Kuala Lumpur in due giorni

Al ritorno dal Vietnam abbiamo fatto scalo a Kuala Lumpur. Prenotare il volo intercontinentale (con Turkish Airlines) su KL ci ha permesso di risparmiare qualche centinaio di euro e in più abbiamo avuto l’occasione di conoscere l’affascinante capitale della Malaysia, mentre all’andata avevamo fatto scalo ad Istanbul approfittando della formula stopover. Se anche voi avete in programma un viaggio nel sud-est asiatico e state considerando di fare uno scalo in uno dei suoi grandi hub o se state progettando un viaggio in Malaysia e dedicherete una tappa a questa incredibile città, vi do qualche consiglio su cosa fare a Kuala Lumpur in due giorni.

cosa vedere a Kuala Lumpur in due giorni

La capitale della Malaysia è una città interessante innanzitutto per la commistione culturale, linguistica e religiosa dovuta a secoli di scambi commerciali che ne hanno fatto il punto di partenza e di arrivo di molteplici flussi migratori. Oggi qui convivono – all’apparenza piuttosto pacificamente – etnie e religioni diverse (i malay, mussulmani, gli indiani, induisti, e i cinesi, in maggioranza buddhisti) oltre che tanti expat che si trovano qui per lavoro.

giorno 1

Il più antico tempio induista di Kuala Lumpur, fondato nel 1873, si trova ai margini di Chinatown. L’ingresso, rigorosamente a piedi nudi, è gratuito e il coloratissimo edificio è il luogo ideale per iniziare la scoperta di questa incredibile città.

Gironzoliamo nel colorato quartiere cinese godendoci la street art e attraversiamo Jalan Petaling, una via ricca di negozi cinesi.

Raggiungiamo la moschea più centrale della città, caratterizzata da un’architettura orientaleggiante con colori molto sobri sui toni del bianco e del rosa. Controllate gli orari di preghiera, durante i quali non si può accedere agli ambienti della moschea, per il resto del tempo invece potrete visitarla liberamente e vi saranno forniti abiti per coprirvi. Una cosa che abbiamo notato in Malaysia è che nelle moschee ci sono sempre dei volontari che offrono visite guidate gratuite, spiegando tanti dettagli della religione e rispondendo a qualsiasi curiosità dei visitatori.

Anche chiamata Independence Square, è l’immensa piazza di fronte all’edificio Sultan Abdul Samad che in passato era usata come campo da cricket del Selangor Club. Attualmente ospita una gigantesca bandiera malese, perché proprio qui fu annunciata l’indipendenza dal governo inglese nel 1957.

Per pranzo abbiamo fatto un giro in questo frequentato mercato coperto che ha una grande food hall dove abbiamo assaggiato il nasi lemak, uno dei piatti tipici della cucina malese (riso con latte di cocco, salsa piccante, pollo, foglia di pandan, arachidi e acciughe) e il putu, un dolce a base di farina di riso servito ancora tiepido con un’abbondante spolverata di cocco.

Da Pasar Seni abbiamo preso il light train per raggiungere uno dei simboli della città, le torri gemelle Petronas. Il trenino è piuttosto economico – il biglietto si acquista direttamente al binario e si riceve un gettone che permette di superare i tornelli – ma non panoramico come ci immaginavamo: dopo un primissimo tratto all’aperto, infatti, scende sotto terra come una normale metro. La fermata delle Petronas Towers è KLCC.

I due edifici gemelli sono molto scenografici soprattutto di sera, quando nelle fontane del parco antistante si tiene uno spettacolo di luci. Informatevi al momento sugli orari perché sono abbastanza variabili. Ad agosto 2023 si tenevano alle 20, alle 21 e alle 22.

giorno 2

Sveglia presto per arrivare in questo complesso templare induista poco fuori città prima che diventi impraticabile per la folla (è, infatti, molto popolare tra i turisti di fede induista ed è uno dei siti più visitati della città, se non della Malaysia intera). Si raggiunge facilmente anche con i mezzi pubblici, ma noi abbiamo preferito Grab, che ci ha portati qui per pochi euro.

Kuala Lumpur in due giorni

Il complesso è popolato da curiosissime scimmiette che punteranno il vostro cibo, quindi tenetelo al sicuro negli zaini. Il tempio principale si trova all’interno di una grotta che si raggiunge con una scalinata di – a detta della Lonely Planet – 272 gradini. Non li ho contati, ma il secondo motivo per arrivare presto è avere la possibilità di percorrerli all’ombra. L’ingresso al complesso, a meno che non vogliate fare offerte votive, è totalmente gratuito, ma dovete avere vestiti che vi coprano le ginocchia (in alternativa potrete acquistare appositi scialli in loco, ma non prestano nulla).

Sempre con un Grab raggiungiamo la moschea più grande della città, di costruzione piuttosto recente, inaugurata nel 2000. Anche qui l’ingresso è gratuito, ma esclusivamente con visita guidata. Noi abbiamo avuto la fortuna di essere accompagnati da un dottorando palestinese gentilissimo, che ci ha raccontato tantissime cose sulla moschea, ma anche sulla sua scelta di studiare a Kuala Lumpur, influenzata principalmente dal desiderio di vivere in un posto in cui la discriminazione su base religiosa non esiste. Qui non preoccupatevi se non avete scialli o sciarpe, vi forniscono tutto all’ingresso.

Concludiamo il nostro tour di luoghi di culto in uno scenografico tempio buddista cinese dedicato ad una divinità marina. La peculiarità del tempio sono i bastoncini della fortuna, in grado, secondo i fedeli, di predire il futuro. Altra caratteristica del luogo è che è molto amato come location per le foto di matrimonio, quindi è possibile che troviate diverse coppie intente a fare shooting fotografici.

Nel pomeriggio ci dirigiamo in questo interessante quartiere che, a discapito del nome (che significa “villaggio nuovo”) è in realtà un quartiere che sopravvive immutato negli anni. Fu fatto costruire ai tempi in cui la Malaysia era ancora una colonia inglese come nuovo villaggio, appunto, per le persone di etnia malay, mentre altre aree erano riservate a quelle di etnia cinese. Questa zona ebbe anche una notevole importanza politica, perché proprio qui iniziarono ad incontrarsi le persone che avrebbero determinato l’indipendenza dal Regno Unito. Oggi la cosa più interessante è vedere le palafitte di legno spalleggiate da grattacieli altissimi ed anche provare lo street food.

Kuala Lumpur in due giorni

Al tramonto o con le prime luci della sera – Kuala Lumpur è una città che dà il meglio di sé al buio, a mio parere – è d’obbligo salire sulla Menara Tower. Per stare all’aperto bisogna fare il biglietto skydeck che costa circa 7€. Si può anche acquistare in anticipo online, ma noi non abbiamo trovato molta folla pur facendolo al momento. Questo biglietto comprende anche la sky box, un balcone con pavimento di vetro, per il quale si genera sempre una coda lunghissima. Se vi interessa fare quest’esperienza vi conviene arrivare molto presto, perché il giorno in cui siamo andati noi la coda aveva raggiunto le quattro ore già a mezzogiorno ed era già chiusa al nostro arrivo.

dove mangiare a Kuala Lumpur

Jalan Alor 

La via dello street food non è soltanto un posto in cui mangiare, è un’attrazione imperdibile: decine di stand di cibo proveniente da diverse aree del sud est asiatico si susseguono in un vortice di profumi, suoni e luci nel quale si fa fatica ad orientarsi. Il mio suggerimento è di percorrerla tutta fino alla fine, dove c’è un po’ più di pace, più posti a sedere e, almeno ad agosto 2023, uno stand di ragazzi cinesi che facevano noodles al momento. Molto probabilmente i migliori mai mangiati.

Da Bao

Locale a Chinatown specializzato in bao che propone anche bowl. Il bao veggie era pazzesco, non perdetevelo per niente al mondo.

Chocha foodstore

Non sono riuscita a provarlo in prima persona, perché la prima sera siamo arrivati troppo tardi, ma una cara amica di cui mi fido ciecamente mi aveva suggerito di provare il menu degustazione qui. Ecco, se ci andate fatemi sapere.

Non lontano dal Chocha, sulla stessa via, abbiamo trovato un posto che faceva ottimi satay (spiedini) di vario genere, dalla carne al pesce alle verdure. Quelli di melanzane indiscutibilmente i miei preferiti.

dove dormire a Kuala Lumpur

Kuala Lumpur è molto estesa e molto probabilmente, anche se siete instancabili camminatori come me, dovrete cedere ai Grab, quindi la posizione dell’hotel diventa meno fondamentale rispetto ad altre città. Io ho scelto questo per la bellissima vista sulle Petronas Towers, una piscina panoramica a sfioro all’ultimo piano (al costo aggiuntivo di circa 2€ a testa) ed una gratuita all’ottavo, reception h24, minimarket e area caffetteria, a circa 50€ a notte. Se volete dormire “in centro” vi consiglio Chinatown, anche se potrebbe essere un po’ caotica, oppure la zona adiacente alle Petronas Towers.

la vista dalla piscina all’ultimo piano

come muoversi a Kuala Lumpur

Il modo più comodo per muoversi a Kuala Lumpur è senza dubbio Grab: i tempi di attesa sono minimi e i prezzi decisamente competitivi. In aggiunta noi abbiamo sfruttato anche il light train, piuttosto comodo per muoversi in centro.

Spero che questo articolo vi sia utile per decidere cosa fare e vedere a Kuala Lumpur in due giorni. Se vi piacciono le grandi città vi suggerisco di leggere anche gli articoli su New York e Londra.