San Francisco, come tutte le grandi città, meriterebbe molto più tempo, ma se anche voi pianificate di farne la tappa iniziale (o finale) di un viaggio on the road sulla costa occidentale degli Stati Uniti, probabilmente non avrete molto tempo da dedicarle. Ecco, quindi, qualche idea per apprezzare San Francisco in tre giorni: cosa vedere, dove mangiare e dove alloggiare.
San Francisco in tre giorni: cosa vedere
giorno 1
Supponendo che arriviate pieni di energie e indenni al jet lag, come è stato per noi, questo è il giorno in cui si pedala! Ci dirigiamo verso il quartiere costiero di Fisherman’s Wharf, l’antico quartiere di pescatori ora diventato tra i più curati (e turistici) di San Francisco e andiamo a ritirare la bici al Bay City Bike Rentals per pedalare verso il simbolo cittadino, il Golden Gate Bridge.
In questo articolo trovate tutte le informazioni necessarie per organizzare una gita in bici a San Francisco.
Riconsegnata la bici, ci godiamo ancora un po’ il quartiere. Se siete golosi, non potrete perdervi lo storico store di Ghirardelli, una cioccolateria che è un’istituzione in città – e un po’ in tutta la California – famosa per il suo sundae gigante.
Con le ultime luci del giorno, raggiungiamo il Pier 39 e osserviamo la colonia di leoni marini che abita qui prima di dirigerci a cena al Fog Harbor Fish House, un locale piuttosto elegante per gli standard californiani con grandi vetrate vista oceano. Prezzi un po’ sopra la media (circa 50$ a persona, vino incluso) ma pesce freschissimo. Necessaria la prenotazione, soprattutto in questa stagione.
giorno 2
Se ieri abbiamo pedalato, oggi si cammina. Il progetto, piuttosto ambizioso ma non impossibile da portare a termine, è di girare a piedi tutta la fascia centrale di San Francisco.
Union Square e Mission District
Partiamo da Union Square, piazza allegra e vivace, con tavolini, panchine e musica. Da qui imbocchiamo Market Street e la percorriamo fino a Valencia Street, cuore pulsante del Mission District, un quartiere con radici latine e vibes un po’ hipster, dove vie coperte di murales (come Clarion Alley e Balmy Alley) e mercati improvvisati fanno da sfondo a localini gourmet, creando un mix davvero interessante.
Obbligatoria una tappa al Dolores Park, da cui si gode di una vista straordinaria su tutta la città a qualsiasi ora del giorno (e della notte, ma alle 22 chiude). Può essere utile sapere che qui si trovano anche dei bagni pubblici puliti e ben tenuti, vicino ad un campetto dove ci si può fermare a sbirciare qualche partita di hockey o basket.
Castro e Alamo Square
Non abbiamo molto tempo, però, perchè il programma per oggi è davvero fitto: raggiungiamo Castro District, il coloratissimo quartiere LGBTQ+ dove avremo l’imbarazzo della scelta per pranzo. Noi alla fine abbiamo optato per un burrito gigante a La Tortilla (ca 15$ ma se ne può prendere uno in due) prima di proseguire per uno dei luoghi più iconici di San Francisco, Alamo Square.
Qui, infatti, si trovano le celebri painted ladies, casette vittoriane dai colori pastello che si stagliano sullo skyline cittadino. Personalmente, non le ho trovate più belle né diverse dalle tante case incrociate per raggiungere questo spot così famoso, ma se vento e freddo lo consentono il parco è un bellissimo punto per fare una panoramica pausa caffè.
Haight-Ashbury e Golden Gate Park
Ci rimettiamo in marcia verso Haight-Ashbury, definito dalla Lonely il “luogo di nascita del movimento controculturale negli anni ‘60”, che conserva – forse un po’ anche per non deludere le aspettative dei turisti – un certo fascino hippie nei locali e nei negozi che affollano la vivace Haight street. Se siete appassionati di musica, non perdetevi Amoeba Music.
Cercate, però, di non perdervi troppo tra dischi e abiti vintage, perché alla nostra prossima tappa, il Golden Gate Park, dobbiamo arrivare prima delle cinque e mezza, l’ora dell’ultimo ingresso al giardino giapponese.
Crissy Field
Con le ultime forze che abbiamo, se la serata è sufficientemente limpida, ci dirigiamo a Crissy Field dove si trova una spiaggia con una bella vista sul Golden Gate, perfetta per aspettare il tramonto. Per evitare una sfacchinata inutile, vi consiglio di tenere sempre sotto controllo le webcam che inquadrano il ponte: non è infrequente, infatti, che, anche in una giornata di sole, il Golden Gate sia nascosto dalla nebbia. La nebbia è una presenza talmente costante a San Francisco che ha persino un nome, Karl, e un profilo instagram, @karlthefog.
Ci siamo meritati un hamburger – o anche due – in un locale storico, super spartano e accogliente, Sam’s burger, su Broadway, quasi all’altezza di Chinatown. Poche sedute all’interno e qualche tavolino sul marciapiede, gli avventori seduti al bancone e una griglia sempre in funzione: questo localino pare si sia guadagnato l’apprezzamento di Anthony Bourdain, che l’avrebbe definito uno dei migliori del mondo!
Se avete ancora energie – e Karl non è troppo fitto – salite a bere un cocktail su uno dei rooftop più panoramici della città, Top of the Mark.
giorno 3
Dopo la sfacchinata di ieri, oggi facciamo riposare un po’ le gambe e ci godiamo un giro su un cable car, i tram storici di San Francisco.
un giro sul cable car
Tutti i tram di San Francisco sono molto belli, anche perchè nascono come “collezione” dei mezzi più belli provenienti da tutto il mondo (sulla linea F dovrebbero essere operative anche delle vetture di Milano, ma noi non le abbiamo viste), ma i cable car sono i più caratteristici! Studiati per andare d’accordo con la particolare conformazione della città (che è tutta un saliscendi, dopo la passeggiata di ieri i vostri quadricipiti lo sapranno bene), non hanno un motore, ma un cavo di ferro grazie al quale si muovono sulle rotaie. Ai capolinea ci sono delle piattaforme girevoli che consentono di girare i mezzi. Le vedrete in azione molte volte, perché è proprio qui, ad uno dei capolinea, che vi consiglio di venire ad aspettare il vostro turno per un giro in cable car.
L’attesa, soprattutto nel weekend, può essere molto lunga, ma ne vale sicuramente la pena.
perchè al capolinea e non nelle fermate intermedie
considerato che si tratta di un servizio ormai praticamente solo turistico, la maggior parte delle persone sale al capolinea per fare tutta la tratta. Quindi al capolinea le vetture, non molto capienti, si riempiono subito e saltano praticamente sempre le fermate intermedie. Inoltre il viaggio costa 8$ indipendentemente dal numero di fermate che si intende fare, quindi tanto vale coprire la distanza maggiore e goderselo il più a lungo possibile.
le linee dei cable car
Esistono tre linee:
Powell – Hyde, che parte da Market Street e arriva circa a Ghirardelli Square. Questa è la linea perfetta per vedere la famosa Lombard Street (la strada a serpentina percorsa dalle auto) e ottimi scorci dall’alto sulla baia.
Powell – Mason, non molto diversa dalla precedente nel percorso (anche se Lombard street in questo caso si vede dal basso), termina la sua corsa quasi a Fisherman’s Wharf
California street, meno affollata ma forse anche meno panoramica, percorre questa lunga strada da Van Ness Avenue fino al Financial District.
Lombard Street e Coit Tower
Una volta scesi al capolinea, vale la pena ritornare a dare un’occhiata a Lombard Street e da qui poi scendere verso la costa, facendo una tappa alla Coit Tower per una vista a 360 gradi (sempre nebbia permettendo) sulla città.
torniamo al Fisherman’s Wharf per pranzare al mercato del Ferry Building, oppure cerchiamo un locale a Chinatown. Considerate che se volete mangiare a Chinatown dovrete farlo a pranzo, perché la sera i locali chiudono molto presto!
Cosa fare a San Francisco se si ha un’auto
Nel pomeriggio recuperiamo l’auto che ci accompagnerà per il resto del giro e ne approfittiamo per raggiungere zone di San Francisco altrimenti difficili da vedere. Ecco qualche idea su dove andare a San Francisco se avete a disposizione un’auto:
- percorrere il Golden Gate e raggiungere il Battery Spencer overlook, senza dubbio il punto migliore per ammirare il ponte. Inoltre, percorrere il Golden Gate in auto è un’esperienza decisamente da fare, anche se si paga un pedaggio (in genere le auto a noleggio hanno un sistema molto comodo di registrazione della targa per cui il pagamento verrà addebitato direttamente sulla carta che avete registrato al momento del ritiro della macchina, ma informatevi sempre)
- visitare l’università di Stanford con il suo campus sempre super curato e frequentato, anche in estate
- fare un giro nella Silicon Valley, visitando i quartieri generali di Google, Facebook, Apple. Io, che non sono mai stata una grande nerd, ho apprezzato molto il bar dell’Apple Store di Cupertino, con ulivi e tavolini baciati dal sole.
dove mangiare a san Francisco
oltre ai luoghi già citati nell’articolo, c’è il classico In-n-out, storico fast food che offre prodotti di buona qualità a prezzi davvero concorrenziali (noi abbiamo cenato con 14$ in due!) e, cosa da non sottovalutare, è uno dei pochissimi locali aperti dopo le nove.
Ricordatevi, infatti, che a San Francisco – come in tutta la California – si cena presto! Cercate di essere al ristorante prima delle otto per non rischiare di trovare la cucina già chiusa!
dove alloggiare a San Francisco
Noi abbiamo alloggiato all’hotel Mayflower, in Bush Street, non lontano da Union Square e Chinatown. Scelta secondo me ideale per la posizione strategica rispetto alle cose da fare e vedere in città e anche per la delicata questione sicurezza, che è un po’ la piaga della California attuale. Qui, anche di sera, ci siamo sempre sentiti al sicuro. Non dispone di un parcheggio custodito, però, quindi se avete già un’auto con voi dovrete considerare di parcheggiarla altrove.
Abbiamo pagato circa 200$ a notte per una quadrupla, con piccolo angolo cottura e colazione inclusa. Un prezzo secondo me onesto considerata la media californiana.
Spero che questo articolo su cosa fare a San Francisco in tre giorni vi sia utile!