Cosa vedere a Istanbul in un weekend

Sospesa tra due mondi e tra due ere”, come canta il Maestro Guccini, Istanbul è una città dal fascino intramontabile: porta dell’oriente, ma anche decisamente occidentale, accogliente e misteriosa, vivace e mistica, dove l’antico si fonde con il moderno e l’Europa con l’Asia. Se non ci siete ancora stati, dovete rimediare assolutamente. E, se l’avete già fatto, Istanbul è una città in cui si torna sempre volentieri. Ecco cosa vedere a Istanbul in un weekend.

cosa vedere a Istanbul in un weekend
la meravigliosa moschea del quartiere Ortakoy

quanti giorni sono necessari per vedere Istanbul

Se è la prima volta, secondo me almeno tre giorni pieni, quindi tre notti. Se, invece, state tornando per la seconda o terza volta o considerate di tornare presto, anche il classico weekend può essere un buon inizio per scoprire la città. In questo articolo su cosa vedere a Istanbul in un weekend vi propongo un itinerario suddiviso su tre giorni, che potete dilatare o accorciare a piacimento

giorno 1

Sultanahamet

giorno 2

altri quartieri

giorno 3

crociera sul Bosforo

giorno 1

Iniziamo la scoperta della città dal quartiere più “turistico” e non a caso: Sultanahamet è un concentrato di meraviglie che vi farà innamorare immediatamente della città.

Sultanahmet Camii 

Sultanahmet Camii, anche conosciuta come Moschea Blu, è senza dubbio uno dei simboli di Istanbul: i suoi imponenti minareti e le sue cupole dominano lo skyline cittadino e una visita del centro storico non può che iniziare da qui. Non perdetevi l’interno: in Turchia tutte le moschee sono visitabili e questa merita assolutamente una visita. Come le altre moschee in città è aperta dall’alba al tramonto e chiude ai visitatori soltanto durante gli orari della preghiera per circa mezz’ora (variano ogni giorno, informatevi in loco). Il venerdì apre intorno alle 14/14.30. Non si paga alcun biglietto e vengono forniti gratuitamente all’ingresso tessuti per coprire gambe e testa per le donne.

Cosa vedere a Istanbul in un weekend

Aya Sofia

La basilica bizantina di Santa Sofia ha una storia assai complessa, che si riflette nella sua incredibile bellezza: costruita come chiesa, trasformata in moschea prima e in museo poi, oggi è (da pochissimo) di nuovo aperta al culto islamico, quindi non si paga più il biglietto per entrare, ma preparatevi a lunghe code, perché è sicuramente l’edificio più visitato di Istanbul.

Palazzo Topkapi

La residenza dei sultani Ottomani comprende una sequenza di sale, giardini, chiostri e belvedere davvero imperdibili. Prima o dopo la visita godetevi un po’ di pace nel meraviglioso Gulhani Parki, il parco che oggi è pubblico. Il biglietto d’ingresso ha raggiunto nel 2023 cifre davvero importanti (circa 30€, a cui va aggiunto un biglietto extra di altri 10/15€ per visitare l’harem) ma il palazzo è davvero stupendo e merita l’investimento.

Basilica cisterna

Fatta costruire da Costantino – proprio l’imperatore che ribattezzò la città Costantinopoli, avviandola al suo eterno splendore – questa immensa cisterna sotterranea forniva acqua al complesso di palazzi imperiali. Fu riscoperta soltanto nel novecento ed aperta al pubblico poco più di trent’anni fa. Oggi si presenta come un immenso serbatoio con numerose colonne e due teste di Medusa che forse un tempo adornavano un arco in onore di Costantino. La chicca è la malta impermeabile con cui furono realizzate pareti e colonne, che ha permesso la conservazione perfetta fino ad ora.

bonus culturale: museo archeologico

Se siete appassionati di storia antica e bizantina, questo museo saprà soddisfarvi. Tuttavia, è immenso e non esattamente ben organizzato, quindi forse se è la prima volta e avete soltanto tre o quattro giorni a disposizione lo salterei.

Gran Bazaar (Kapalı Çarşı)

Non è esattamente nel quartiere di Sultanahmet, ma ci si arriva facilmente dal centro storico. Perdetevi (letteralmente) nel labirinto di vicoli e approfittatene per comprare qualche souvenir, con la consapevolezza che si tratta ormai di un contesto turistico, dove, quindi, i prezzi sono spesso immotivatamente esagerati. Un po’ meno caotico è il vicino Arasta Bazaar

Moschea di Solimano

Gli interni, soprattutto dopo aver visto quelli di Aya Sofia o della Moschea Blu, non sono forse altrettanto affascinanti, ma la vista di cui si gode da quassù è spettacolare.

Bonus avventura: il tetto del caravanserraglio Buyuk Valide Han

La prima volta a Istanbul era il 2015, si viaggiava ancora senza internet e bisognava impostare Google maps nei momenti in cui si disponeva del wifi, stando poi attenti a non sbagliare strada. Trovare questo rooftop, che ci avevano raccomandato, non è quindi stato semplice, ma è stato senz’altro divertente. Oggi si trovano tutorial su youtube (come questo) che mostrano come raggiungere questo rooftop e, ovviamente, è diventato una mezza trappola per turisti – per scattare la foto si deve dare la mancia a qualcuno, fare la coda… – ma la vista da qui merita ancora, quindi io mi sento di consigliarvelo lo stesso.

Hammam tradizionale

Concludete la giornata con un hammam. Nel quartiere di Sultanahmet ce ne sono diversi e potete scegliere in base alle vostre esigenze tra quelli un po’ più “occidentalizzati” e quelli più tradizionali. Tenete presente che in quelli più tradizionali il percorso per maschi e femmine è separato e se scegliete di fare da soli nessuno vi spiegherà nulla. Arrivate preparati leggendo o guardando un video sui passaggi da compiere per un perfetto hammam e sarà un’esperienza rilassante e decisamente autentica per concludere il vostro primo giorno in città. Noi siamo stati al Cemberlitas, un bagno ottomano del sedicesimo secolo, dove il trattamento per gli stranieri costa circa 30€.

mappa dell’itinerario del giorno 1

giorno 2

Oggi andiamo alla scoperta di alcuni quartieri meno centrali. Preparatevi a camminare molto – o a prendere diversi mezzi. In questo secondo caso, è indispensabile avere la Istanbulkart, la tessera per il trasporto pubblico, che si acquista alle macchinette che si trovano alle fermate di metro e bus ( e che nell’estate 2023 si poteva acquistare e ricaricare soltanto cash, quindi vi consiglio di cambiare o prelevare qualche lira turca).

Fatih, Fener e Balat

Ci spingiamo ben oltre Sultanahmet per conoscere tre quartieri ricchi di storia e di fascino. Fatih è il quartiere più conservatore, abitato per lo più da immigrati dall’est anatolico, molto più tradizionalisti e ligi ai dettami religiosi rispetto al resto degli abitanti di Istanbul. La zona di Zeyrek, con le sue case in legno di periodo ottomano, merita decisamente una visita.

Moschea di Yavuz Sultan Selim

Entriamo nella moschea di Yavuz Sultan Selim anche solo per approfittare della vista di cui si gode dal suo giardino e riposare su una panchina, osservando le famiglie prendere il sole e i bambini giocare. 

le strade colorate di Fener e Balat

Proseguendo verso Fener e Balat, cambia tutto. Fener era l’antico quartiere greco e Balat quello ebraico e del loro passato rimangono poche tracce – il liceo sulla collina, ad esempio – ma oggi i palazzi colorati, i gradini e ombrelli arcobaleno e i locali aesthetic richiamano numerosi giovani e turisti, attratti dall’“instagrammabilità” di alcuni scorci. La rivoluzione hipster dell’area si presta a diverse riflessioni sulla gentrificazione e l’omologazione di quartieri una volta periferici ed autentici, ma è anche il luogo ideale per prendere un tè turco e magari dei gozleme, le tipiche crepes turche – in alcuni locali vedrete delle signore impegnate a farli a mano al momento. Non perdetevi la coloratissima Kiremit Caddesi.

Karaköy

Da Balat prendiamo un bus per Karakoy, il quartiere oltre il ponte Galata. Quest’antico quartiere medievale è oggi una vivacissima zona portuale – da qui partono diverse crociere sul Bosforo – con tanti panifici, bar, pasticcerie e boutique. Si può salire sulla torre di Galata per la vista o visitare il museo d’arte moderna, ma anche prendere la funicolare per raggiungere piazza Taksim, il cuore della Istanbul moderna, dove potrete cedere al carretto del gelato, che vi verrà preparato con un vero e proprio rito. 

Questa zona è anche molto allegra di sera, quindi l’ideale è aspettare il tramonto sul ponte Galata e tornare da queste parti per cena e dopo cena. Martina del blog As Far as you can Travel suggerisce di cenare al Galata Lily Cafe Restaurant e io mi fido sempre dei suoi suggerimenti. 

la mappa dell’itinerario del giorno 2

giorno 3

È il momento di scoprire meglio il Bosforo, lo stetto che separa l’Europa dall’Asia, e visitare i quartieri asiatici di Istanbul.

La “crociera” sul Bosforo

Esistono due modi per navigare sul Bosforo: con una crociera organizzata – ne partono a decine da Karakoy o da Eminönü– oppure con i traghetti pubblici. Questa seconda opzione vi permetterà di vivere un’esperienza molto più local, oltre che di risparmiare – non che le crociere organizzate siano particolarmente costose, se ne trovano tranquillamente a 5€, ma con la Istanbulkart ogni tratta vi costerà circa 14 centesimi, anche se dovrete rifare il biglietto ogni volta che vorrete scendere dal traghetto. 

Caricate la vostra carta e dirigetevi alla banchina di Eminönü. Da qui, prendete il traghetto per Anadolu, o anche per Ortakoy, la nostra prima tappa.

Quali tappe fare sul Bosforo

Ortaköy

Ortaköy è un quartiere vivace, con una piazza spesso affollata e diverse bancarelle che vendono un po’ di tutto. Due le cose che non potete assolutamente perdervi qui: la moschea Büyük Mecidiye Camii in stile neobarocco con ampie vetrate dalle quali entra tantissima luce e il kumpir, una patata al cartoccio ripiena di qualsiasi cosa. Lasciatevi alle spalle la moschea e proseguite di poco sulla destra: vi troverete in una piazza – ribattezzata, non a caso, kumpir square – dove decine di stand preparano la stessa prelibatezza. C’è un cartello sul prezzo e la qualità è pressocché la stessa ovunque, quindi fatevi guidare dall’istinto, o dalle urla dei venditori che proveranno ad adescarvi.

 Arnavutköy

Le casette di legno colorate di questo quartiere costiero vi faranno sentire in un luogo di villeggiatura d’altri tempi. Sedetevi su una panchina ad osservare gli anziani che pescano e giocano a scacchi e i ragazzini che si tuffano lasciandosi trasportare dalla corrente. Quando sarete paghi della vita lenta costiera, riprendete il traghetto – o il bus, o fate una passeggiata – verso Bebek.

Bebek

La cosa più interessante di questo quartiere costiero è il parco che si trova alla fine della passeggiata. Potete anche approfittare di uno dei tanti bar affacciati sul Bosforo per prendere un tè. Le prossime fermate si assomigliano un po’ tutte, noi riprendiamo il traghetto per raggiungere l’ultima tappa, dalla quale si vede ormai il Mar Nero.

Anadolu Kavagi

Paesino di pescatori con case di legno e un castello sulla collina che offre una bella vista. È una località abbastanza turistica, quindi forse non mangerete il piatto di pesce più buono della vita, ma è senza dubbio un’esperienza pittoresca pranzare in uno dei ristorantini sul mare. State attenti, però, agli orari dei traghetti: non tutti, infatti, arrivano fin qui e nel periodo in cui siamo stati noi l’ultimo traghetto della giornata ripartiva alle 16.

Üsküdar

Nonostante ne avessimo letto, non sembrava ci fossero linee dirette da Anadolu ad Uskudar, ma si può tornare ad Ortaköy e da qui prendere il traghetto per Uskudar. Il tratto è molto breve ed economico (11 lire turche, quindi circa 30 centesimi). Uskudar è un antico quartiere situato nella zona asiatica di Istanbul ed è il luogo perfetto per aspettare il tramonto (se venite in autunno/inverno tramonta proprio alle spalle di Sultanahmet, sinceramente non so dirvi in estate) sorseggiando un tè in uno dei tanti “tea garden” affacciati sul Bosforo. C’è chi dice anche che qui si mangi il miglior kebab di Istanbul.

il Bosforo

cosa vedere a Istanbul in un weekend se avete a disposizione qualche giorno in più

Le isole dei principi

in turco Prens Adaları, ma  chiamate semplicemente “Adalar” dagli abitanti di Istanbul, si trovano nel Mar di Marmara e formano il cosiddetto Arcipelago dei Principi, davanti alla costa asiatica di Istanbul. Si raggiungono con i traghetti pubblici e sono la destinazione ideale per fare una giornata fuori dagli itinerari più turistici.

Bursa e Uludag

Se viaggiate in inverno potete provare l’ebbrezza di sciare sul monte Uludag, una delle mete più amate dagli abitanti di Istanbul per praticare sport invernali. In estate potrete comunque godervi la vista dalla funivia e la meravigliosa moschea di Bursa.

Troia

Se, come me, amate la letteratura antica, potrà ingolosirvi l’idea di vedere il sito della mitica città di Troia. Diversi hotel e agenzie locali organizzano quest’escursione – se ne trovano anche su siti come GetYourGuide e simili – che è abbastanza una sfacchinata, ma è un’occasione per dire di aver camminato sul terreno su cui combatterono Ettore e Achille!

Quartieri meno esplorati

Oppure, semplicemente, perdetevi nelle zone meno turistiche. Istanbul è una città immensa, che conta circa quindici milioni di abitanti, ed in continua evoluzione. Ci sono zone meno eleganti, meno curate, ma non ci siamo mai sentiti in pericolo. Semplicemente, curiosate ed esplorate.

dove alloggiare in un weekend a Istanbul

Se è la prima volta e contate di muovervi molto a piedi, scegliete Sultanahmet. Nel nostro recente passaggio a Istanbul abbiamo dormito all’hotel Grand Yavuz perché convenzionato con Turkish Airlinesavevamo, infatti, approfittato della formula stopover della compagnia turca – e si è rivelata una buona soluzione soprattutto per la posizione e per il rooftop. Ma si trovano tanti alloggi anche più carini a prezzi decisamente onesti.

cosa vedere a Istanbul in un weekend
la vista dal rooftop del Grand Yavuz Hotel

dove (e cosa) mangiare in un weekend a Istanbul

Galata Lily Cafe Restaurant

Non lontano dalla Galata tower, nella zona più moderna di Istanbul. Provate l’hummus della casa!

Garden 1897

Sempre su consiglio di Martina, questo ristorante nel cuore di Sultanahmet ha un graziosissimo cortile interno in cui spesso c’è musica dal vivo

Il kebab

Non ho un posto specifico da consigliarvi, fatevi guidare dall’istinto, evitate le zone più turistiche e spingetevi nei quartieri più autentici, studiando le mosse degli autoctoni. A Fatih e Uskudar dovreste trovare ottimi kebab!

Il simit

Questa sorta di bretzel con semi di sesamo è venduto per strada da diversi carretti e lo trovate anche in tutti i forni. Se non lo conoscete, diventerà una droga. Se già lo conoscete, non ho bisogno di suggerirvelo.

Il balık-ekmek

Il balık-ekmek è un panino ripieno di un filetto di pesce grigliato e cipolle (talvolta anche nella versione fritta), anche questo classico street food che si trova principalmente sotto il ponte Galata.

Pide

Una via di mezzo tra una focaccia, una piada e una pizza, ripiena o farcita sopra, con condimenti più o meno tradizionali. Nel quartiere di Balat trovate diversi posti che le preparano.

E poi, ovviamente, tè turco o, se vi piace il genere, anche il caffè (che, come quello greco, ha quella sorta di “fango” sul fondo).

Spero che quest’articolo su cosa vedere a Istanbul in un weekend vi sia utile. Istanbul è una città stupenda nella quale non mi stancherei mai di tornare, un sentimento affine a quello che provo per Londra o New York.