Vi piacerebbe fare una gita in giornata in montagna senza andare troppo lontano da casa? Vorreste vedere la neve ma non amate poi così tanto sciare? Avete voglia di chiudere una bella passeggiata tra i boschi con una scorpacciata di polenta? La soluzione, a poco più di un’ora da Milano, è il Mottarone, alto poco meno di 1500 metri, proprio alle spalle di Stresa, con una vista privilegiata sul Lago Maggiore, il Lago d’Orta e tutte le alpi piemontesi. In questo articolo vi do qualche indicazione per organizzare una gita in giornata sul Mottarone.
Come arrivare
In auto
Si può salire al Mottarone sia arrivando da Stresa – ma, attenzione!, ad un certo punto la strada è chiusa e per proseguire è richiesto un pedaggio di 10€ – sia dal Lago d’Orta – in questo caso il percorso è agevole e gratuito fino in vetta, con tornanti piuttosto ampi e strade discretamente larghe se, come me, siete amanti della guida cittadina fatta di ripartenze scattanti al semaforo più che delle strettoie di montagna.
Per raggiungere la vetta impostate sul navigatore il nome di uno qualsiasi degli hotel ristoranti che si trovano in cima, ad esempio quello dell’Albergo Casa della Neve, come abbiamo fatto noi. Qui troverete due parcheggi piuttosto ampi oppure potete lasciare l’auto in uno degli slarghi che s’incontrano sulla strada e proseguire per un tratto a piedi lungo i sentieri segnalati.
In funivia
Da Stresa (Lido di Carciano, qui le coordinate su Google Maps) è possibile prendere la funivia che arriva fino ad un’area pianeggiante poco sotto la vetta, da cui si può proseguire a piedi o con la seggiovia (A/R 17€ compresa la seggiovia).
NB. In inverno la funivia è in funzione solo fino alle cinque, quindi tenetelo presente se volete godervi tutto il tramonto.
A piedi
Si parte dal centro di Stresa, percorrendo via Selvalunga fino a Someraro e poi ad Alpino, dove c’è il giardino botanico, una prima bella vista sul lago e una fermata della funivia (che vi consente di proseguire in funivia, se la prima parte della passeggiata vi ha stroncato).
A questo punto inizia la parte più dura della salita, con il maggiore dislivello, ma se siete allenati – e attrezzati, perché le temperature in questa stagione sono quasi sempre fisse sotto lo zero – potete percorrere l’ultimo tratto e sarete ripagati da una vista spettacolare, una volta in cima.
Dove mangiare
In vetta ci sono diversi rifugi e ristoranti. Noi abbiamo mangiato nell’accogliente Albergo Casa della Neve, arredato in stile baita e con ampie vetrate che affacciano sulle Alpi.
Assolutamente consigliati i piatti a base di polenta – e sappiate che ordinando gli assaggi di carne da abbinare alla polenta, questa è riordinabile ad libitum! – in particolare quella “concia” con i formaggi. Se poi volete strafare, potete ordinare la polenta anche per dessert, ricoperta di Nutella!
Cosa fare
Alpyland
Definirlo “parco divertimenti”, come millanta il sito dedicato, è forse un po’ esagerato, ma l’idea è geniale nella sua semplicità: si tratta di un bob che si muove su una rotaia tipo montagna russa e lascia a chi lo fa l’autonomia di decidere se affrontare la discesa a tutta velocità o frenare e godersi il paesaggio.
Consiglio: se volete gustarvi la discesa senza timore di travolgere il bob davanti a voi o essere costretti a tenere una velocità troppo bassa, aspettate che si avvicini l’orario di chiusura (in inverno chiude alle 17), ci sarà molta meno folla!
Imparare a sciare
Al momento la neve non è molta e la gente neppure: è il luogo ideale per imparare a sciare oppure per fare delle belle discese con lo slittino, a patto che abbiate fiato e forze per riportarvelo in cima da soli!
Aspettare il tramonto
Se non temete eccessivamente il freddo, resistete fino al tramonto: la striscia delle Alpi che si colora di rosa, il cielo striato di sfumature violacee e il Lago Maggiore che piano piano scompare nell’ombra vi regaleranno uno spettacolo impagabile.
Deviazione verso il Lago d’Orta
Prima di tornare a casa, fate una rapida deviazione a Orta San Giulio: potrete passeggiare per i graziosi vicoli del paese, osservare le luci che si accendono sull’isolotto di San Giulio e, se non siete paghi del pranzo a base di polenta, fare un aperitivo nell’accogliente enoteca che s’incontra, arrivando dai parcheggi, poco prima della piazza principale, sulla sinistra. Oppure, se avete prenotato per tempo, potete approfittarne per fare un salto a Villa Crespi, da Antonino Cannavacciuolo!