Le isole Lofoten, ben al di sopra del circolo polare artico, sono straordinarie in qualsiasi stagione. Paradiso del trekking in estate, misteriose ed affascinanti in autunno, incredibilmente pittoresche in inverno, quando la neve rimane per mesi a decorarne i paesaggi. Vi propongo in questo articolo un itinerario invernale alle isole Lofoten per aiutarvi a pianificare un viaggio in questa stagione.
Lofoten in inverno: quando andare
Quando parliamo di inverno nella Norvegia settentrionale, potremmo fare riferimento ad un periodo molto lungo, che va almeno da novembre a marzo. Benché tutti questi mesi siano perfetti per vedere l’aurora boreale, innegabilmente uno dei moventi che spinge a viaggiare a queste latitudini in inverno, tenete presente che a dicembre e gennaio le ore di luce sono davvero pochissime, mentre già a fine febbraio si arriva ad averne una decina, con giornate che si allungano a vista d’occhio nel giro di pochi giorni! Il mio consiglio, quindi, è di prediligere il periodo che va dalla seconda metà di febbraio alla prima di marzo
Lofoten in inverno: come arrivare
Al contrario di quanto si possa pensare, le Lofoten sono piuttosto ben servite. Si raggiungono via mare, – magari con una navigazione sull’Hurtigruten, il postale dei fiordi, da nord, partendo da Tromsø, o da sud – o in aereo.
Gli scali più comodi sono Evenes e Bodø, anche se da quest’ultima dovrete prevedere anche uno spostamento in traghetto. Entrambi gli aeroporti sono collegati ad Oslo con voli assai frequenti.
Lofoten: come muoversi
Esistono dei mezzi pubblici che restano in attività anche in inverno, ma il mio consiglio spassionato è di noleggiare l’auto, per avere maggiore libertà ed anche per avere a disposizione un mezzo per fare delle cacce all’aurora in autonomia. Noi abbiamo noleggiato una piccola auto con Hertz (360€ per cinque giorni con assicurazione platino inclusa).
non è pericoloso guidare sulle strade delle Lofoten?
Fidatevi, no. Le auto, anche le piccole utilitarie, sono equipaggiate con gomme tassellate e chiodate e non avrete mai l’impressione di slittare su neve e ghiaccio. Inoltre durante le nevicate più fitte i mezzi anti-neve sono costantemente in attività.
Lofoten in inverno: quanti giorni?
Questo è un campo molto soggettivo. Essendo le distanze abbastanza contenute, i paesini raccolti e la maggior parte dei percorsi di trekking impraticabili in questa stagione, potrebbero essere sufficienti anche due giorni per vedere la maggior parte delle attrazioni presenti sulle isole. Tuttavia, per apprezzarne pienamente l’atmosfera, nonché massimizzare le possibilità di avvistare l’aurora, io consiglio di farne almeno quattro o cinque.
Ecco il mio itinerario invernale alle isole Lofoten:
itinerario invernale alle Lofoten
– cinque giorni
l’itinerario in breve
giorno 1 – Svolvær
giorno 2 – Henningsvaer
giorno 3 – Nusfjord, Rambergstranda, Fredvang
giorno 4 – Hamnøy, Sakrisøy, Reine, Å
giorno 5 – Skagsanden, Unstad
giorno 1 – Svolvær
Arriviamo a Svolvær dopo una notte e un giorno di navigazione sull’Hurtigruten e subito ci accoglie il paesaggio tipico delle Lofoten: montagne innevate a picco sul mare e i tipici rorbuer, le palafitte rosse che un tempo erano le abitazioni dei pescatori, mentre ora sono quasi tutte adibite ad uso turistico.
Svolvær è una cittadina raccolta che si gira in poche ore, ma è comunque il centro più grande delle Lofoten, quindi troverete una ricca offerta gastronomica (anche in inverno, mentre in altre zone in bassa stagione molti ristoranti sono aperti solo nel weekend o fanno orario ridotto durante il giorno) e diversi supermercati.
Noi abbiamo dormito due notti in questo stupendo appartamento a poche centinaia di metri dal porto che vi consiglio caldamente.
Cosa fare a Svolvær
un tour in gommone nel Trollfjord
Se non l’avete già attraversato arrivando qui con il postale dei fiordi, può essere molto affascinante insinuarsi in questa stretta insenatura che separa le Lofoten dalle Vesterålen. Qui è anche possibile avvistare le aquile di mare! Potete prenotare il tour prima di partire o affidarvi ad una delle tante compagnie che incontrerete sul lungomare o nella piazzetta principale.
una ciaspolata nella neve
Se invece vi sentite più sportivi, potete fare una ciaspolata. Molti sentieri d’inverno sono chiusi, quindi il mio consiglio è di affidarvi ad una guida locale. Diverse compagnie, online e in loco, organizzano gite di mezza giornata o di poche ore, avrete l’imbarazzo della scelta. Lofoten Lights, ad esempio, è un’agenzia che organizza diversi tour sulle isole. L’escursione con le ciaspole costa 110€ a persona, attrezzatura inclusa.
salita a Glomtinden
Se non volete affidarvi ad una guida, potete raggiungere questa comoda terrazza panoramica con un facile percorso che parte dal lago Rørvikvatnet dove si può lasciare l’auto.
dove mangiare a Svolvær
Bacalao
Vista sul porto, atmosfera molto “cosy” e, come lascia intendere il nome, il piatto tipico delle Lofoten, lo stoccafisso, cucinato in diversi modi. Per la sera meglio prenotare perché piace molto anche ai local. Prezzi contenuti per lo standard norvegesi.
Nihao
L’ultima sera alle Lofoten abbiamo voluto provare questo ristorante cinese amatissimo dai norvegesi. Sempre divertente vedere come vengono declinate le cucine etniche all’estero. Non sorprende, ad esempio, che anche il ristorante cinese si sia adeguato ai prezzi norvegesi!
dove dormire a Svolvær
Ecco il link dell’appartamento in cui abbiamo dormito noi. Arredi curatissimi, posizione top, parcheggio comodo per l’auto e circa 240€ per due notti.
giorno 2 – Henningsvær
Non molto lontano da Svolvær c’è questo borgo di pescatori dalle case colorate a ridosso dell’acqua che, proprio per questo, si è guadagnato l’appellativo di Venezia del nord (una delle tante, direte giustamente voi).
Probabilmente avrete visto una ripresa aerea del campo di calcio di Henningsvær, proteso nel mare su un isolotto tutta per lui, ma se non avete a disposizione un drone potete anche risparmiarvi la gita al campo, che dal basso non è niente di che.
Fermatevi, invece, a prendere un caffè al Trevare Fabbriken, ex capannone riqualificato che ora ospita uno spazio di co-working, organizza corsi di yoga ed ha persino un mini shop al suo interno, e passeggiate sul fiordo, godendovi la pace delle mattine d’inverno.
giorno 3 – Nusfjord, Rambergstranda, Fredvang
Lasciamo Svolvær e imbocchiamo la E10, la cosiddetta “autostrada delle Lofoten” verso sud per poi deviare sulla 815, una strada costiera molto panoramica.
Nusfjord
La prima tappa è Nusfjord, uno dei villaggi di pescatori più antichi e meglio conservati della Norvegia, ora trasformato in resort. Passeggiamo in quello che è, di fatto, una sorta di museo a cielo aperto – tant’è che in alta stagione si paga anche un biglietto d’accesso – e ci fermiamo a fare merenda al Landhandel, caffè e piccolo negozio con tavoli super accoglienti vista mare.
chiesetta di Flakstad
Breve sosta alla chiesetta rossa di Flakstad, che spicca tra la neve.
le spiagge delle Lofoten
Può sembrare incredibile, ma alle Lofoten ci sono diverse spiagge di sabbia bianchissima e acqua cristallina, come quella di Rambergstranda.
i ponti delle Lofoten
Altro simbolo di questa zona della Norvegia sono senza dubbio i ponti che collegano le isole dell’arcipelago tra di loro e alla terraferma. I ponti sono curvi per resistere alla forza del vento e a volte, quando questo soffia con eccessiva violenza, vengono chiusi per minuti interi, persino ore.
Uno dei punti più celebri per osservarne la forma peculiare è il belvedere di Fredvang, soprattutto se avete a disposizione un drone.
Trekking invernali alle Lofoten: Kvalvika beach
Senza dubbio una delle spiagge più belle delle Lofoten, sull’isola di Moskenesøy. Si raggiunge con una passeggiata di circa un’ora e mezza (a tratta) da Fredvang: attraversati i due ponti si trova un parcheggio e sulla collina inizia il percorso di 4km A/R. Consigliati i ramponcini.
dormire in un rorbu
Infine, raggiungiamo Sørvågen dove trascorreremo due notti in un rorbu, l’abitazione tipica dei pescatori delle Lofoten, una sorta di palafitta di legno dipinta di rosso o, più raramente, di giallo. Io ho scelto The Tide – Rorbuer per il suo prezzo vantaggioso (150€ a notte) e la posizione fronte acqua, ma esistono soluzioni più lussuose o più economiche, magari rinunciando alla vista, e prenotando per tempo in questa stagione si ha un’ampia scelta.
giorno 4 – Hamnøy, Sakrisøy, Reine, Å
Oggi andiamo alla scoperta dei luoghi più iconici delle Lofoten, quelli da cartolina, che vedrete immortalati in tutte le foto di queste isole straordinarie.
Hamnøy
Hamnøy è uno dei villaggi più caratteristici, con le classiche casette rosse dei pescatori e le montagne a fare da sfondo. Per scattare la foto che è diventata la copertina della Lonely Planet bisogna fermarsi poco prima della metà del ponte che collega Hamnøy a Sakrisøy (riconoscerete il punto esatto perché è sempre pieno di fotografi e non vi preoccupate: c’è un ampio marciapiede! Qui le coordinate esatte su Google Maps)
Sakrisøy
Sakrisøy è famosa per la casetta gialla incorniciata dalle montagne, forse la più fotografata delle Lofoten (la posizione migliore per scattarle una foto è dal ciglio della strada). Ne approfittiamo per fare una pausa pranzo da Anita’s Seafood, il negozio e ristorante di pesce proprio qui accanto che serve ottimi fish burgers.
Reine
Reine è il villaggio più grande di questa zona e, sospettiamo, in estate dev’essere piuttosto vivace, anche perchè proprio da qui parte il famoso trekking del Reinebringen, uno dei sentieri più panoramici della Norvegia, che regala una vista a 360 gradi sull’arcipelago. D’inverno, tuttavia, il sentiero è chiuso ed è sconsigliato avventurarvisi comunque, perché il ghiaccio lo rende piuttosto pericoloso.
Å
Infine, arriviamo ad Å, l’ultimo paese delle Lofoten, come la “å” è l’ultima lettera dell’alfabeto norvegese. In questo piccolo agglomerato di case di pescatori, in inverno praticamente deserto, spicca il museo dello stoccafisso, orgogliosamente presentato come “unico al mondo”. Purtroppo in questa stagione la Bakeriet i Å è chiusa, ma dal suo laboratorio usciva ancora profumo di dolci! Pare che qui facciano i migliori kanelbullar del mondo, torneremo in estate a sincerarcene.
giorno 5 – Skagsanden, Unstad
Skagsanden
Cominciamo la risalita verso nord passando dalla spiaggia di Skagsanden, il luogo che ci ha regalato la nostra prima aurora boreale, e che di giorno è il paradiso dei surfisti.
Haukland Beach
Raggiungibile con una deviazione da Leknes, offre diversi percorsi di trekking di differente durata e intensità che permettono di osservare la spiaggia (stupenda) dall’alto.
Unstad
Anche un po’ più a nord, sulla spiaggia di Unstad, si fa surf. Si possono anche prenotare delle lezioni all’Unstad Arctic Surf che, tra l’altro, ha anche camere bellissime, saune ricavate in grandi botti di legno e un bar che millanta, forse per fare concorrenza alla panetteria di Å, il migliore kanelbulle del mondo.
Segnatevi questo posto sia per un’ottima merenda, sia perché anche qui la spiaggia è in una posizione aurora-friendly.
Eggum
Ci lasciamo incuriosire dallo strano nome di questo villaggio e deviamo dalla strada principale per perderci tra le campagne e poi arrivare a due passi dal mare, tra pecore al pascolo e onde che si infrangono a pochi metri dalla nostra auto. Paesaggi incontaminati e tanta tanta pace.
Kabelvåg
Trascorriamo l’ultima notte a Kabelvåg, qualche chilometro a sud di Svolvær, in un cottage che ricorda un po’ una baita, forse per via della stufa in ghisa in salotto o della neve che scende copiosa fuori dalla finestra. Condizioni meteo purtroppo non ottimali per l’aurora, che altrimenti si vedrebbe, comodamente, dalla finestra della cucina.
Questa sistemazione (tra l’altro decisamente economica: 100€ a notte) è l’ideale se, come noi, dovete essere a Svolvær molto presto per prendere il traghetto per Bodø. Prima del covid i collegamenti erano più frequenti, ora invece il traghetto parte soltanto una volta al giorno. Potete controllare qui gli orari e comprare i biglietti, che si possono fare anche a bordo.
Lasciamo le Lofoten con un po’ di malinconia e la promessa di ritornarci in estate per fare tutti i trekking cui abbiamo dovuto rinunciare ora.
Intanto, spero che questo itinerario invernale alle isole Lofoten vi sia utile per organizzare il vostro prossimo viaggio!