Dopo aver esplorato le meraviglie della costa sudoccidentale, proseguiamo verso est. La nostra destinazione finale sarà Höfn, una cittadina portuale che vive di pesca e lavorazione del pesce (in particolar modo degli scampi), ma lungo il tragitto faremo, ovviamente, numerose tappe. Ecco, quindi, i miei consigli sull’Islanda, costa sudorientale: cosa vedere, dove mangiare e dove alloggiare.
Islanda, costa sudorientale: cosa vedere
Fjaðrárgljúfur
La prima tappa, a poco meno di un’ora di distanza da Vìk, è l’imponente canyon di Fjaðrárgljúfur, profondo circa cento metri e lungo un paio di chilometri. La strada per arrivarci è sterrata nell’ultimo tratto ma non impossibile da percorrere anche con una macchina non 4×4. Una volta arrivati al parcheggio con una passeggiata di una mezzora si raggiunge l’estremità opposta del canyon con il belvedere sul punto più panoramico.
Lòmagnùpur
In Islanda, dove si macinano, come oggi, anche trecento chilometri al giorno, gli spostamenti sono parte integrante del viaggio e alcuni tratti della Ring Road, la statale 1 che percorre il perimetro dell’isola, sono delle vere e proprie tappe. È il caso di questa montagna isolata, in un paesaggio che ricorda quasi l’Arizona e incarna a pieno lo spirito dell’on the road.
Parco nazionale di Skaftafell
Svartifoss
Questa cascata, incorniciata da possenti colonne di basalto, è una delle cascate iconiche dell’Islanda. Si trova all’interno del parco nazionale di Skaftafell – Vatnajökull, al quale è d’obbligo dedicare qualche ora.
La cascata si raggiunge con un sentiero in salita non difficile di un una ventina di minuti, al quale si può aggiungere, come abbiamo fatto noi, un percorso ad anello proseguendo oltre il ponticello di legno verso Sjònarsker (sentiero S2) che in un’ora abbondante vi riporta al centro visitatori. Oppure si può proseguire verso est nella brughiera verso il punto panoramico di Sjònarnìpa dal quale si gode di una bella vista sul ghiacciaio (sentiero S5/S6). Questo sentiero richiede circa tre ore ed è più impegnativo, ma secondo me è un’ottima alternativa a quello che abbiamo fatto noi, lo Skaftafellsheiði
Skaftafellsheiði
Noi abbiamo dedicato al parco nazionale di Skaftafell un giorno intero per percorrere quello che la Lonely presentava come “il sogno di ogni escursionista”. Ora, diciamocelo chiaramente: se avete un giorno bonus in Islanda e vi piace molto camminare, va bene, altrimenti, davvero, non vi perdete nulla.
I paesaggi che incontrerete sul vostro cammino sono belli, senza dubbio, ma se siete abituati a fare passeggiate sulle Dolomiti li troverete un po’ ripetitivi, fino al punto panoramico sul ghiacciaio che è, effettivamente, spettacolare, ma che si può raggiungere nella metà del tempo facendo una deviazione dalla Svartifoss.
Il sentiero in sé non presenta difficoltà tecniche se non una discesa un po’ lunga in un ghiaione, ma tenete conto che se pianificate di farlo in una giornata di sole potrebbe essere davvero impegnativo perché non c’è un filo d’ombra e non ci sono punti ristoro, rifugi o fontanelle.
Comunque, se anche voi siete escursionisti curiosi e vi risulta difficile rinunciare ad un percorso solo perché qualcuno vi dice che non è niente di che, qui trovate tutte le informazioni necessarie sul percorso.
Laguna di Jökulsárlón
Se dovessi fare una difficile classifica delle cose più belle viste in Islanda, la laguna di Jökulsárlón sarebbe decisamente sul podio.
Si tratta di un lago glaciale che si forma dallo scioglimento del ghiacciaio Breiðamerkurjökull, che fa parte dell’enorme ghiacciaio Vatnajökull. La peculiarità di questa laguna è che è puntellata di iceberg che si staccano dal ghiacciaio e galleggiano un po’ prima di prendere la loro strada verso l’oceano attraverso un canale dotato di barriere che impediscono il passaggio a quelli troppo grandi. Lo spettacolo è incredibile perché gli iceberg hanno un colore che va dall’azzurro intenso (quelli che si sono appena staccati dal ghiaccio) al trasparente e sembrano enormi pezzi di vetro.
In inverno qui vive un’enorme colonia di foche, ma anche d’estate è possibile avvistarne diverse che nuotano fra i ghiacci o prendono il sole sulla riva.
Si può passeggiare intorno alla laguna oppure partecipare ad un’escursione tra i ghiacci. Qui trovate informazioni più dettagliate e il mio consiglio su quale scegliere.
Diamond Beach
Alla foce del canale che collega la laguna con l’oceano Atlantico si trova la spiaggia di Fellsfjara, anche nota come Diamond Beach perché i pezzi di iceberg che non prendono subito il largo e che le onde trascinano a riva sembrano davvero degli enormi diamanti che risaltano ancora di più perché come in tutte le spiagge islandesi, anche qui la sabbia è vulcanica, quindi nera.
Approfittatene per fare una passeggiata e magari una merenda panoramica. Nel parcheggio, infatti, stazionano alcuni furgoncini di street food che propongono zuppa di aragosta e hot dog.
Höfn
L’ultima tappa è la cittadina di Höfn, un villaggio che vive di attività portuali e di lavorazione del pesce. La specialità locale sono gli humar, gli scampi, che troverete cucinati più o meno in tutti i modi un po’ ovunque.
Come tutte le cittadine islandesi, ha la sua piccola ma graziosa piscina pubblica e una discreta proposta gastronomica. Noi abbiamo avuto la sfortuna di capitarci in una sera di pioggia con tanti locali chiusi per via di un focolaio di Covid, ma in altre circostanze dev’essere davvero un posticino gradevole in cui trascorrere qualche ora.
Stokksnes
Un po’ più avanti, sulla strada verso i fiordi orientali, merita una deviazione la penisola di Stokksnes, con la sua lingua di sabbia vulcanica sulla quale incombe il massiccio del Vestrahorn. Se siete particolarmente fortunati, potete scattare foto incredibili con il riflesso della montagna nell’acqua, magari all’alba, magari con un branco di cavalli selvatici che corre sulla spiaggia. Se siete meno fortunati la troverete immersa nella nebbia, ma non disperate subito: il tempo in Islanda cambia davvero rapidamente.
Nel frattempo potete visitare il villaggio vichingo che sorge non lontano da qui, costruito come set cinematografico mai utilizzato e rimasto come attrazione turistica.
L’ingresso alla spiaggia e al villaggio è a pagamento (900kr, circa 6€) e si paga alla reception del vicino Vikingcafè, a meno che non alloggiate qui, come abbiamo fatto noi: per gli ospiti della guesthouse e del campeggio l’ingresso è gratuito.
Islanda, costa sudorientale:
dove mangiare
Jon Riki
Se vi siete attardati a guardare gli iceberg galleggiare nella laguna di Jökulsárlón e temete di non arrivare a Höfn in tempo per cena non disperate: esattamente a metà strada incontrerete uno dei posti in cui abbiamo mangiato meglio in tutto il viaggio.
La fattoria e guesthouse Jon Riki è immersa nel verde e regna un’atmosfera di vera pace. Con un po’ di fortuna riuscirete a cenare mentre la calda luce del “tramonto” islandese invade la sala e quando tutti gli ospiti saranno sazi il proprietario si siederà al piano a suonare. Semplicemente magico.
Due piatti (sheperd’s pie e fish stew entrambi ottimi) e birra: 60€
Otto
Höfn offre una discreta varietà di ristoranti, tant’è che per la prima volta ci siamo trovati in dubbio su quale scegliere, dubbio poi risolto facilmente, dato che uno dei due prescelti era chiuso. Abbiamo quindi optato per Otto, un ristorante dal design nordico, con pochi tavoli (infatti abbiamo dovuto aspettare un po’ per sederci) e tutto molto curato nel dettaglio, dalla scelta delle posate all’impiattamento.
A Höfn è d’obbligo assaggiare gli scampi e ogni locale ne propone la sua versione: qui abbiamo mangiato un’insalata di scampi e gamberi, oltre ad una coscia d’anatra davvero gustosa.
Ottimo anche il pane, cotto a legna, e servito insieme a del burro montato e al sale grosso con alghe.
Due piatti e un dessert: 75€
Islanda, costa sudorientale:
dove dormire
Noi abbiamo trascorso in questa zona due notti perché siamo tornati allo Skaftafell per il trekking. Normalmente una notte è sufficiente, ma dato che ci sono piaciuti entrambi gli alloggi qui e non saprei decidere quale dei due consigliarvi, ve li propongo entrambi.
Lilja Guesthouse
Una delle sistemazioni più belle dell’intero viaggio: design pulito e moderno, vista sui ghiacciai e colazione con prodotti di qualità e la possibilità di ordinare yogurt greco e granola, avocado toast o bacon e uova preparati al momento.
Con i suoi 178€, però, è anche una delle strutture più costose in cui abbiamo dormito.
Vikingcafè
Posizione straordinaria, proprio all’imbocco della strada per Stokksnes e proprietari gentilissimi bilanciano una colazione non particolarmente varia (ma con la bella sorpresa di un piatto di waffles preparati al momento) e le stanze decisamente “basic” di questa piccola guesthouse a conduzione famigliare.
Non le abbiamo provate ma le torte artigianali avevano un bellissimo aspetto e anche la Lonely le segnala. Per gli ospiti l’accesso al villaggio vichingo e alla spiaggia di Stokksnes è gratuito. Se siete più fortunati di noi, che qui abbiamo trovato solo nebbia e pioggerellina, potete approfittarne per godervi un’alba spettacolare.
costo totale per due giorni sulla costa sudorientale: 637
alloggi per due notti: 349
pasti fuori: 143
escursione alla laguna: 140
parcheggio allo Skaftafell: 5
Spero che questo nuovo capitolo della guida sull’Islanda, costa sudorientale: cosa vedere, dove mangiare, dove dormire vi sia utile. La prossima tappa saranno i fiordi orientali!