Cosa vedere a Maiorca in due giorni 

Ideale, oltre che come “classica” meta delle vacanze, per una fuga in primavera per vivere un anticipo d’estate, ma anche in autunno per aggrapparsi alla bella stagione finché si riesce, Maiorca è la più grande delle Baleari ed offre davvero tanto ai visitatori, tant’è che non basterebbe una settimana per vedere tutto. Tuttavia, se avete soltanto un weekend a disposizione, non disperate: in questo articolo vi dico cosa vedere a Maiorca in due giorni, dove alloggiare e come spostarvi sull’isola.

cosa vedere a Maiorca in due giorni
la cattedrale di Palma

cosa vedere a Maiorca in due giorni

premessa

Maiorca è piuttosto grande, quindi è necessario fare una selezione, per quanto dolorosa: in due giorni soltanto non riuscirete a vederla tutta, a meno di non correre all’impazzata da un capo all’altro dell’isola, cosa che noi vogliamo evitare. Ecco perché in questo itinerario vi propongo di scegliere con cura le aree geografiche su cui concentrarvi. Noi, per esempio, abbiamo dedicato un giorno alla costa sudorientale ed un altro al nord-ovest con Palma.

giorno 1

le spiagge del sud

Es Trenc

Arriviamo di buon’ora in questa spiaggia dai colori caraibici, che dopo mezzogiorno tende a diventare piuttosto affollata, anche in bassa stagione. La spiaggia, diversi chilometri di sabbia bianca finissima e acqua cristallina, fa parte di un parco naturale e per accedervi si paga il parcheggio (8€, indipendentemente da quanto ci si ferma). All’ingresso ci sono un paio di chiringuiti e dei bagni chimici, per il resto la spiaggia è molto selvaggia (con una grande area dedicata al naturismo), quindi portatevi acqua e cibo, se pensate di fermarvi tutto il giorno. 

Il momento migliore per vederla al massimo del suo splendore, per le condizioni di illuminazione, è il mattino, ma essendo esposta a sud e molto aperta rimane soleggiata tutto il giorno.

Cala Llombards

Per pranzo (pane e formaggio locali acquistati qui) raggiungiamo cala Llombards, famosa per la presenza delle escars, le caratteristiche rimesse delle barche maiorchine. La prima parte della caletta, che è di facile accesso perché c’è un ampio parcheggio gratuito, ed è anche attrezzata, può essere piuttosto affollata, ma basta spingersi oltre le file di lettini e ombrelloni, verso la scogliera, per godere di più pace e di un’acqua stupenda. Se vi piace camminare, potete anche lasciare l’auto in questo parcheggio, a metà strada tra questa spiaggia e le seguenti, che potrete raggiungere a piedi (dal parcheggio a cala Llombards circa 20 minuti, da cala Llombards a S’Almunia circa 40, da Calò des Moro al parcheggio altri venti minuti).

cosa vedere a Maiorca in due giorni
cala Llombards

Cala S’Almunia

Dal parcheggio dovrete camminare un po’ e percorrere una ripida scalinata (nelle ore estive più calde potrebbe essere abbastanza impegnativa) per raggiungere questa caletta incastonata tra la scogliera e altre escars. Se siete amanti dei tuffi, qui c’è anche una zona adatta a voi! Da qui, con una camminata di una decina di minuti nella macchia mediterranea, si raggiunge la prossima tappa.

Calò des Moro

Perfetta per il pomeriggio, quando il sole arriva da dietro a dare all’acqua mille sfumature smeraldine, anche se in questa stagione intorno alle cinque la spiaggetta (piuttosto piccola, a dire il vero) era già in ombra. A livello di colori forse la mia preferita.

Porto di Cala Figuera

Chiudiamo la giornata con una passeggiata nel caratteristico porto di Cala Figuera, una sorta di fiordo che rientra per diversi metri, dove osservare la vita dei pescatori dell’isola, che riparano le reti dopo una giornata in mare, mentre le imbarcazioni rientrano scivolando sull’acqua e il sole luccica. Qui avremmo voluto fare un aperitivo, ma abbiamo constatato – forse abbiamo trovato la serata sbagliata? – che il formato aperitivo non va per la maggiore da queste parti, dove alle sette i turisti erano già intenti a cenare.

giorno 2

i borghi dell’entroterra

il secondo giorno ci siamo spostati nella zona diametralmente opposta dell’isola per visitare alcuni dei borghi più caratteristici. Per arrivarci da Manacor, dove abbiamo alloggiato, abbiamo scelto di fare la strada più interna, passando per Inca e Santa Maria del Cami, tra mulini, colline dorate e muretti a secco.

La sierra de Tramontana

Abbiamo così raggiunto la sierra de Tramontana, il massiccio che occupa la parte settentrionale dell’isola e che è patrimonio UNESCO. Questa zona offre paesaggi stupendi a chi ne percorre i diversi sentieri di trekking, ma se ne può avere un assaggio anche in auto, per esempio scegliendo di raggiungere Sollèr percorrendo la strada che valica il Coll de Sollèr in luogo del tunnel. 

Sollèr

Borgo rimasto isolato a lungo per via della sua posizione incastonata tra le montagne, è celebre per il treno storico che arriva da Palma attraversando la sierra e per il tram, sempre risalente ai primi del ‘900, che da qui arriva a Port de Sollèr, lo sbocco sul mare. È possibile acquistare un biglietto combinato per fare l’esperienza di entrambi i mezzi, cosa che vi consiglio, se avete tempo.

cosa vedere a Maiorca in due giorni
il tram storico a Sollèr

Altrimenti, aspettate il passaggio del tram nella piazzetta principale del paese, osservando la facciata modernista della chiesa, cui lavorò un allievo di Gaudì, e magari assaggiando un’ensaimada, il dolce tipico maiorchino. Noi l’abbiamo preso da La Larena, ma tutti i forni e le pasticcerie del paese (e non solo qui) ne vendono quantità industriali. La versione grande viene venduta in una confezione ottagonale.

Se siete alla ricerca di un souvenir, da S’Avarca abbiamo comprato le classiche espadrillas (15,9€ tinta unita, 18 stampate fantasia). 

Ci sono diversi parcheggi che la domenica sono gratuiti, come questo in cui abbiamo lasciato l’auto noi.

Deià

Percorrendo una strada costiera particolarmente panoramica si arriva a Deià, un caratteristico villaggio di montagna che ricorda un po’ la Toscana, un po’ la Provenza. Il paesino è piccolo e i parcheggi sono pochi, armatevi di pazienza, anche in bassa stagione.

Cala Deià

Dal paese si raggiunge – in auto o con un percorso di trekking di circa mezz’ora – una caletta dall’acqua trasparente con ristoranti vista mare piuttosto affollati. Premuratevi di arrivare presto se volete accaparrarvi un parcheggio a ridosso della cala o portatevi delle scarpe chiuse per raggiungerla a piedi.

Valldemossa

Questo paesino ad una ventina di minuti da Deià è famoso tra i maiorchini perché è il posto in cui si va tradizionalmente a “merendar”. Calcolate, quindi, di essere qui a metà pomeriggio per stupirvi di quante pasticcerie, bar, gelaterie e simili possano esserci in un paese così piccolo. Il dolce tipico di qui è il coca de patata, una sorta di pan brioche con un impasto a base di patate. In paese abbiamo trovato i parcheggi a pagamento più cari dell’isola (3€ per un’ora circa).

Palma

Ultima tappa nella vivace capitale per un piatto di tapas e un bicchiere di vermut da La Rosa Vermuteria (consigliataci da amici, non ha deluso) prima di ripartire. Ne approfittiamo per fare due passi in centro, raggiungere la cattedrale (molto suggestiva al tramonto), ascoltare un po’ di musica malinconica sui gradoni di fronte a questa e poi vedere la llotja, un tempo edificio commerciale e oggi sede di mostre e installazioni.

Avendo più tempo Palma merita senz’altro qualche ora in più, ma noi avevamo un’auto da riconsegnare. A proposito, parcheggiato senza difficoltà al parcheggio del Passeig (6,75€ dalle 17.30 alle 21 circa).

come muoversi sull’isola

Auto a noleggio

Le dimensioni di Maiorca rendono se non necessaria sicuramente molto utile un’auto a noleggio. Noi ci siamo trovati molto bene con Hertz. Sia il ritiro che la riconsegna sono stati velocissimi, inoltre il banco era aperto nonostante il nostro volo arrivasse all’una. L’auto era nuova e in ottime condizioni, anche se un po’ cara (160€ per due giorni, con assicurazione completa inclusa).

Mezzi pubblici

Se alloggiate a Palma, c’è una discreta rete di mezzi pubblici sulla quale fare affidamento, soprattutto in alta stagione. Il limite è quello di essere vincolati agli orari delle corse (non proprio frequentissime) ma è una scelta sicuramente economica ed ecologica.

Bici

A proposito di scelta ecologica, se trascorrete sull’isola qualche giorno in più e siete abbastanza allenati, la bici potrebbe essere un’ottima soluzione per godervi Maiorca al ritmo che merita.

dove alloggiare

Se optate per un’auto a noleggio, l’ideale è scegliere un alloggio in una posizione strategica, magari centrale, in modo da essere equidistanti dai punti che volete visitare. Inoltre, nell’entroterra si trovano le fincas, le tradizionali case di campagna maiorchine, alcune più semplici e spartane, come quella in cui abbiamo alloggiato noi, a Manacor, altre invece reinterpretate come residenze di design o di lusso. In ogni caso, assicuratevi di avere un bel patio sul quale fare colazione e osservare le stelle cadenti.

dove mangiare

Per un assaggio di cucina tradizionale maiorchina – una cucina piuttosto “ricca”, con tanta carne e frattaglie – scegliete uno dei numerosi celler, le cantine che si trovano dislocate sia nell’entroterra che lungo la costa. Uno dei più famosi è l’Es Celler de Petra, in un bel borgo caratteristico.

Se volete una cucina maiorchina più leggera, ma sempre in un contesto che ricorda le cantine, con volte a botte e arredi in legno scuro, noi abbiamo trovato un servizio davvero accogliente al Sa Mescla a Manacor, con una ricca lista di vini locali.

Oltre alla già citata vermuteria, Palma offre tantissima varietà enogastronomica e diversi locali assecondano la richiesta di paella. Attenzione soltanto a non cadere in trappole per turisti. Per la paella mi era stato consigliato Ca’n Manolo (poco fuori il centro di Palma), mentre per provare la fideuà, versione catalana meno famosa di quella di Valencia, c’è Andana, ristorante molto attento alla cucina biologica.

e dove fare colazione

Se alloggiate a Manacor, o ci passate andando verso le spiagge, fermatevi in questa bottega storica in centro, Ca Ses Cuses. Oltre ad essere un locale che chi ama i negozi vintage adorerà, è anche un’ottima idea per la colazione. Offre, infatti, diversi sandwich in perfetto stile spagnolo (quello con formaggio di capra e pomodorini secchi era semplicemente pazzesco) ma anche dolci e croissant francesi. C’è poi anche la possibilità di rifornirsi di formaggi o salumi tipici per un picnic in spiaggia.

cosa vedere a Maiorca in due giorni
Ca ses cusses

Spero che questo articolo su cosa vedere a Maiorca in due giorni vi sia utile per organizzare un viaggio fuori stagione in una località che merita davvero tantissimo. Se vi affascina l’idea di fare qualche giorno di mare in bassa stagione, inoltre, vi consiglio anche di valutare Santorini