Egitto fai da te

Non lo nego, quello in Egitto è stato forse il viaggio più difficile da organizzare in autonomia. Più del Vietnam, più di Cuba, che pure sembrano mondi così lontani. La difficoltà maggiore è stata schivare le pressioni delle agenzie che, contattate per un singolo servizio, provavano a rifilarci un pacchetto o, peggio, un viaggio di gruppo, e riuscire a tirare fuori un itinerario in linea con le nostre esigenze e desideri non è stato facile. Se anche voi state cercando di organizzare un viaggio in Egitto fai da te, siete nel posto giusto, perché in questo articolo vi fornisco tutti i dettagli del mio itinerario di otto giorni.

qualche info pratica prima di partire

Gli Italiani che viaggiano per turismo possono entrare in Egitto con il passaporto ma anche con la carta d’identità. In quest’ultimo caso è necessario dotarsi di due fototessere (meglio averle con sé, perché non ho visto macchinette all’arrivo) per ottenere il visto. Il visto si fa direttamente all’arrivo: si pagano 25$ per ottenere un adesivo (se arrivate al Cairo seguite le indicazioni sui cartelli, sono molto chiare) e con quello si va ai controlli, che sono in genere molto blandi (a noi, per esempio, nessuna domanda).

La lira egiziana sta subendo un periodo di fortissima svalutazione (attualmente 1€ vale 33 lire egiziane ma le fluttuazioni sono abbastanza importanti, controllate il cambio ogni giorno), quindi pagamenti in euro (o dollari) sono altamente apprezzati e, anzi, consigliati. Anche gli hotel prenotati via booking probabilmente vi proporranno di saldare in loco in contante, quindi portatevi tantissimo cash, perché una volta in Egitto sarà difficile, se non impossibile, prelevare o cambiare in euro. Potete cambiare o prelevare un po’ di moneta locale che vi servirà per pagare ristoranti o street food o per le mance.

La mancia, per citare la nostra guida Essam, è “highly expected”. Non è obbligatoria, insomma, ma lo è. Aspettatevi di dare la mancia a chiunque, per qualsiasi cosa: ai tassisti, ai receptionist, ai custodi delle toilette pubbliche.

Vorrei darvi delle linee guida precise su questo tema, ma la verità è che noi non ci abbiamo capito nulla e abbiamo brancolato nel buio per la maggior parte del tempo, trovando una grande discrepanza tra i consigli della Lonely Planet e quelli delle guide locali, forse a causa dell’inflazione, forse anche un po’ a causa di un desiderio molto “mediterraneo” di “approfittare” della buona fede e della generosità dei turisti, ma tant’è.

In linea di massima, noi ci siamo mossi così: 10 lire per i wc, da 100 a 500 lire ai driver (100 per tragitti brevi, 500 al driver che ci ha accompagnato da Luxor a Marsa Alam, quattro ore di viaggio), 100/200 lire ai ristoranti, 20/30€ al giorno alle guide.

Come ormai faccio da anni, anche in Egitto ho attivato una sim virtuale di Airalo. L’app è molto comoda e permette di fare l’acquisto in anticipo, in modo da attivare la sim appena si atterra nel paese straniero. I giga, almeno per l’Egitto, non sono illimitati, a differenza di altre app, ma negli hotel in genere c’è il wifi e, comunque, 10 giga mi sono sembrati sufficienti per 8/9 giorni di viaggio (considerate che il consumo è sempre maggiore all’estero e che aumenta quando il telefono non prende bene, quindi magari tenetelo in modalità aereo o senza dati quando non vi serve). Se non avete mai provato Airalo potete sperimentarla con uno sconto di 3$ usando il codice GIULIA5020

va bene fai da te, ma senza esagerare. Guidare in Egitto, soprattutto al Cairo, è un’esperienza che vi sconsiglio. Fuori dalle città, inoltre, ci sono numerosi checkpoint e, a meno che non vogliate confrontarvi spesso con la polizia egiziana, è meglio affidarsi a driver locali. Se vi appoggerete a delle guide, molto probabilmente se ne occuperanno loro. La guida, soprattutto nei siti archeologici, è un valore aggiunto per avvicinarsi alla cultura e alla storia del luogo, ma anche per dissuadere le sedicenti guide che vi si avvicineranno per proporvi i loro servizi. Nel corso dell’articolo vi darò i contatti delle guide cui ci siamo affidati noi, che vi consiglio caldamente.

Ed eccoci, finalmente, all’itinerario di questo viaggio in Egitto fai da te.

l’itinerario in breve

arrivo al Cairo (2 notti a Giza)

Giza, Saqqara, Menfi

Il Cairo + volo per Aswan (2 notti ad Aswan)

Abu Simbel + Aswan

Aswan + imbarco in crociera (3 notti di navigazione da Aswan a Esna)

tempio di Kom Ombo e navigazione

tempio di Edfu e navigazione verso Esna

sbarco + Luxor (1 notte a Luxor)

Luxor + volo per l’Italia da Marsa Alam

due giorni al Cairo

Il Cairo, ve ne accorgerete, è una città immensa e caotica, il traffico è un vero flagello e mettersi in macchina all’ora sbagliata potrebbe condannarvi a trascorrere ore in coda. Io ho preferito alloggiare a Giza, la parte di città a ovest del Nilo, in questo hotel con vista sulle piramidi e un rooftop spettacolare sul quale abbiamo fatto la cena forse più buona dell’intero viaggio, assaggiando piatti tipici egiziani mentre guardavamo la piramide di Cheope. Abbiamo speso circa 50€ a notte per una doppia deluxe con vista e colazione inclusa. Lo staff dell’hotel è stato molto gentile, ha organizzato per noi il transfer dall’aeroporto (15€) e un’escursione in quad al tramonto (25$ a persona).

Se avete un giorno in più o desiderate visitare la città in autonomia potreste anche prevedere una notte al Cairo.

giorno 1 –
le piramidi

Il primo giorno lo abbiamo dedicato alla scoperta di queste straordinarie costruzioni millenarie, affidandoci ad una guida trovata da Martina (del blog As far as you can travel) spulciando su vari gruppi facebook. Karam – che potete contattare via facebook messenger, vi risponderà nel giro di qualche ora – ci ha organizzato un fitto programma archeologico, partendo da Giza, dove abbiamo visitato le tre grandi piramidi e la sfinge, per poi dirigerci in auto verso Saqqara e infine Menfi, la prima capitale dell’Antico Regno. Noi eravamo in quattro e abbiamo pagato 65€ a persona per una guida parlante italiano, driver privato, ingressi ai siti e pranzo. Sopra la media di quanto proposto dall’hotel ma livello, devo dire, ottimo.

Egitto fai da te

Per scattare questa foto abbiamo dovuto dare 10€ a testa ad un cammelliere che ci ha portato ad un viewpoint che si raggiunge in dieci minuti di “cammellata” o mezzora di cammino dalla piramide di Micerino. Solo da alcune prospettive, infatti, è possibile vedere le piramidi così “vicine” e “schiacciate” l’una contro l’altra, nella realtà sono abbastanza distanti.

Avere una guida per questo itinerario è davvero prezioso, sia perché avrà con sé un driver per scarrozzarvi da un sito all’altro, sia perché Karam è un egittologo e potrà raccontarvi un sacco di cose sulla storia e sulla cultura dell’antico Egitto. Soprattutto se, come per noi, è la prima volta qui, sarete grati di avere un esperto a vostra disposizione.

Avrete meno tempo di quello che forse avreste voluto dedicare ai luoghi e, soprattutto, sono previste delle tappe fisse: pranzo a buffet in un ristorante (non male, devo ammettere, con tavoli all’aperto e atmosfera gradevole) e in un negozio di essenze, spezie e profumi. La tappa nel negozio è abbastanza un classico delle visite guidate, ma abbiamo percepito poca pressione e discreta professionalità, quindi giusto prezzo da pagare.

lo staff dell’hotel, come anticipavo, ha organizzato per noi un giro in quad al tramonto sulle dune. Abbiamo pagato 25$ a testa ed è stata un’esperienza molto “autentica”, sia perché abbiamo dovuto guidare il quad (ognuno il proprio) fin dall’hotel, attraversando strade trafficate e frequentate da tanti pedoni, sia perché siamo passati da zone di disagio e povertà notevoli, che potrebbero risultare anche disturbanti. L’esperienza di guida sulle dune in sé, comunque, è stata adrenalinica e panoramica e, per questo, decisamente consigliata.

Per la nostra seconda cena abbiamo accolto la proposta del nostro hotel e, dopo esserci goduti il tramonto sgommando con i quad nel deserto, abbiamo partecipato ad una mini-crociera serale con intrattenimento live. Questa, forse, è l’unica esperienza che non rifarei: devo dire che si è trattato di un trash divertente, con vibes un po’ anni novanta che a me non dispiacciono, ma ho trovato il costo della cena – 35€ – davvero eccessivo rispetto alla media (la sera prima ne abbiamo spesi 4,5€) e, benché fosse incluso il transfer dall’albergo, un po’ spropositato per la situazione. Forse programmerei una cena in centro, magari su un rooftop o in un ristorante tipico. La Lonely Planet ne cita un po’.

giorno 2 –
la città

Il secondo giorno abbiamo lasciato il nostro hotel e, accompagnati da Abdul, un amico di Karam, ci siamo diretti al Cairo. Abbiamo dedicato la mattina al museo egizio, fatto un altro rapido giro sul Nilo, visitato la cittadella di Saladino con la moschea di alabastro e terminato la giornata al mercato di Khan-el-khalili prima di essere accompagnati in aeroporto per prendere il volo interno per Aswan.

Egitto fai da te
il cortile della moschea di alabastro

Il valore aggiunto, anche in questo caso, è avere una persona che risponda a tutte le vostre curiosità sulla vita cittadina ma, secondo me, rispetto alla giornata dedicata alla parte archeologica, per visitare la città moderna una guida è meno fondamentale. Vi basta avere una buona dimestichezza con l’inglese, scaricare l’app di Uber per non dover contrattare con i tassisti ed essere fermi nel rifiutare aiuti indesiderati (di chi magari vuole anche aiutarvi, ma sempre in cambio di una mancia) per godervi la città in autonomia e, magari, dedicare più tempo al museo egizio, che è davvero ricco di reperti. Noi avevamo l’esigenza di lasciare le valigie in un luogo sicuro, quindi ci faceva comodo un driver che poi ci accompagnasse in aeroporto. Questo secondo giorno, incluso il transfer all’aeroporto, è costato 75€ a persona.

In serata abbiamo preso un volo di Egypt Air (circa 100€ a persona) per Aswan, nell’estremo sud del Paese. Un altro modo, più sostenibile anche se non necessariamente più economico, per raggiungere la città di Aswan è il treno, che impiega circa quindici ore. Se avete più tempo e desiderate fare quest’esperienza, dev’essere molto panoramico perché per lunghi tratti la ferrovia costeggia il Nilo.

due giorni ad Aswan

Per le nostre due notti ad Aswan abbiamo alloggiato al Crystala Guesthouse, un b&b di recentissima apertura (noi siamo stati i primi ospiti in assoluto!) gestito dal gentilissimo Ahmed. In realtà, avevamo prenotato un b&b vicino, la terrace, che ha ottime recensioni su Booking e Google, ma siamo stati reindirizzati qui dal proprietario stesso, che ci ha assicurato un trattamento uguale, se non migliore.

Devo dire che ci siamo trovati benissimo: avevamo due camere comunicanti con bagno in camera, cucinotto e un rooftop da cui si gode di una straordinaria vista sul Nilo. Crystala Guesthouse si trova sull’isola Elefantina, proprio in mezzo al Nilo, che si raggiunge dalla terraferma con un servizio di barche che opera giorno e notte – con una pausa dalle due alle tre – al costo di 10 lire egiziane (circa trenta centesimi) durante il giorno e 50 da mezzanotte alle sei del mattino. L’isola è abitata da una comunità nubiana e, oltre a numerose guesthouse, ci sono diversi ristoranti e minimarket.

giorno 3

Quasi al confine con il Sudan, nell’estremo sud dell’Egitto, sulla riva del lago Nasser, sorge uno dei templi più affascinanti del Paese: si tratta del tempio di Abu Simbel, fatto costruire da Ramses II per celebrare la vittoria sugli Ittiti nella battaglia di Qadesh (prima battaglia di cui ci siano sufficienti evidenze storiche nella storia dell’umanità, nonché primo caso di uso propagandistico della stessa, dal momento che quella degli Egizi non fu in realtà una vittoria, anche se è stata raccontata così nell’iconografia del tempio). Ramses ne approfittò per farsi rappresentare come un dio sia all’esterno che all’interno del tempio e il motivo per cui si trova qui, in una posizione assai defilata rispetto alla capitale Luxor è che la classe sacerdotale non avrebbe apprezzato la sua arroganza. 

Egitto fai da te

Una delle chicche del tempio è che due volte all’anno il sole arriva ad illuminare le statue che si trovano nella camera interna: Ramses voleva che il sole lo illuminasse il giorno del suo compleanno e della sua incoronazione. Oggi il fenomeno si verifica con un giorno di ritardo rispetto al tempo della costruzione del tempio, 22 febbraio e 22 ottobre, per via di un leggero errore di orientamento del tempio dopo la sua dislocazione negli anni sessanta per salvarlo dall’affondamento in seguito alla costruzione della diga di Aswan. 

Ad Abu Simbel bisogna arrivare al mattino presto, perché la luce delle prime ore dopo l’alba scalda la roccia creando un effetto meraviglioso e anche perché bisogna precedere le comitive di turisti che dalle otto in poi affollano l’area del tempio. L’ideale sarebbe dormire in zona, in modo da godere anche dello spettacolo di luci serale, anche se la scelta più frequente, soprattutto nell’economia di un itinerario di non troppi giorni, è dormire ad Aswan e partire nel cuore della notte, come abbiamo fatto noi. Tenete conto che gli spostamenti sono soggetti a numerosi controlli e che, almeno al tempo del nostro viaggio, non si poteva lasciare Aswan prima delle cinque, quindi se non viaggiate in pieno inverno non riuscirete a vedere l’alba sul lago Nasser, ma è sufficiente arrivare intorno alle sette per godere di colori stupendi con poca folla.

Per via dei checkpoint, sconsiglio di noleggiare l’auto e vi suggerisco, invece, di affidarvi ad un driver. Noi abbiamo prenotato con l’agenzia locale Marsa Alam Tours, con cui una cara amica si era già trovata bene. Con 80$ a testa (10 di acconto, il resto cash all’arrivo) abbiamo avuto driver da Aswan (circa tre ore di viaggio) e guida egittologa in loco.

Il driver, tra l’altro, ci ha anche dato un suggerimento prezioso per il nostro pranzo ad Aswan e abbiamo mangiato al ristorante Makani, che si presenta come un ristorante di “healthy african food” e in effetti serve piatti che nascono dalla contaminazione, molto forte ad Aswan, con la cucina centrafricana.

Aswan è una città magnetica, vivace e colorata, accogliente e gentile, dove la cultura egizia si fonde con quella dell’Africa subsahariana. Qui vive una nutrita comunità nubiana, un gruppo etnolinguistico distribuito tra il sud dell’Egitto e il nord del Sudan, e già dall’architettura delle case e dalle stoffe dei vestiti vi accorgerete che è la città più africana dell’Egitto. Si può anche visitare il villaggio nubiano, un po’ turistico, ma molto colorato e allegro.

C’è davvero un bel mood, lo si percepisce dai gruppi di ragazze che girano per strada da sole in piena notte o dall’accoglienza di Ahmed, il proprietario della nostra guesthouse, che è venuto a prenderci al punto di attracco della barca nonostante fosse a – letteralmente – quattro passi dall’ingresso e ci ha offerto un bicchiere di succo di hibiscus alle due del mattino.

cena ad Aswan

Uno dei luoghi migliori per godersi l’atmosfera della città è l’isola Elefantina. Qui troverete diversi ristoranti di cucina nubiana. Noi, su consiglio di Ahmed, siamo andati al King Jamaica, dove abbiamo trovato accoglienza strepitosa e cucina ottima (super consigliato il piatto a base di melanzane e besciamella, una specie di moussaka bianca squisita) ed abbiamo anche provato il rituale del caffè nubiano, servito accompagnato da pop corn, per creare contrasto, e aromi, perché, come ci ha spiegato la cameriera “il caffè va sempre bevuto in un posto profumato”.

giorno 4

Anche oggi la giornata inizia di buon mattino perché abbiamo appuntamento alle otto con la guida che ci accompagnerà per i prossimi quattro giorni, quelli che trascorreremo a bordo di una dahabiya.

Prima di imbarcarci abbiamo concluso la visita della città andando a vedere l’obelisco incompiuto, l’immensa diga e il tempio di Philae, che si trova su un’isola (benché non quella su cui fu originariamente costruito, perché anche questo fu spostato dopo la costruzione della diga) e si raggiunge con una barchetta. Se avete una notte in più ad Aswan tenete presente che è possibile partecipare ad una visita notturna con giochi di luci e suoni.

Egitto fai da te

Le crociere sul Nilo si dividono fondamentalmente in tre categorie:

è la più diffusa, la classica nave da crociera, un traghettone a più piani più o meno lussuoso spesso dotato di piscina e grandi spazi interni con aria condizionata. Questa soluzione è indicata per chi vuole risparmiare qualche centinaio di euro (se prenotate in anticipo riuscite a trovare ottime navi a 450/500€), ha poco tempo (gli itinerari sono spesso concentrati in due notti) o viaggia in estate. Questa tipologia di imbarcazione è, infatti, l’unica che garantisce l’aria condizionata in tutti gli spazi.

La felucca è un’imbarcazione tradizionale, a vela, una sorta di chiatta che si muove lentamente seguendo la corrente del Nilo (sud-nord) ed è adatta a chi non ha paura di fare un’esperienza molto spartana: si dorme all’aperto con i sacchi a pelo e non c’è energia elettrica, quindi neanche acqua corrente. Nei casi più wild sono previste delle tappe sulla costa per usare il bagno, non disponibile a bordo. Consigliata per chi ha un budget molto limitato (è, naturalmente, l’esperienza più economica), tanto tempo a disposizione e viaggia in estate (la notte sul Nilo la temperatura scende parecchio, nel periodo in cui abbiamo viaggiato noi arrivava anche sotto i dieci gradi).

è una versione lussuosa della felucca: combina il fascino di questa con le comodità di una motonave, perché è dotata di un generatore che garantisce corrente e acqua a bordo. È la soluzione più costosa, ed è comunque più lenta della motonave, perché le barche a vela non sono illuminate e quindi non navigano dal tramonto all’alba, ma è una scelta più sostenibile rispetto alla nave a motore. Per me, che ero un po’ turbata dall’impatto ambientale della crociera sul Nilo, si è rivelato un ottimo compromesso tra sostenibilità, autenticità e comfort.

Considerate che, qualunque sia la vostra scelta, dovrete fare i conti con giorni e porti fissi per le partenze delle crociere, che in genere seguono la corrente del Nilo e partono da Aswan per arrivare, tre o quattro giorni dopo, a Luxor. Nella lunga fase di pianificazione che ha preceduto questo viaggio ho spulciato decine di siti e contattato diverse compagnie e tour operator. Alla fine, l’offerta migliore si è rivelata quella di Egypt Best Vacations, un’agenzia con sede a Luxor che mi aveva colpito da subito per la gentilezza non insistente (cosa non banale) del referente con cui mi interfacciavo, Abdul-Rahman Mahmoud.

Prenotando con tre mesi di anticipo circa abbiamo pagato 880$ tutto incluso (tre notti, tre colazioni, tre cene e quattro pranzi, soft drinks illimitati, guida e ingressi a tutti i siti), versando un acconto subito e il saldo (cash) alla fine. State molto attenti a verificare cos’è incluso nelle tariffe al momento della prenotazione, i soft drinks per esempio sono una chicca non da poco.

Le tappe proposte dagli itinerari delle crociere sono pressocché sempre le stesse – Aswan, Kom Ombo, Edfu, Luxor – anche se può variare il tempo di navigazione (alcune motonavi riescono a coprire questo itinerario in due notti) o l’orario delle visite.

Mi sento decisamente di consigliare questa compagnia: la guida, Essam, era preparatissima, lo staff della nave gentilissimo, il cibo ottimo (essendo una compagnia egiziana abbiamo sempre mangiato local). Abbiamo navigato da Aswan a Esna alternando visite ai siti archeologici (e non solo) al relax a bordo. La comodità di viaggiare in dahabiya è che ha orari diversi rispetto alle motonavi, quindi potrete godervi i templi senza folla. La navigazione in sé, poi, lenta e silenziosa, è magnifica perché le coste del Nilo sono rigogliose e piene di vita.

La nostra esperienza è stata resa ancora più straordinaria dal fatto di essere stati gli unici clienti a bordo a causa delle numerose cancellazioni ricevute in seguito alla guerra.

una felucca sul Nilo

giorno 5

Vedere il tempio che appare in lontananza, poi scivolare lentamente sull’acqua fino ad arrivare al suo cospetto è davvero magico. Ha un fascino senza tempo che provare a spiegare risulta retorico e inutile, quindi mi limito alle questioni pratiche: come in quasi tutti i siti, soprattutto quelli sul Nilo, troverete orde di venditori ambulanti che tenteranno di invogliarvi a guardare o comprare. Ignorateli, nella maggior parte dei casi tentano di fregarvi.

Nel pomeriggio ci siamo fermati nei pressi di una cava di arenaria dove abbiamo potuto visitare un piccolo tempio scavato nella roccia e alcune case dei lavoratori, alcune delle quali dotate di pareti e soffitti coperte da geroglifici in ottimo stato. La cosa più divertente di questa tappa, tuttavia, è stato il fatto che eravamo da soli, le guardie del sito hanno aperto per noi le porte del tempio e poi una ci ha accompagnati in una zona di solito non aperta al pubblico.

per la seconda cena lo staff della nave ha organizzato un barbecue sulla spiaggia sfruttando un’area di un villaggio costiero gestita da un signore anziano, che in cambio dell’affitto di questo spazio riceve denaro per sé e per la sua famiglia (altro aspetto non marginale nella scelta di una compagnia come EBV è l’attenzione alle persone che vivono sul Nilo e grazie al Nilo, che devono beneficiare di questa preziosa risorsa). È stata una serata bellissima di condivisione, balli e allegria.

giorno 6

Anche qui arriviamo nel momento migliore: le grandi navi lo raggiungono e visitano all’alba, così noi alle dieci siamo praticamente soli in questo affascinante tempio che un tempo ospitava un festival, così ci racconta la guida, così celebre e frequentato che i profumi delle essenze e i fumi dei sacrifici arrivavano a centinaia di chilometri di distanza. 

Nel pomeriggio abbiamo fatto una breve ma intensa sosta in un villaggio sulla costa dove abbiamo incontrato Asmaa e la sua famiglia. Asmaa ha trent’anni e da qualche tempo collabora con Egypt Best Vacations aprendo le porte della sua casa ai crocieristi per far conoscere la vita del villaggio.

Quest’attività le ha attirato le invidie di alcuni compaesani ma lei non si fa intimorire e ci racconta della sua vita, delle sue attività quotidiane, ci mostra il forno per fare il pane in giardino, beviamo il tè con la sua famiglia, ci chiede dell’Italia e di cosa ci sia piaciuto dell’Egitto, parliamo della pandemia e di come sia stato viverla lì, su quella riva del Nilo uguale a cinquemila anni fa.

Non amo, quando viaggio, “andare a vedere” il villaggio tradizionale come se fosse uno zoo, ma l’incontro con Asmaa è stato molto diverso, è stato un momento di scambio e di incontro davvero bello.

La nostra dahabiya attracca ad Esna, dove si conclude la crociera. Poco oltre ci sono delle chiuse che non attraverseremo, ma che molte navi in realtà superano, per arrivare direttamente a Luxor. Noi ne approfittiamo per vedere un posto decisamente poco frequentato dai turisti, fare un giro – e qualche acquisto – in un minimarket locale e prelevare un po’ di contante (perché, non dimenticatelo mai, in Egitto si paga tutto cash) prima di tornare a bordo per l’ultima cena.

giorno 7

dopo la colazione salutiamo l’equipaggio e saliamo a bordo di un van che ci porterà a Luxor. In poco meno di un’ora raggiungiamo la capitale del nuovo regno, una città che è praticamente un museo a cielo aperto, in cui ci sarebbe da rimanere una settimana per riuscire a vedere tutto ciò che c’è da vedere. Noi, in due giorni, ci limitiamo alle cose davvero imperdibili:

il luogo in cui furono scavate le tombe dei faraoni per sottrarle ai pericoli cui l’architettura imponente delle piramidi le esponeva è oggi uno dei siti più visitati del Paese, anche perché Luxor è facilmente raggiungibile dalla costa del Mar Rosso, quindi meta di tante escursioni in giornata per chi sta nei resort. È probabile, quindi, che qui troverete tutta la folla che non avete incontrato finora, ma vale la pena anche sgomitare per visitare quello che è decisamente uno dei posti più incredibili al mondo: le tombe dei faraoni custodiscono pareti ricche di geroglifici e disegni dai colori vivacissimi.

Per preservarli è previsto che soltanto dieci (delle oltre sessanta) tombe rinvenute siano aperte contemporaneamente. Si può fare un biglietto che le comprenda tutte e dieci oppure, come abbiamo fatto noi, uno che ne prevede tre soltanto, a scelta. Quella di Tutankhamon, invece, è sempre visitabile con un biglietto a parte.

(piccola parentesi nerd per gli appassionati di storia)

Hatshepsut è una regina che rimase vedova e divenne reggente in luogo del figlio, troppo giovane per regnare da solo. Tuttavia, nel settimo anno della sua reggenza, cambiò le regole e si fece incoronare faraone d’Egitto. Assunse tutti i titoli e i nomi reali usando la forma grammaticale femminile, ma si fece raffigurare come un faraone maschio.

Le statue che la ritraggono sono un caso davvero interessante perché raffigurano un faraone maschio ma con chiari lineamenti femminili e, in ogni caso, l’intento di Hatshepsut era più quello di legittimare il suo potere che di ingannare in suoi sudditi, che sapevano tutti benissimo che era una donna.

Quando morì, subì quella che i romani avrebbero chiamato una damnatio memoriae ad opera del figlio: Thuthmose III retrodatò il suo regno alla morte del padre e i successi di Hatshepsut come faraone furono attribuiti a lui. il nome di lei scomparve dalla lista dei faraoni e se ne persero le tracce fino a quando l’orientalista Jean-Francois Champollion, il decifratore della stele di Rosetta, scoprì di non poter conciliare i geroglifici, che indicavano una sovrana, con le statue, che raffiguravano un uomo. Paradossale come Hatshepsut sia quindi passata da sovrana destinata all’oblio ad una delle figure più note dell’antico Egitto, soprattutto dopo aver visitato il suo bellissimo tempio.

Il tempio è incastonato nella montagna ed è un gioiello di architettura, anche perché l’architetto fu a lungo amante della regina!

Ampliato, arricchito e trasformato per diciassette secoli, il complesso templare di Karnak rimase infine incompiuto dopo la conquista dell’Egitto da parte di Alessandro Magno. Tuttavia, è un luogo davvero incredibile: la sala delle immense colonne, tutte finemente dipinte, è magnetica, avrei potuto rimanerci l’intero pomeriggio, e la superficie del tempio è davvero notevole, considerate almeno un paio d’ore per visitarlo.

Un viale fiancheggiato da sfingi unisce il tempio di Karnak a quello di Luxor, dove è possibile ripercorrere tutta la storia dell’Egitto: alcuni geroglifici conservano il nome di Alessandro Magno, ci sono tracce del passaggio dei Romani, i volti degli dèi sfregiati dai cristiani e una moschea addossata alle pareti del tempio nel periodo in cui sabbia e polvere avevano nascosto la maggior parte dell’edificio. Un bel modo per concludere questa giornata a Luxor e, più in generale, il nostro viaggio.

Salutiamo, non senza malinconia, la nostra guida Essam, con cui abbiamo trascorso giorni davvero speciali, e raggiungiamo l’ultimo alloggio di questo viaggio, il Nefertiti hotel, proprio a due passi dal tempio di Luxor. Si tratta di un hotel molto semplice ed economico (40€ per una quadrupla, colazione inclusa) con alcune chicche che ne fanno la scelta ideale per una notte a Luxor: il rooftop con vista sul tempio di Luxor e, sempre sul rooftop, il ristorante Al Sahaby Lane, dove abbiamo gustato un’ultima cena egiziana davvero strepitosa (10€ a persona circa)

giorno 8

Prima di lasciare questo meraviglioso paese, ci rimane un’ultima attività straordinaria da fare: la sveglia suona per l’ennesima volta nel cuore della notte, un driver ci preleva, ci accompagna ad una barchetta e attraversiamo il Nilo per tornare sulla riva occidentale, quella dedicata ai morti, dove sorgono la valle dei re e il tempio di Hatshepsut. Qui attendiamo qualche minuto su un altro van e poi, in una lunga carovana di mezzi (regola della polizia locale), raggiungiamo il luogo del lancio. In pochi minuti gli staff corrono a preparare le mongolfiere e prima dell’alba si prende il volo. Lo spettacolo della luce rosa che scalda la roccia, del sole che sorge pian piano e delle decine di mongolfiere in volo su Luxor è davvero difficile da descrivere ma, fidatevi, vale tutte le sveglie all’alba di questo mondo.

Egitto fai da te

L’esperienza sta diventando piuttosto famosa – Luxor vuole essere la nuova Cappadocia, insomma – perciò non faticherete a trovare chi ve la venda: i siti come GetYourGuide sono pieni di proposte e gli hotel sicuramente vi proporranno una loro agenzia convenzionata, ma se prenotate direttamente col fornitore potrete risparmiare qualche euro. Noi ci siamo trovati molto bene con King Tut Balloons, contattati dal sito e poi su whatsapp. Abbiamo prenotato il tour before sunsrise (60$, mentre quello after costa 20$ in meno) e abbiamo trovato tutta l’organizzazione decisamente funzionale, oltre al fatto che il nostro pilota ha volato sempre ad un’altezza ideale per godersi il paesaggio e ha scelto una rotta decisamente panoramica. Il volo dura circa 50 minuti, sarete in hotel in tempo per la colazione.

Nella tarda mattinata abbiamo preso un van che ci ha portati a Marsa Alam. Ci siamo rivolti sempre a Marsa Alam Tours e abbiamo pagato poco più di 140€ per quattro. Ci vogliono circa quattro ore per raggiungere l’aeroporto di Marsa Alam da Luxor ed è una soluzione più economica rispetto al volo interno per il Cairo, soprattutto se riuscite a trovare un volo comodo (e low cost, noi abbiamo volato con wizzair) da Marsa Alam. Se poi avete un paio di giorni extra, potete approfittarne per aggiungere una tappa sul Mar Rosso.

a Hurghada, Marsa Alam o, con un volo interno, Sharm el Sheik, a godersi la barriera corallina più bella che abbia mai visto (io l’ho vista sulla costa giordana, ma dicono che da questo lato sia ancora più colorata)

a qualche ora di auto dal Cairo, un luogo che dev’essere davvero straordinario

Soprattutto se non avete mai fatto un’esperienza nel deserto, passare una notte qui potrebbe essere molto suggestivo

L’ultima capitale dell’Egitto classico, costruita dal comandante macedone e sede della celebre biblioteca, nonché del leggendario faro. Opinioni discordanti sulla sua bellezza odierna, ma devo dire che mi incuriosisce molto.

Anche per vedere qualche sito nelle vicinanze, come il tempio di Dendera, uno dei siti meglio conservati dell’intero Egitto e, forse, di tutto il mondo antico.

Spero che questo articolo vi sia utile per organizzare un viaggio in Egitto fai da te, superando tutte le difficoltà di agenzie pressanti e pacchetti precostituiti. Non sarà facile  ma, se avrete costanza e pazienza, probabilmente vivrete uno dei viaggi più belli della vostra vita. Se siete appassionati di viaggi itineranti e on the road vi consiglio di dare un’occhiata in questa sezione del blog. Se siete amanti della storia antica, invece, ma avete meno giorni, qui trovate qualche informazione per un weekend lungo a Creta, un’isola che mi ha colpita moltissimo lo scorso autunno.