuso orario della riserva navajo.

L’ingresso alla Monument Valley costa 8$ a persona e non è incluso nella tessera annuale dei parchi. Dopo le cinque è riservato a chi alloggia all’interno del parco, perché le strade interne non sono percorribili con il buio.

Tuttavia, informatevi sempre sulle modalità di accesso ai parchi, costi e orari possono variare con scarso preavviso.

dove alloggiare alla Monument Valley

Per godersi appieno la Monument Valley, secondo me, il modo migliore è alloggiare all’interno del parco, al The View Hotel, una struttura il cui nome esplicita già l’obiettivo: garantire a tutti gli ospiti la vista migliore sul parco. Tutte le stanze, infatti, affacciano sui tre celebri monoliti in arenaria rossa e garantiscono una straordinaria vista tramonto.

Fate in modo di arrivare almeno un paio d’ore prima del calare del sole, quindi, in tempo per fare il check-in, familiarizzare un po’ con la struttura e piazzarsi sul balcone a godersi lo spettacolo della valle che si tinge di rosso e viola. Tenete presente che nelle riserve navajo non si vendono alcolici, quindi se volete – giustamente – godervi un calice di vino davanti a questa vista dovrete acquistarlo fuori.

Una camera quadrupla ad agosto costa 320$ a notte (colazione inclusa).

dove mangiare alla Monument Valley

Se alloggiate al The View vi converrà cenare all’interno della struttura. La cucina navajo non ci ha entusiasmati, ma con una cinquantina di dollari a coppia potete assaggiare una zuppa di chili niente male. Menzione d’onore per l’ottima salsa guacamole!

11 – Monument Valley, Grand Canyon

itinerario del giorno 11

cosa vedere alla Monument Valley

17 mile Valley Drive drive

Lasciata – non senza fatica – la nostra camera con vista al The View, percorriamo la 17 Miles Drive, una strada (sterrata) panoramica che offre diverse viste sulla valle. Se avete poco tempo, proseguite direttamente verso la vista più iconica della Monument Valley, il Forrest Gump Point.

Forrest Gump Point

Ci troviamo in realtà fuori dal parco, sulla statale 163. Se arrivate da Moab ci passerete arrivando alla Monument, altrimenti dovrete allungare un po’ la vostra strada imboccando la 163 verso Mexican Hut.

Deviazione consigliata, perché questa vista è proprio da cartolina.

dalla Monument Valley al Grand Canyon

Scattata la foto simbolo del viaggio on the road (che potrebbe costarvi un po’ di attesa, è un punto molto gettonato), ripartiamo verso il Gran Canyon. Ci aspettano tre ore di strada, ma abbiamo un’ora bonus da recuperare grazie al fuso dell’Arizona, quindi possiamo fermarci a pranzo a Kayenta.

Sulla strada dalla Monument al Grand Canyon non ci sono molte offerte gastronomiche, Kayenta è una cittadina nata come base d’appoggio per i turisti in transito, quindi oltre alle catene di fast food c’è poco e niente. Avevamo puntato Amigo Cafe, ma era chiuso e abbiamo dovuto ripiegare sul vicino Blue Coffee Pot che sinceramente non mi sento di consigliare, se non per il prezzo (56$ in quattro, probabilmente il pranzo più economico).

tramonto al Grand Canyon

arrivando al Grand Canyon da est il primo punto panoramico che s’incontra è Desert View. Ci fermiamo subito, perché siamo impazienti di vedere quello che è uno dei grandi must di ogni viaggio nei parchi americani. Il Grand Canyon si estende immenso davanti ai nostri occhi, e il Colorado che scorre sul letto del canyon sembra un torrentello di montagna.

Sarò sincera: le (tante) viste sul Grand Canyon si assomigliano tra loro, quindi vi consiglio di sceglierne tre o quattro e godervele, senza necessariamente volerle vedere tutte.

Per il tramonto, i punti più consigliati sono Yaki, Hopi e Mohave. Noi abbiamo scelto il primo, raggiungibile con una passeggiata di un quarto d’ora dal parcheggio più vicino oppure con lo shuttle, lasciando l’auto al centro visitatori. Affollato ma comunque godibile, tenete presente che le corse degli shuttle terminano poco dopo il tramonto.

West Coast USA itinerario dettagliato

dove alloggiare al Grand Canyon

Come alla Monument Valley, secondo me vale la pena fare un piccolo “investimento” (215€ per una quadrupla) per dormire all’interno del parco. Noi abbiamo scelto lo Yavapai Lodge e vi suggerisco di prenotare il prima possibile, perché le strutture all’interno del parco non sono molte e i posti si esauriscono in fretta. 

dove mangiare al Grand Canyon

Alloggiando allo Yavapai lodge, abbiamo cenato alla Yavapai Tavern, nella struttura principale dell’hotel. Da non confondere con il ristorante a buffet, questo è un bar in cui si ordina al bancone e si aspetta al tavolo. Noi abbiamo mangiato un ottimo sandwich di alce e bevuto la birra del birrificio del Grand Canyon spendendo circa 50$ a coppia.

giorno 12 – Grand Canyon e Route 66

itinerario del giorno 12

alba al Grand Canyon

Il bello di questi paesaggi è che variano davvero tanto al variare della luce. Ecco perché, secondo me, alba e tramonto sul Grand Canyon sono imperdibili. Per l’alba abbiamo scelto – per comodità, perché vicinissimo al nostro lodge – il Mather Point. Non sarà un’esperienza esclusiva, né l’alba più intima della vostra vita, ma basta superare il primo spuntone di roccia per trovare un po’ meno folla. 

South Rim Walk e altri punti panoramici

Dopo esserci rifocillati con un bagel, spostiamo l’auto al Grand Canyon Village e da qui imbocchiamo il South Rim Trail, un percorso di trekking piuttosto facile (gran parte della strada è pavimentata) che costeggia Hermit’s Road e regala ottime viste sul canyon.

Nel suo complesso il sentiero è lungo circa otto km, ma si possono alternare tratti di camminata a tratti con lo shuttle (linea rossa). I punti panoramici che meritano una sosta sono senza dubbio Hopi, Mohave e Pima Point e la parte più suggestiva del sentiero è quella che congiunge Hopi a The Abyss passando per Mohave.

Route 66

Lasciamo il Grand Canyon nella tarda mattinata. Ci aspetta un lungo viaggio oggi, il tratto in auto più lungo dell’intero viaggio, ma parte di questo sarà sulla storica route 66 (attenzione: il navigatore tenderà a farvi prendere le strade “nuove”, voi controllate sempre sulla cartina per essere certi di trovarvi sulla historic route 66)

Bedrock City

Soltanto una breve tappa, prima di intraprendere il nostro viaggio sulla “madre di tutte le strade”. Ci fermiamo nell’ anonimo parcheggio di un camping – il Raptor Ranch, questo è l’indirizzo che bisogna inserire su Google Maps – e ci infiliamo in un edificio che è un po’ area di servizio un po’ negozio di souvenir. In realtà, dietro questa apparente facciata di normalità, si nasconde un luogo davvero surreale: una ricostruzione di Bedrock, la città dei Flintstones.

Vi si accede dopo aver pagato 8$ a testa e si può girare all’interno di quella che di fatto è una ricostruzione del set del cartone animato con una sorta di grosso triciclo, il che concorre ad aumentare l’assurdità della situazione. Merita una visita anche solo per questo. 

Williams

la prima cittadina della route 66 che s’incontra arrivando dal Grand Canyon è Williams, porta d’accesso al Grand Canyon, come ama definirsi su un’immensa insegna. Basta una mezzoretta per alimentare la malinconia tra vecchi negozi, auto d’epoca e insegne vintage e, se quest’attività vi metterà appetito, sulla route 66 c’è l’imbarazzo della scelta

dove mangiare sulla route 66 pt. 1 – Goldies diner

Il diner come l’avete sempre immaginato, con tanto di cameriera un po’ anziana dai modi gentili. Patate dolci fritte spaziali e prezzi onestissimi. Abbiamo pranzato in quattro con poco più di settanta dollari (mancia inclusa).

West Coast USA itinerario dettagliato
Goldies Diner

Seligman

Se siete fan di Cars – ma anche se non lo siete – dovrete fare una tappa nel luogo in cui è ambientato. Anche qui, tutto è dedicato alla route 66, dai diner ai motel agli immancabili meccanici!

Kingman

Qui c’è addirittura un museo dedicato alla Mother Route! Forse non avrete voglia di visitarlo, ma una tappa qui è d’obbligo, anche solo per una merenda.

dove mangiare sulla route 66 pt. 2 – Mr D’z

Prima ancora di varcare la soglia di questo piccolo diner sarà sufficiente l’esterno – tutto rosa e verde acqua – a trasportarvi immediatamente all’interno di Grease. Il posto ideale per sorseggiare un milkshake, magari seduti al bancone, sui tipici sgabelli. French toast super consigliato! Attenzione perché al momento della nostra visita accettavano solo cash!

Con la giusta dose di zuccheri in corpo ci rimettiamo in viaggio perché la nostra sistemazione per la notte, Palm Springs, dista ancora circa tre ore di auto.

dove dormire a Palm Springs

Noi ci siamo trovati bene al The Infusion Beach club, un motel gestito da giovani e in corso di ristrutturazione. Le camere sono semplici ma confortevoli, i prezzi onestissimi (con 150$ abbiamo preso due doppie) e la piscina è aperta fino a tardissimo, cosa da non sottovalutare in una città in cui le temperature si mantengono costanti intorno ai trentacinque gradi anche di notte. 

Non è inclusa la colazione, ma proprio di fronte al motel c’è un ristorante frequentato anche dai locali che propone ottime colazioni.

13 – Joshua Tree National Park e Santa Monica

itinerario del giorno 13

colazione a Palm Springs

Palm Springs è come ho sempre immaginato la California: stradoni costeggiati da palme, cielo azzurro, venticello caldo. Mi piacerebbe passarci più tempo, ma ci limitiamo ad un rapido giro in centro e ad una colazione al Rick’s Restaurant (uova alle benedict top!)

Joshua Tree National Park

Ci dirigiamo poi verso l’ultimo parco nazionale in programma, il Joshua Tree National Park, che deve il suo nome a questo stranissimo albero di yucca gigante che solleticò la fantasia dei mormoni. 

Il parco ha due “livelli”: uno più alto con le distese di alberi di yucca ed uno più basso (ma sempre intorno ai 700m) che ospita il Cholla Cactus Garden, un immenso giardino di cactus con piccoli fiori gialli. C’è anche qualche punto panoramico, come Keys View, da cui la vista spazia su tutta la Coachella Valley (che è proprio quella dove si tiene il Coachella Festival) e che dev’essere piuttosto suggestivo al tramonto. 

Noi siamo entrati da Joshua Tree e usciti da Twentynine Palms, ma esiste anche un ingresso a sud, sulla statale 10, che potrebbe risultare altrettanto comodo. Al momento della nostra visita il centro visitatori era un po’ decentrato rispetto al parco, mentre quelli segnalati da Google Maps agli ingressi erano tutti chiusi. 

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da Palm Springs a Los Angeles

Dopo un picnic improvvisato ci mettiamo in viaggio verso Los Angeles. Il piano è di evitare l’ora di punta partendo nel primo pomeriggio, ma l’ora di punta in California inizia molto presto, o forse c’è sempre traffico, fatto sta che ci tocca fare un po’ di coda su quella che potremmo definire la “tangenziale” di Los Angeles. Una cosa da tenere a mente, però, è che sulle autostrade americane ci sono spesso delle corsie destinate al car pooling che possono essere percorse soltanto se ci sono almeno due (in alcuni casi tre) persone nel veicolo. Di solito sono più scorrevoli rispetto alle altre corsie, quindi buono a sapersi!

dove alloggiare a Los Angeles

Per le nostre due notti a Los Angeles abbiamo deciso di alloggiare a Santa Monica, al Days Inn by Windham su Santa Monica Boulevard. Ci avevano sconsigliato downtown e ci piaceva l’idea di essere vicini al mare, inoltre quest’hotel ha un comodo parcheggio gratuito, cosa da non sottovalutare. Peccato per la colazione, ridotta (con la scusa del covid) a qualche barretta confezionata e caffè. Siamo comunque sui 250€ a notte per una quadrupla, ma considerate che sul lungomare una stanza arriva a costare anche un migliaio di dollari a notte!

tramonto e cena a Santa Monica 

Lasciamo i bagagli e prendiamo un uber per essere al molo di Santa Monica in tempo per il tramonto. Senza dubbi è il momento migliore per godersi questa zona, che poi piano piano si svuota, anche perché il molo chiude alle dieci e così tutti i locali che vi si trovano. Noi ceniamo – giusto in tempo – da Bubba Gump Shrimp & Co, una catena molto amata da queste parti, come a San Francisco. Il mio consiglio è di concentrarvi sui gamberi, le altre pietanze non sono speciali.

14 – Los Angeles

Oggi dedichiamo l’intera giornata alla città di Los Angeles. Avendo solo un giorno a disposizione e volendo evitare il traffico del mattino, puntiamo la sveglia molto presto.

Qui trovate l’articolo che approfondisce le tappe del giorno:

Los Angeles in un giorno

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giorno 15-17 – Pacific Highway

Pianificando questo viaggio c’erano due o tre cose che volevo fare assolutamente: passeggiare nell’Antelope Canyon, vedere l’alba al Bryce e, non ultimo, percorrere la Pacific Highway, la statale numero 1 della California che collega Los Angeles a San Francisco correndo lungo la costa tra scogliere, ponti sospesi sull’oceano e scorci incredibilmente pittoreschi.

Qui trovate l’articolo dettagliato dedicato alla Pacific Highway:

Pacific Highway in tre giorni

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ritorno a San Francisco

La Pacific Highway continua verso nord, fino a Legett, nella contea di Mendocino. Ci sarebbero tante cose da vedere anche qui, come la regione vinicola della Napa Valley, ma il tempo è tiranno e ci restano poche ore, che dedicheremo, complice il sole che ha deciso di farci un bel regalo, ai saluti a San Francisco.

cosa fare a San Francisco in mezza giornata (avendo a disposizione un’auto)

Torniamo in una San Francisco quasi irriconoscibile rispetto ai primi tre giorni: la città è inondata di luce, il cielo è azzurrissimo e fa quasi caldo.

Battery Spencer

Ne approfittiamo per ripercorrere il Golden Gate Bridge – questa volta in auto (circa 14$ che a noi sono stati addebitati automaticamente sulla carta dall’autonoleggio) – e raggiungere il punto panoramico di Battery Spencer.

Vi accorgerete che, soprattutto in una domenica di sole, è un luogo decisamente frequentato, quindi potreste dover fare un po’ di coda per trovare parcheggio, ma il mio consiglio è di non fermarvi subito ai primi parcheggi che trovate – a meno che non abbiate voglia di camminare – perché se ne trovano molti liberi anche vicino al belvedere.

Crissy Field Beach

Dopo un rapido rifornimento di nachos e vino bianco californiano, raggiungiamo la spiaggia di Crissy Fields per aspettare il tramonto. Portatevi una felpa e/o una giacca a vento perché le temperature sono piuttosto rigide, ma lo spettacolo vi renderà il gelo più sopportabile. Controllate sempre le condizioni meteo in tempo reale dalla webcam che riprende il Golden Gate da questa zona della costa, perché non è infrequente che, sebbene sia limpido ovunque, il ponte sia avvolto nella nebbia. Noi siamo stati fortunati, almeno per la nostra ultima sera.

Dolores Park

Ci togliamo, quindi, un altro sfizio: rivedere lo skyline di San Francisco da Dolores Park mentre si accendono le luci della città e il cielo diventa scuro. Ricordatevi che il parco chiude alle 22.

Ultima cena da In-n-out

Non potevamo lasciare la California senza provare questo iconico fast food. La sua forza è, indubbiamente, il prezzo: con 14$ abbiamo cenato in due, le porzioni di patatine sono molto abbondanti e l’hamburger forse non vi cambierà la vita, ma è decisamente una spanna sopra quelli dei fast food cui siamo abituati in Italia. Altra cosa da non sottovalutare: chiude tardissimo. Se volete cenare dopo le 21 è uno dei pochissimi locali aperti in California.

dove dormire a San Francisco vicino all’aeroporto

La nostra ultima notte a San Francisco l’abbiamo trascorsa in un motel che definire “semplice” è già fargli un gran complimento. Tuttavia, aveva tutte le caratteristiche che ci servivano – basso costo, perché ci avremmo trascorso poche ore, vicinanza all’aeroporto e parcheggio gratuito – e quindi, nel caso in cui cerchiate qualcosa di simile, ve lo segnalo: è il Travelodge by Windham Airport North. Dalla camera al garage di riconsegna dell’auto sette minuti cronometrati.

Si chiude così, in un motel con una fitta coltre di polvere e moquette, un viaggio che non è stato facile riassumere.

itinerario dell’ultimo pomeriggio a San Francisco

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panoramica dei prezzi

Voglio essere sincera, io non sono una fan dei video “quanto costa un weekend a x” “quanto abbiamo speso una settimana a Y” perché credo che il costo totale di un viaggio possa variare – ed anche tanto – in base alle scelte e alle esigenze di ciascuno. Non voglio, quindi, avere l’arroganza di imporre il mio modo di viaggiare e le mie scelte a nessuno. So, però, che avere un’indicazione precisa dei prezzi – soprattutto di quelli fissi, come benzina e simili – può essere molto utile per farsi un’idea. Ed ecco quindi il mio riassunto:

(i prezzi si intendono a coppia, ma tenete presente che noi eravamo in quattro)

voli: 1108€

noleggio auto: 1140€

assicurazione: 170€

annual pass dei parchi: 25€* (comprato insieme ad una terza coppia!)

hotel: 1650€

escursioni/attività: ca. 500€

pasti: ca. 1000€ 

benzina: 212€

totale: ca. 5800€ 

Spero che questo articolo vi possa essere d’aiuto per organizzare la vostra west coast USA on the road e, nel caso in cui mi fossi dimenticata qualcosa, non esitate a chiedere delucidazioni qui o sul mio profilo Instagram.