on the road tra Danimarca e Svezia

se siete alla ricerca di un’idea insolita per l’estate, non vi spaventa l’idea di guidare per diverse ore e magari viaggiate con il vostro cane, vi propongo qui un on the road tra Danimarca e Svezia in una serie di strutture pet friendly. Se volete risparmiare un paio di giorni di viaggio e qualche ora alla guida, potete anche volare su Copenaghen e realizzare l’itinerario da lì. Vi consiglio, comunque, di noleggiare un’auto per essere più autonomi negli spostamenti, soprattutto nelle aree più remote della Danimarca.

on the road tra Danimarca e Svezia

on the road tra Danimarca e Svezia
– l’itinerario in breve

Amburgo

Amburgo

Odense

Copenaghen

Malmö

Malmö

Göteborg

Göteborg

Frederikshavn

penisola di Skagen (Grenen, Råbjerg Mile, Rubjerg Knude)

Aalborg

Aarhus

Henne Strand

Vejers Strand

Isola di Fanø

Ribe

isola di Rømø

Francoforte

Vaduz

giorno 1

Milano > Amburgo

il primo giorno è un giorno esclusivamente di viaggio. Partiamo di buon mattino contando almeno dodici, tredici ore di auto e diverse soste per permettere al nostro cane di sgranchirsi, bere e fare qualche corsa nei prati. Le stazioni di servizio tedesche offrono grandi aree picnic ideali per questo scopo. 

Alloggiamo all’hotel du Nord Alster, una struttura moderna in una zona poco fuori dal centro che accoglie animali domestici senza extra. Probabilmente l’alloggio più pet friendly del viaggio: abbiamo potuto portare il nostro cane nella sala colazione, dove è stato accolto con una ciotola piena d’acqua e tante coccole.

giorno 2

Amburgo

Questa città del nord della Germania doveva servire principalmente a spezzare il lungo viaggio verso nord, ma una volta arrivati non abbiamo resistito a dedicarle almeno qualche ora e devo dire che ne siamo rimasti soddisfatti. Innanzitutto, è una città molto più grande di quanto ci aspettassimo – è la non-capitale più popolosa d’Europa! – anche se il centro storico è tutto sommato raccolto e si gira a piedi in qualche ora toccando i quartieri più interessanti, come Speicherstadt, con gli edifici in mattoncini rossi che un tempo erano i magazzini del porto (che è tutt’ora il secondo porto d’Europa) e che ora ospitano musei, gallerie d’arte e ristoranti.

Amburgo è attraversata da canali e in alcune zone ricorda un po’ Amsterdam come nel pittoresco quartiere di Nikolaifleet, sullo sfondo del quale si staglia il profilo dell’Elbphilarmonie. 

Con la promessa di tornare per un weekend intero, verso l’ora di pranzo ci rimettiamo in auto per varcare il confine danese.

Amburgo > Odense (circa 3.30h)

Odense

Nota per essere la città natale di Hans Christian Andersen, Odense è una cittadina per nulla turistica in quella che è forse la regione meno turistica dell’intera Danimarca, l’isola di Fyn, esattamente in mezzo tra la penisola dello Jutland e l’isola di Copenaghen. È ottima, quindi, per immergersi totalmente nell’atmosfera danese: i menu dei ristoranti non sono tradotti e nessuno si aspetta che tu sia un turista. Arriviamo in tempo per fare una bella passeggiata tra le vie acciottolate del centro con la luce del tramonto e poi ci spostiamo verso la periferia industriale per cena.

Qui, in un’ex fabbrica, si trova lo Storms Pakhus, una sorta di mercato coperto con una ventina di stand che propongono street food dal mondo, dai bao al gyros ai samosa. L’atmosfera, con lucine e musica, è davvero piacevole e si può rimanere a godersi l’interminabile crepuscolo danese sulle sdraio finché freddo e zanzare non diventano troppo pungenti.

on the road tra Danimarca e Svezia

Purtroppo, il bell’appartamento pet friendly in cui avevamo dormito non risulta più prenotabile su Airbnb. Ci sono, però, diverse soluzioni in centro o appena fuori a prezzi decisamente sotto la media danese che sicuramente faranno al caso vostro.

giorno 3

Odense > Copenaghen (circa 2h)

Dedichiamo la giornata alla capitale danese. 

Ovviamente un giorno è poco per conoscerla davvero, ma se ci siete già stati – come nel mio caso – può essere un’ottima occasione per godervela senza fretta e senza fomo, assaporando l’atmosfera rilassata di una domenica di fine agosto.

Nel nostro caso, abbiamo avuto anche la fortuna di trovarci in città nel corso delle celebrazioni per il world pride day che ci hanno permesso di entrare al parco di Tivoli con il cane, cosa che in genere non sarebbe concessa. 

Rimaniamo un po’ ad osservare le casette affacciate sul canale a Nyhavn, il quartiere sicuramente più turistico ma anche caratteristico della città e, dopo aver tentato invano di mangiare uno smørrebrød nello storico Schoonemans ripieghiamo sullo street food dell’area di Reffen, per poi goderci ancora un po’ il sole nel parco di Rosenburg Slot. 

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Copenaghen > Malmö (30’)

Nel tardo pomeriggio lasciamo Copenaghen e attraversiamo il ponte Øresund che unisce la Danimarca alla Svezia grazie ad un’isola artificiale e ad un tunnel sottomarino, oltre ad un vero e proprio ponte, e raggiungiamo la cittadina svedese di Malmö, in tempo per cenare al ristorante Bullen, dove abbiamo assaggiato le aringhe.

Per essere sicuri di non avere problemi con il cane, ci orientiamo sulla struttura di una catena e alloggiamo al Radisson Blu, dove in ogni caso il nostro cagnolino, sebbene piccolo, paga un supplemento di una trentina di euro e non è comunque ammesso nelle zone comuni, come l’area colazione. Hotel dalle stanze semplici e un po’ impersonali, ma ottima la posizione e con buona disponibilità di parcheggi (anche gratuiti) in zona.

giorno 4

Malmö e spiaggia di Ribersborg

Il centro di Malmö è raccolto e si visita in poco tempo, la piazzetta di Lilla Torg, con le sue casette a graticcio, è esattamente ciò che ci si aspetta da un paesone del nord Europa. La vera sorpresa, secondo me, è la spiaggia di Ribersborg, ad un paio di chilometri dal centro. La spiaggia è così bella che si è guadagnata una bandiera blu: sabbia bianca e acqua trasparente possono tranquillamente competere con le spiagge del Mediterraneo, anche se la temperatura dell’acqua non supera i venti gradi, quindi noi ci limitiamo a prendere il sole. La spiaggia è pet friendly.

Malmö > Göteborg (3.40h)

Percorriamo la costa svedese verso nord e arriviamo a Göteborg in tempo per goderci un aperitivo con una vecchia amica. La città è vivace e sembrano tutti contenti di godersi la bella serata all’aria aperta. I ristoranti chiudono presto, ma abbiamo mangiato uno dei kebab migliori della vita, perché qui la comunità turca e mediorientale è molto vasta.

bissiamo il Radisson e scegliamo anche qui la stessa catena. Anche qui si paga un supplemento per il cane (una trentina di euro, se non ricordo male) e altri 30/35€ per il parcheggio in un silos multipiano a poca distanza dall’hotel.

Göteborg

Per questa giornata avevamo in programma la costa a nord di Göteborg, la “west coast svedese”, con i suoi villaggi di pescatori, ma non avendo avuto tempo di visitare il centro, ci sembra brutto andarcene senza esplorarlo almeno un po’. 

Partiamo quindi dal quartiere di Haga, il più antico della città, dove gli abitanti si riuniscono per la fika, la merenda svedese (qui troverete infatti kanelbuller giganti) e saliamo sulla fortezza di Skansen Kronan per vedere la città dall’alto prima di tornare verso l’hotel attraversando i giardini di Tradgardsforeningen (cani ammessi solo se nello zaino). 

Non possiamo lasciare la Svezia senza un po’ di shopping nel quartiere del design e senza aver assaggiato le famose polpette, che mangiamo in un ristorante self service molto amato dai local, il Cafe du Nord

Göteborg > Frederikshavn (3.30h di traghetto)

Ci imbarchiamo a Göteborg e dal traghetto possiamo avere un altro assaggio della bella costa a sud della città e dell’arcipelago di Skargarden, dove sarebbe bello tornare, prima o poi. Dopo poco più di tre ore di navigazione raggiungiamo il porto danese di Frederikshavn, sulla costa nordorientale, la base perfetta per esplorare lo Jutland settentrionale.

La cittadina non è particolarmente vivace, ma dormiamo in uno degli alloggi più belli del viaggio, il Park Hotel, un albergo vecchio stile, con camere accoglienti e colazione inclusa. Qui nessun supplemento per il cane e parcheggio gratuito in loco.

giorno 6

Jutland settentrionale

Partiamo dall’estremità più a nord, la penisola di Skagen, che si protende nel mare con una lingua di sabbia fino a Grenen, dove mar baltico e mare del nord s’incontrano in modo abbastanza scenografico. 

Ci fermiamo poi ad osservare la duna mobile più grande d’Europa: due chilometri quadrati di sabbia in continuo movimento che raggiungono e superano i 40 m d’altezza. Basta lasciarsi alle spalle il parcheggio e fare qualche passo per trovarsi in un improbabile deserto nordico. La sabbia è soffice e fresca, perfetta per togliersi le scarpe e correre su e giù per le dune: se avrete un cane, amerà questa tappa.

Una delle icone dello Jutland è sicuramente lo sfortunato faro costruito alla fine dell’Ottocento sulla costa del comune di Hjørring e poi dismesso perché progressivamente sommerso dalla sabbia. Nel 2019 è stato anche spostato di settanta metri verso l’interno perché rischiava di precipitare in mare a causa dell’erosione della scogliera. 

Aalborg

Concludiamo la giornata ad Aalborg, placida cittadina nel punto più stretto del Limfjord, il fiordo che taglia lo Jutland. Non esattamente il posto ideale per fare vita notturna, dal momento che alle otto quasi tutti i ristoranti sono già chiusi, ma per fortuna vicino al porto c’è una zona che propone street food e chiude alle 21, quindi si può mangiare all’aperto gustandosi il tramonto.

Dormiamo al Kompas hotel, con colazione e parcheggio inclusi e nessun supplemento per la presenza del cane, in una buona posizione poco fuori dal centro storico.

giorno 7

Aarhus

Cominciamo la discesa della Danimarca facendo tappa ad Aarhus, capitale europea della cultura e regione della gastronomia nel 2017. In effetti, sorprende la quantità di musei ed attività culturali, anche se noi ne possiamo godere a metà, viaggiando con un cane. Ci limitiamo, quindi, alle attività all’aperto, come il quartiere ricostruito di Den Gamle By, che ospita oltre un centinaio di edifici storici provenienti da diverse zone della Danimarca e riassemblati qui a ricreare sezioni di villaggi da diverse epoche storiche. Il villaggio è strutturato come una sorta di viaggio nel tempo: si parte dall’Ottocento per arrivare agli anni settanta, l’idea è senz’altro carina ma 20€ a persona sono forse una cifra un po’ eccessiva per vedere quello che a tutti gli effetti si configura come una sorta di set cinematografico, con tanto di finti negozi che espongono in vetrina elettrodomestici del boom economico.

Se pensate di fare un giro ad Aarhus, molto meglio dirigervi verso l’ARoS museum, sede della celebre installazione “your rainbow panorama”, che dialoga con lo skyline della città attraverso vetrate colorate.

Approfittando della ricca offerta gastronomica mangiamo un ottimo smørrebrød da Langhoff e Juul (cani ammessi solo all’esterno, non dimentichiamo che siamo nel paese in cui i bambini nelle carrozzine vengono lasciati fuori dai locali) e poi facciamo una passeggiata a Mollestien, un quartiere di casette colorate, per per poi dirigerci verso la costa opposta della Danimarca

Henne Strand

Raggiungiamo questo luogo di villeggiatura amato da danesi e tedeschi dove le spiagge sono immense, talmente vaste che le auto percorrono centinaia di metri sulla sabbia e parcheggiano direttamente sulla sabbia. La sabbia è piuttosto compatta e lo consente, anche se bisogna stare attenti alle maree, che qui possono essere decisamente importanti.

Piccola chicca per buongustai: qui c’è la Henne Kirkeby Kro, una locanda con due stelle Michelin e prezzi decisamente onesti per uno stellato nel Nord Europa. Purtroppo, però, i cani non sono ammessi, quindi per noi spesa al supermercato e barbecue sul patio del nostro alloggio.

Dormiamo non lontano dalle spiagge, in quello che è senza dubbio l’alloggio migliore di tutto il viaggio, un cottage che ricorda un po’ quelli islandesi, con barbecue e hot tub sul patio di legno, immerso nella campagna e con un bel laghetto. 

giorno 8

Vejers Strand

La giornata inizia con una passeggiata su un’altra spiaggia immensa. Anche qui le auto arrivano fin sulla sabbia, rovinando quello che altrimenti sarebbe un paesaggio incontaminato in cui passeggiare avendo la sensazione di poter camminare per ore, forse per giorni, senza mai arrivare alla fine della costa.

Isola di Fanø

Nel pomeriggio ci spostiamo sull’isola di Fanø, che si raggiunge in una decina di minuti di traghetto da Esbjerg. Il posto sul traghetto non si può prenotare, perciò si arriva al porto e ci si mette in coda, confidando nella frequenza delle partenze (ogni venti minuti circa). Per evitare l’attesa si può lasciare a terra l’auto e imbarcarsi a piedi (5€ A/R) per poi noleggiare una bici sull’isola, che ha un’ottima rete di piste ciclabili.

Noi, avendo il cane, abbiamo preferito imbarcare l’auto (30€ A/R) e abbiamo aspettato poco più di mezz’ora prima di approdare nel grazioso villaggio di Nordby, dove le antiche case con i tetti di paglia sono ora hotel o negozi di design. 

on the road tra Danimarca e Svezia

Anche Fanø ha la sua spiaggia immensa, sulla costa occidentale, che regala tramonti mozzafiato a chi decide di trascorrere qui una notte (e, se ne avete l’occasione, fatelo, credo che possa essere un’esperienza davvero unica). Per raggiungere il villaggio di Sonderho nella parte meridionale dell’isola, invece, si attraversa una foresta abitata da alci e si arriva ad un bel mulino a vento.

Vicino al porto, invece, si è stabilita una colonia di foche ed osservarle renderà più sopportabile l’attesa del traghetto che vi riporta sulla terraferma.

Fanø > Ribe

Raggiungiamo quella che sarà l’ultima tappa di questo on the road danese in tempo per la cena. Ribe è la città più antica della Danimarca, costruita dai vichinghi nel nono secolo. Abbiamo avuto la fortuna di capitarci in una sera di festa, perché l’ultimo weekend di agosto si tiene il Vinfestival (nel 2021 con 20€ si aveva accesso a decine di stand che propongono degustazioni di vini) e siamo riusciti a cenare in un ristorante sul canale, Kolvig, godendoci l’ultimo tramonto danese.

A Ribe, tra l’altro, potrete partecipare ad una passeggiata notturna con la guardia, una trovata un po’ turistica e a tratti trash, ma senz’altro caratteristica e divertente. Se l’idea vi piace, fatevi trovare davanti all’hotel Weis Stue alle 20 o alle 22 (non c’è bisogno di prenotare).

Abbiamo dormito al Ballum Slusekro, un hotel molto caratteristico a poca distanza dal centro di Ribe, pet friendly e con colazione inclusa.

giorno 9

isola di Rømø

ultima deviazione verso l’isola di Rømø, collegata alla terraferma da un ponte che attraversa una palude. Si tratta di una località di villeggiatura amata per il blokart, una sorta di go-kart a vela che sfrutta la forza del vento.

Rømø > Francoforte

La tappa tecnica del ritorno è un’altra bella città tedesca con un centro piuttosto vivace. Nella piazza di Romerberg i locali – turistici, ma di discreta qualità – fanno cucina fino a tardi (almeno per gli standard del nord Europa).

dove dormire a Francoforte

Abbiamo trovato un appartamento semplice ma confortevole ad una decina di minuti dal centro, ad Offenbach am Mein, senza extra per il cane.

giorno 10

Francoforte > Vaduz

Il viaggio di ritorno è stato funestato dalla pioggia, il che ci ha fatto rinunciare ad alcune tappe che avremmo voluto fare, ma non abbiamo resistito a fare una capatina nel Liechtenstein, che era proprio di strada. Abbiamo fatto merenda con una torta a base di cottage cheese in un locale che prometteva di essere molto panoramico, in un giorno di sole.

Vaduz > Milano

Spero che questo articolo vi sia di ispirazione (e che vi sia utile) per organizzare un on the road tra Danimarca e Svezia, due mete ancora poco conosciute, da godersi prima dell’arrivo – inevitabile – del turismo di massa. Se vi affascina il nord Europa, trovate articoli anche su Islanda e Norvegia.